Sono sempre più, del Regno Unito, le famiglie senza dimora. Secondo le statistiche pubblicate a fine luglio dal Ministero per le politiche abitative, si tratta di più di centomila nuclei familiari che richiedono al governo una sistemazione temporanea dopo aver perso la casa. Sono centinaia di migliaia, dunque, anche i bambini costretti a vivere in alberghi, ostelli, bed and breakfast: almeno 125 mila. Numeri altissimi, che non si vedevano da almeno vent’anni, provocati dall’aumento del tasso dei mutui che ha costretto molti proprietari a rivedere i costi degli appartamenti in affitto e spesso anche a venderli.
Così, gli inquilini si sono spesso trovati a fare i conti con affitti troppo alti per stipendi rimasti uguali e già erosi dal carovita. La soluzione, per loro, è stata solamente una: lasciare le abitazioni e diventare senzatetto. I dati del ministero segnalano che gli sfratti disposti per arretrati non pagati sugli affitti è aumentato in un anno del 123%. Numeri altissimi che mostrano una realtà preoccupante alla quale il Governo del Regno Unito deve necessariamente far fronte.
Sempre più senzatetto nel Regno Unito
La storia di Colin e Gemma Booths, coppia di Ventnor, sull’isola di Wight, è emblematica. La coppia, con i loro quattro bambini, ha dovuto lasciare l’appartamento affittato da anni, come spiega Avvenire: non sono riusciti a trovare una casa in linea con le proprie esigenze e con il budget a loro disposizione. Così il Comune li ha sistemati prima in un bungalow poi in un caravan. Per mesi hanno vissuto in una casa con una sola stanza da letto – con il papà che dormiva sul pavimento – prima di avere un’assegnazione definitiva a Newport.
Le amministrazioni locali sono invase da richieste di alloggi popolari. In Cornovaglia, è stato convertito in ostello per persone a rischio senzatetto un edificio del Comune, Chough House, che in passato era utilizzato per gli uffici. A Sunderland è stata avanzata l’idea di allestire un rifugio per giovani senza fissa dimora nella palazzina dell’antico pub Halfway House. Situazione disastrosa anche a Glasgow dove mancano non solo le strutture, ma anche il personale addetto all’assistenza dei senzatetto (25% in più rispetto al 2022).