Prosegue il dibattito sul ddl Zan, clima di alta tensione a Otto e mezzo tra Francesco Borgonovo e Michela Murgia. La scrittrice ha esordito così: «La legge certifica i fenomeni delle discriminazioni, quello che non si vuole che si venga scritto è che queste categorie subiscono delle discriminazioni. Quando si nega il fenomeno, non si vuole che esista una legge che certifica il fenomeno. Quando dicono che vogliono modificare il testo, in realtà vogliono fermare la legge».



Le parole di Michela Murgia non hanno trovato l’appoggio, se così possiamo dire, di Borgonovo, che ha tenuto a precisare: «Ci sono già gli strumenti legislativi per punire queste discriminazioni. Nessuno dice che non esistano queste discriminazioni, ma le aggravanti esistono già come spiegato dal costituzionalista Ainis. Il problema è l’introduzione dell’identità di genere, che cancella la differenza sessuale e istituisce una fluidità che è molto problematica anche a livello legislativo».



SCONTRO TRA BORGONOVO E MURGIA SUL DDL ZAN

«E’ ridicolo a livello di legge che le donne siano equiparate a una minoranza, e l’inserimento dei disabili è una copertura anche un po’ offensiva: sono stati messi perché così non possono non votare la legge», ha aggiunto Francesco Borgonovo: «La legge ha problemi enormi, se vogliamo parlare dell’emergenza omofobia, l’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, ndr) certifica 35 casi in media di aggressioni segnalate all’anno. E le aggressioni sono segnalate, anche Scalfarotto ha spiegato che la comunità omosessuale denuncia queste cose, c’è un’enorme visibilità per queste cose. Ci sono tutti i termini di legge per punire». 

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