Il governo Meloni ha inserito una nuova modalità di supporto familiare per tutti i nuclei che hanno figli a carico e che potrebbe essere inserita all’interno della manovra 2024. Stiamo parlando del bonus per il terzo figlio che andrà ad agevolare tutti i nuclei familiari più numerosi e che avrà una valenza di tre anni. Ecco di cosa si tratta.
Bonus terzo figlio 2024: in cosa consiste
Entro il 2024 saranno inserite tutte le nuove misure da approvare nella legge di bilancio per la fine di dicembre 2023. La manovra 2024 sarà caratterizzata da alcune misure di sostegno a supporto delle famiglie più numerose che hanno molti figli a carico. Tra questi sarà inserito il bonus terzo figlio 2024 in via sperimentale che potrebbe essere valido per tre anni, salvo proroghe ad ogni legge di bilancio.
Per tutte le mamme che avevano già due figli a carico e già in vigore il bonus natalità che consiste in una decontribuzione in grado di aumentare il netto in busta paga, ma con il bonus terzo figlio 2024 si procederà direttamente con il taglio dei contributi per tre anni. Il governo ha bocciato La prima ipotesi di un taglio contributivo in modo strutturale a partire dal terzo figlio perché questo avrebbe comportato un peso sul bilancio e quindi è stato introdotto un limite di tre anni alla misura. La situazione economica delle casse statali impone dunque una gestione sull’ottica della prudenza e per questo l’agevolazione per il terzo figlio sarà introdotta in via sperimentale soltanto per 36 mesi e verrà inevitabilmente ridotta nel caso uno dei tre figli compia 18 anni.
Bonus terzo figlio 2024: in che modo verrà normato
Il bonus terzo figlio 2024 verrà introdotto nella legge di bilancio 2023 in via sperimentale e sarà rivolta tutti i nuclei familiari che hanno almeno tre figli a carico di età inferiore ai 18 anni. Questa misura però potrebbe ottenere un correttivo che potrebbe introdurre anche il parametro di reddito per poter gestire meglio le risorse e ridurre la platea dei beneficiari. Al momento non si parla di cifre, ma sembra che possa essere inserito un tetto oltre il quale non sarà possibile richiedere l’agevolazione. Tra le ipotesi c’è chi ha avanzato la richiesta di un ISEE non superiore a 35 mila euro, ma al momento tutto è ancora in discussione.
Il contributo economico potrà essere cumulato anche all’assegno unico universale che spetta tutte le famiglie con figli a carico di età inferiore ai 21 anni oppure senza limiti di età in caso di nuclei familiari con presenza di un figlio invalido.