I bonus edilizi che hanno caratterizzato le misure di welfare messe a punto dal governo, per rafforzare alcuni settori dell’economia che invece versavano in una sempre minore crescita, sono stati un volano per l’economia di questi due anni. In particolare il superbonus 110%, oppure l’ecobonus. Tuttavia il governo ha deciso di prorogare alcune di queste misure, tra cui rientra anche il bonus ristrutturazione. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Bonus ristrutturazione: che cos’è e perché è stato introdotto
Sono misure, incentivi con cui gli italiani hanno imparato a familiarizzare. In particolare per quanto concerne la richiesta di documentazione come le asseverazioni, le perizie e tutto quanto occorre per poter beneficiare dei contributi messi a disposizione dello Stato.
Nonostante il superbonus 110% sia piaciuto realmente a tutti, molte sono state le truffe, vi è stata la necessità di varare il decreto antifrode, e inoltre le banche non hanno più potuto riconfermare la loro adesione per aver esaurito la loro tax capacity. Però il governo ha messo in campo anche il bonus ristrutturazione che serve ad agevolare fiscalmente gli interventi edilizi che comportano determinate spese sostenute dal contribuente che però può inserirle in detrazione IRPEF, quindi nel modello 730 e dichiarazione dei redditi fino ad incassare un 36%. Vediamo di cosa si tratta e quando sarà possibile usufruirne.
Il bonus ristrutturazione è una delle agevolazioni più richieste dei cittadini per i lavori effettuati all’interno delle case consistono una detrazione fiscale del 50% per un importo massimo di 96000. Il governo draghi, ancora incarica pro tempore fino alla nomina del nuovo presidente del consiglio e del nuovo governo ha deciso di prorogare il bonus ristrutturazione fino al 31 dicembre 2024 attraverso la legge di bilancio 2022.
Bonus ristrutturazione: come funziona
Come abbiamo detto il bonus ristrutturazione è un rimborso ottenuto mediante la dichiarazione dei redditi la compilazione del modello 730, che da quest’anno è anche precompilato, per poter richiedere l’agevolazione e il rimborso sotto forma di credito di imposta nella misura del 36%, entro 10 anni dall’adesione del contributo è possibile quindi ottenere:
la detrazione in 10 anni della propria dichiarazione dei redditi, la cessione del credito a terzi, come le banche e gli istituti di credito, oppure lo sconto in fattura, in accordo con l’impresa che ha effettuato i lavori.
Il bonus ristrutturazione può essere richiesto dai contribuenti che sono soggetti alla fiscalità italiana poiché residenti in Italia, quindi possono beneficiare della misura i proprietari o i nudi proprietari e titolari di un diritto reale di godimento, l’usufrutto, l’uso, l’abitazione e la superficie. I locatari o i commodatari, i soci di cooperative divise e indivise, gli imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti tra i beni strumentali o di merce, i soggetti che producono redditi in forma associata, ha le stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
Tra i beni ammessi vi sono quelli relativi alla:
- manutenzione ordinaria,
- straordinaria, restauro e risanamento conservativo oltre che la ristrutturazione edilizia,
- i lavori necessari alla ricostruzione oppure al ripristino dell’immobile danneggiato
- I lavori relativi alla realizzazione di autorimesse oppure posti auto,
- lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche.
- I lavori finalizzati al contenimento dell’inquinamento acustico e alla cablatura,
- i lavori volti al conseguimento di risparmio energetici,
- i lavoratori per l’adozione di misure antisismiche,
- i lavori di bonifica dell’amianto e delle opere per evitare infortuni domestici e quindi dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
- I lavori per installare gli apparecchi volti alla rilevazione di gas,
- i lavori per i vetri anti infortunio,
- i lavori per l’installazione dei corrimano,
- i lavori per la sostituzione di porte interne.