Il Decreto Scuola è stato approvato: in precedenza però c’erano stati i vari interventi di dichiarazione sul voto finale, tra i quali quello di Claudio Borghi Aquilini. Il rappresentante della Lega ha usato toni forti e netti parlando contro le proposte del decreto, definendolo pieno di sciatterie. L’occasione è stata utile, per così dire, per fare anche una sorta di ripasso (soprattutto all’indirizzo di Italia Viva e Pd) su temi riguardanti il MES e il Recovery Fund. “Sarebbe bello se a scuola si imparasse qualcosa in più di finanza, perché vedo che tra questi banchi ce n’è bisogno” ha detto ironicamente, nello spiegare il principio di funzionamento del MES. Borghi Aquilini ha ricordato come i soldi che sarebbero stati utili per la scuola siano invece stati trattenuti per “costringere gli italiani a prendere i soldi del MES”; ma, ha aggiunto, i 36 miliardi non sono previsti nel Decreto Rilancio e dunque, per accedervi, il Governo deve chiedere un ulteriore sforamento del bilancio.



CLAUDIO BORGHI AQUILINI CONTESTA IL DECRETO SCUOLA

A quel punto però come si finanzia? “Un Paese normale si finanzia emettendo BTP, che hanno un costo d’interesse pari a zero”. Ora, l’unica differenza è appunto quella che c’è tra gli interessi sul MES e quello sui titoli di Stato: siccome però il debito del MES è privilegiato, “andate voi a dire a milioni di cittadini italiani, che hanno sottoscritto BTP Italia, che arriva uno e gli passa davanti”? In questo modo, ha detto Borghi Aquilini, si mette in pericolo lo Stato perché, cominciando a dire che qualcuno è più uguale degli altri, tutti a quel punto vorranno avere il privilegio. Il tema era stato introdotto, di fatto, dalla considerazione che nel Decreto Scuola ci sia un intervento da 300 milioni: “Dove vogliamo andare con 300 milioni?” ha affermato il rappresentante della Lega, che si auspicava invece una risposta di livello da parte del decreto.



Il quale decreto non avrebbe nulla di eccezionale, avendo perso l’occasione per una risposta di livello e per mettere risorse importanti per fare interventi veri e seri. Borghi Aquilini ha preso ad esempio due scuole, “una privata e una paritaria”: il Liceo Berchet di Milano e il Collegio Galli di Como. “Con una velocità impressionante rispetto alla conduzione balbettante del Parlamento, hanno riorganizzato le proprie attività e sono riusciti a fornire un’istruzione di livello incredibilmente alto”. Ci sono state parole di elogio anche per i ragazzi, in generale: capaci di adattarsi e cambiare totalmente le loro abitudini in un passaggio del tutto innaturale, e ci hanno messo merito, entusiasmo e voglia. “Alcune eccellenze della nostra scuola dovrebbero ispirarci a essere migliori” ha detto, concludendo inevitabilmente che invece in Parlamento non si è avuta la stessa eccellenza.