Come sappiamo, un erede può beneficiare sia degli òneri che degli onòri di un de cuius. Sulla base di questo principio è possibile ereditare tutti i contratti già in essere che il de cuius lascia, sia quando si tratta di debiti che quando si tratta invece di crediti.
La detrazione fiscale relativa al bonus ristrutturazione 2023 è uno di questi: ma quando ricade il beneficio? Vediamo insieme quali sono i casi in cui non sarà possibile riottenere le spese sostenute dal caro estinto.
Detrazione spese ristrutturazione 2023: quando si può ereditare
Il bonus ristrutturazione 2023 è un’agevolazione che permette al contribuente di accedere a una detrazione fiscale sulla base delle spese sostenute dal de cuius che ha deciso di apportare interventi edilizi per opere di ristrutturazione o di riqualificazione energetica, adattando quindi la classe energetica attraverso opere murarie o sostituzioni di elettrodomestici della propria abitazione.
L’agevolazione che concerne il bonus ristrutturazione 2023 consente di ottenere in 10 anni il rimborso del 50% delle spese sostenute. Solitamente gli eredi possono ricevere anche queste detrazioni fiscali e quindi pagare molte meno tasse sugli immobili ottenuti in eredità.
Detrazione spese ristrutturazione 2023: quando non si può ereditare
Tuttavia non basta essere semplicemente un erede per ottenere la detrazione, bisogna avere la detenzione materiale e diretta del bene. In sostanza se la detrazione riguarda i lavori effettuati su un immobile in particolare, queste saranno poi detratte dall’erede che detiene specificamente quell’immobile. Naturalmente i benefici economici connessi all’ottenimento di quel determinato bene immobile, dovranno essere portate anche se in collazione.
Allo stesso tempo l’erede che è chiamato a beneficiare di queste detrazioni, deve mantenere gli stessi requisiti del de cuius e quindi avere la residenza all’interno della struttura.