Usciti dal periodo pandemico del Covid, siamo tornati a fare i conti con le influenze stagionali. Ed oltre a queste ci troviamo anche a fronteggiare quelle che in gergo medico sono definite ‘para-influenze’, vale a dire virus ‘cugini’ che sanno essere altrettanto fastidiosi. Come riporta il Messaggero nelle ultime settimane si sta assistendo ad un vero e proprio boom di contagi, e a farla da padrone sono in particolare i virus intestinali. Si parla di 80mila casi a settimana, di cui un terzo sarebbe proprio rappresentato da problemi di stomaco e intestino.
A confermarlo è stato Giovanni Cirilli, il segretario Regionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) Lazio. Il propagarsi dei contagi sarebbe anche dovuto alla maggiore vulnerabilità a cui saremmo esposti dopo il Covid secondo quanto ha affermato il dottor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, avendo lasciato il sistema immunitario per troppo tempo ‘a riposo’ a causa delle misure anti-Covid. Nel frattempo queste para-influenze sembrano essere solo l’inizio. La vera influenza sembra dover ancora arrivare.
QUALI SONO I SINTOMI DELLE PARA-INFLUENZE
Crampi e dolori addominali, uniti a malessere generale, perdita di appetito, febbre, dolori muscolari e mal di testa sono i sintomi più comuni, che possono durare qualche giorno ma che possono lasciare qualche strascico anche per alcuni giorni dopo. Come riporta Cirilli questo dovrebbe essere il periodo di massima diffusione, complici anche le scuole e l’assenza delle misure di contenimento del Covid. Queste ultime infatti, grazie a mascherine e distanziamento, avevano contribuito a far diminuire anche il propagarsi dei virus influenzali stagionali.
Non sempre però è semplice distinguere le vere influenze dalle simil-influenze. Come ha spiegato Pregliasco al Messaggero, “la classica influenza è riconoscibile da un rialzo brusco della temperatura, con febbre oltre i 38 gradi, almeno un sintomo generale (dolori-muscolari-articolari) e almeno un sintomo respiratorio.” La sindrome simil-influenzale invece, pur essendo molto simile all’influenza classica come lascia già intendere il nome, dura invece di meno, sotto i 5 giorni.
PARA-INFLUENZE: NON ESISTONO CURE E VACCINI
Il problema delle para- influenze sarebbe rappresentato dall’assenza di vaccini e di terapie anti-virali. Le infezioni, quindi, non possono che essere debellate dal sistema immunitario e noi possiamo solo diminuire l’intensità dei sintomi ricorrendo ad antinfiammatori, antistaminici e mucolitici, aspettando che l’influenza passi. Insomma, ciò che può essere applicata in questi casi è solo l’auto-medicazione responsabile e consapevole.
Il virologo ha anche spiegato le precauzioni da mettere in atto. “I sintomi vanno attenuati e non azzerati, così da poter monitorare l’andamento della malattia e permettere all’organismo di reagire“, riporta il Messaggero. Esistono infatti precauzioni molto semplici che sono efficaci per ridurre il rischio di infezione. Che sono in pratica le stesse per proteggersi dal virus influenzale. Ad esempio cambiare frequentemente aria all’ambiente, cercando di mantenere la temperatura non oltre i 25 gradi centigradi, per evitare la secchezza delle vie respiratorie che facilitano l’attacco del virus.