È infuriato Claudio Borghi, deputato della Lega, dopo le ultime novità sul Green Pass decise ieri in Cdm con il nuovo Decreto approvato: già nella schiera dei leghisti “dubbiosi” sulla fattiva efficacia del pass vaccinale, il consigliere comunale di Como sbotta su Twitter per quanto avvenuto nelle ultime convulse 24 ore. «Cari amici, il decreto se confermato è intollerabile. Non sarà certo l’aver salvato le colazioni negli alberghi a compensare oscenità come la mancata esenzione per i minorenni e l’obbligo per la scuola e per gli STUDENTI. Ho fatto il possibile ma ho perso. Mi scuso con tutti voi», scrive il deputato leghista in aperto scontro con il suo stesso partito.
Nella diretta social pubblicata poco dopo, Borghi non nasconde la delusione per quanto emerso sia nel Decreto sulla scuola che in quello precedente sul Green Pass: «Sempre a scanso di equivoci: ovvio che continuerò a combattere da domani mattina però, come diceva Kennedy, i successi hanno mille padri, le sconfitte sono sempre orfane. Ecco, non mi va di lasciarla orfana e ci ho messo la mia faccia», riflette il deputato su tutte le furie. Critica l’obbligo per gli studenti universitari, ma se la prende anche sulla norme per gli alberghi: «ah scusate, a scanso di equivoci, la norma che dovrebbe esentare dal green pass i ristoranti degli alberghi nel decreto non c’è». Infine, la chiosa finale dello stesso Borghi che cita anche un editoriale apparso due giorni fa sul nostro quotidiano: «Dato che politicamente sul green pass non si può più fare nulla fino a Settembre e mediaticamente anche allora andrà così al momento credo che l’unica strada sia quella perfettamente delineata qui dal Prof. Mangia sul Sussidiario.net». Ultimissima replica ai messaggi ricevuti, Borghi scrive: «Ovviamente lo sapete cosa succederà ora di Settembre quando il decreto verrà finalmente discusso in Parlamento vero? Meno contagi? Il green pass funziona! Più contagi? Ci vuole più green pass!».
CAOS DECRETI E GREEN PASS: ECCO CHE COSA È SUCCESSO
Ora, cercando di fare un po’ di ordine con la quantità di critiche mosse da Borghi, possiamo stabilire che in alcune parti si confonde sui decreti mentre in altri legittimamente si dice deluso dal comportamento della Lega che non ha combattuto abbastanza per modifica un Green Pass che, secondo il deputato, è tutt’altro che la soluzione di ogni problema. Claudio Borghi critica in primis il Decreto sul Green Pass per scuola, università e trasporti: tale provvedimento è stato approvato ieri ma avrà valore dal 1 settembre 2021, elemento che conferma quanto detto dallo stesso Borghi – e pure dal leader Salvini – sulle possibilità di modificare in settembre le norme approvate ieri. Diverso è invece il caso degli alberghi e delle norme sul Green Pass: come noto, nel Decreto Covid del 23 luglio, si istituivano regole valide da oggi 6 agosto che in sostanza introducono l’obbligo del certificato verde per sedersi nei ristoranti e bar al chiuso (libero all’aperto e nei servizi al bancone) e in tutte le attività al chiuso che possono provocare grandi assembramenti. In tal modo venivano esentati alberghi e strutture turistiche che non dovevano imporre l’obbligo del Green Pass: diverso il caso dei ristornati interni agli hotel, dato che nel Decreto del 23 luglio si legge «il controllo è previsto nel caso di servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso». Ebbene, la critica di Borghi sulla mancanza di tale norma-esenzione nel Decreto approvato ieri è in realtà erronea: si dovrebbe infatti riferire al precedente Decreto, al momento tra l’altro in discussione in Parlamento con la Lega che ha presentato 900 emendamenti per modifica l’impianto di base. Una confusione nata forse da quanto avvenuto ieri in Cabina di regia: come riporta l’Agenzia Ansa, «I clienti degli alberghi che vogliono accedere ai ristoranti e ai bar al chiuso nelle strutture non dovranno utilizzare il green pass. Lo ha deciso, secondo quanto si apprende da fonti di governo, la cabina di regia tra i capigruppo della maggioranza confermando quanto già previsto dal decreto precedente». Nel corso della discussione tra i rappresentanti dei partiti – per la Lega era presente il Ministro del Turismo Garavaglia che aveva in prima persona combattuto sul non modificare le regole del Green Pass per il turismo in pieno agosto – sempre secondo fonti dell’ANSA presenti, «parte della maggioranza avrebbe voluto introdurre anche per gli alberghi l’obbligo ma alla fine si è deciso di mantenere invariata la norma attuale». Lo ha ben spiegato qui per noi Alberto Beggiolini. Resta da capire dunque come e in che modo verrà introdotta quella specifica esenzione per i ristoranti interni agli alberghi, ma ciò avverrà già nel Decreto Covid del 23 luglio in discussione in Parlamento e non nel Decreto approvato il 5 agosto e valido solo per scuola, università e trasporti.