Tutti coloro che sono iscritti ad un corso di laurea oppure che studiano o lavorano in ambito accademico possono ottenere delle agevolazioni previste dalla normativa vigente.
Il bonus università 2023 concerne tutti gli studenti universitari che potrebbero usufruire di sconti e agevolazioni sulle tasse e sul costo degli affitti, ma anche le imprese oppure altri soggetti che possono beneficiare di bonus universitari legati agli alloggi per studenti. Vediamo insieme quali.
Bonus Università 2023: quali i contributi per le aziende
Nell’anno accademico 2023-2024, e anche nell’anno accademico 2022-2023 sarà possibile usufruire del “Nuovo housing universitario” messo in campo dal decreto Aiuti Ter.
Si tratta di un credito d’imposta per tutti i soggetti che hanno versato l’IMU in relazione a alloggi e residenziali destinati agli studenti universitari. Il bonus è richiedibile da le imprese e dagli operatori economici o altri soggetti privati che sono stati beneficiari di Fondi nell’ambito del nuovo housing universitario. Il tax credit sull’IMU è fruibile in compensazione con F24 ed è corrispondente all’importo dell’IMU versata per ogni anno d’imposta a partire dal 2024.
Bonus Università 2023: quali contributi sono destinati agli studenti
Parliamo dei Bonus Università 2023 dal lato studenti. Gli studenti invece che studiano in Atenei e che intendono risparmiare sulle spese da investire nella formazione, potrebbero considerare l’idea di accedere all’esonero delle tasse scolastiche sulla base del diritto allo studio universitario, DSU, che è richiedibile da tutti coloro che hanno un basso reddito.
Tutti coloro che invece pagano soltanto le quote d’iscrizione, possono detrarre l’importo speso sempre nella percentuale del 19%. Esiste anche la possibilità di usufruire del bonus affitto universitari fuori sede che è disponibile su domanda ogni anno con bando pubblicato dagli specifici atenei. Il contributo dovrà essere inoltrato direttamente all’università secondo le indicazioni presenti all’interno del bando.
Sarà poi l’ateneo a basarsi su:
- criteri di merito,
- reddito isee;
- età anagrafica.
Esistono anche borse di studio INPS fino a 2.000 euro per tutti i figli di lavoratori statali iscritti dall’anno 2018-2019, che abbiano esami in corso oltre ad una media ponderata di 24/30, oppure un voto di laurea di almeno 88 su 110.