Dal MIMIT arrivano dei nuovi chiarimenti sul bonus transizione 5.0. l’incentivo è mirato alle imprese che vogliono sostenere e accelerare la transizione energetica e digitale (a loro volta in linea con gli obiettivi previsti dal PNRR).

L’articolo 38 del Decreto Legge 19/2024 ha introdotto il credito d’imposta che avviene garantito alle imprese che possono rientrare nell’agevolazione 5.0. Le nuove linee guida operative sono state pubblicate con la circolare del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.



Bonus transizione 5.0: obiettivi e requisiti

Il bonus transizione 5.0 premia tutte quelle imprese italiane che adottano dei sistemi per migliorare l’efficienza energetica (come previsto dal PNRR) e che hanno modernizzato i loro processi produttivi.

Il credito d’imposta può essere destinato a tutte le aziende che hanno sede operativa in Italia e che rivoluzionano i loro processi industriali ottenendo una miglior efficienza energetica (consumando meno energia di almeno il 3% e 5%).



L’incentivo non può essere destinato a quelle aziende in fallimento, in liquidazione, sottoposte a ulteriori procedure concorsuali oppure che sono inadempienti o ancora che non hanno implementato degli adeguati sistemi di sicurezza.

Per poter accedere al contributo l’azienda deve comprovare di aver – insieme agli altri siti – di aver ridotto i consumi energetici grazie ai nuovi processi produttivi.

Esempi di calcolo reali e concreti

La circolare del MIMIT mostra degli esempi pratici di aziende che possono rientrare nel bonus transizione 5.0. Ad esempio le imprese che comprano dei beni materiali (robot collaborativi, macchine utensili) e immateriali (programmi informatici), con una riduzione del consumo energetico del 10,78% (valgono anche i costi spesi per formare il personale).



Il limite massimo delle spese ammesse nella misura ammonta a 2.950.000€ distribuite in questo modo: 2.800.000€ per i costi dei beni immateriali e materiali e i restanti 150.000€ per la formazione delle risorse.

Il credito d’imposta spettante sarà pari a 1.090.000€ così strutturato:

  • Su 2.500.000€ il credito d’imposta è riconosciuto al 40%
  • Su 450.000€ è riconosciuto un credito d’imposta del 20%.

Dopo aver riconosciuto il bonus all’azienda richiedente il credito sarà così conteggiato:

  • Per spese superiori o uguali a quelle dichiarate nelle comunicazioni preventive il credito sarà lo stesso rispetto a quello prenotato;
  • Per le spese inferiori a quelle preventivate il credito sarà conteggiato per proporzione. Ad esempio su un costo effettivo di 2.4000.000€ il credito sarà uguale a 96 mila euro.