Il turismo enogastronomico esplode in Italia secondo la stima di Coldiretti con 15,6 milioni di persone che hanno deciso di andare in vacanza a luglio: centro dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Boom turismo enogastronomico made in Italy:
Cambiano i parametri delle vacanze estive, gli italiani preferiscono destinare la maggior parte della loro spesa alla tavola: sono ben 15 miliardi di euro consumati dagli italiani in ristoranti, pizzerie, trattorie e agriturismi oppure per il cibo da strada e souvenir enogastronomici nei mercatini e nelle sagre di paese. Lo stima la Coldiretti.
Il patrimonio enogastronomico italiano dunque è favorito per tutti coloro che scelgono una vacanza Made in Italy. Rafforzare questo settore contribuisce ad offrire maggiori opportunità di sviluppo economico e occupazionale.
Il turismo è sempre un settore chiave della nostra economia ed il cibo è la voce più importante del budget di una famiglia italiana durante le vacanze estive. L’importanza del patrimonio enogastronomico ha finito per assurgere ad una funzione centrale e catalizzatrice, utile a motivare anche la decisione delle località turistiche.
Ciò ha favorito un boom del turismo enogastronomico anche grazie a numerosi eventi ed iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino fino a 25.000 agriturismi presenti nel territorio italiano. La cucina italiana è diventata leader mondiale e conta in Europa 5.547 specialità enogastronomiche ottenute attraverso regole tradizionali protette per 25 anni dalle regioni.
Sono ben 319 le specialità Dop/IGP riconosciuta a livello comunitario e 415 vini DOC/DOCG.
Boom turismo enogastronomico made in Italy, Coldiretti: “Il mercato è di 580 miliardi”
Anche le aziende biologiche contano molti da quanto emerge dai dati rilevati: circa 86.000 aziende agricole e 25.000 agriturismi che sono utili a preservare il patrimonio della tradizione culinaria italiana.
Ciò ha favorito l’iscrizione della candidatura della pratica della cucina italiana all’interno della lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco, come sottolineato dalla Coldiretti.
Anche gli italiani che scelgono metà estere, per il 60% si sono imbattuti almeno una volta in un piatto della cucina tipica tradizionale Made in Italy. E quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Notosondaggi.
È noto però che, soprattutto all’estero sono presenti dei piatti della tradizione tipica italiana taroccati. Infatti esistono molti prodotti enogastronomici italiani fasulli, degli spaghetti alla carbonara con prosciutto cotto al posto del guanciale, formaggio grattugiato al posto del pecorino romano, tiramisù con panna al posto del mascarpone oppure gli spaghetti alla bolognese che nella tradizione tipica della regione Emilia Romagna non esistono nemmeno.
Ettore Prandini, presidente della Coldiretti ha precisato che: “La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di falsi prodotti alimentari italiani con un impatto negativo su economia e lavoro, in una filiera che dai campi agli scaffali fino ai ristoranti vale 580 miliardi di euro“.