Quella foto postata da Matteo Salvini dopo l’ormai famoso comizio al PalaDozza di Bologna – mentre fuori imperversava la piazza delle “sardine” anti Lega – sta diventando un caso nel caso: l’abbraccio a Lucia Borgonzoni, la candidata del Centrodestra alle Elezioni Regionali in Emilia Romagna, è divenuto un “caso” social per il fatto che tanti (di destra e di sinistra, ndr) si sono soffermati sul fondoschiena della bella deputata piuttosto che sulle sue proposte concrete. Non solo, l’area di Sinistra – ma qui entrano anche giornalisti, commentatori e politici oppositori – ha aggiunto come Salvini voglia tenersi per sé le luci dei riflettori, parlando solo lui e facendo fare la scena della “valletta muta” alla Borgonzoni; la polemica poteva anche scemare così, ma lo scrittore romano Christian Raimo è tornato sul “caso” scrivendoci un post sui social dedicato, et voilà la polemica è servita. «Questa è l’immagine che @matteosalvinimi ha postato alla fine della convention leghista per @LuciaBorgonzoni (senza citare nemmeno il cognome), al Paladozza. C’è da fare una didascalia? “È tutta roba mia, non importa la faccia, non importa nemmeno il nome”»: per lo scrittore la scelta della “Bestia” Luca Morisi di postare quella foto è del tutto propedeutica al sottolineare le forme della deputata, perché non avrebbe nient’altro da dire. Oggi su Dagospia esplode però l’ira irriverente di Maria Giovanna Maglie che davanti al silenzio sostanziale delle femministe di sinistra, prende penna e calamaio e scrive quanto segue: «Lucia Borgonzoni, oltre che una testa molto ben funzionante – chiedetelo alla gente di spettacolo e cultura, quelli senza fette di prosciutto sugli occhi, che nell’anno di governo l’hanno conosciuta come sottosegretario ai beni culturali – ha un bel culo».
GLI ATTACCHI SESSISTI A LUCIA BORGONZONI
Secondo la Maglie gli attacchi sessisti lanciati da Raimo e da Massimo Gramellini – che ha attaccato Salvini nell’aver reso «valletta muta» la candidata alle Elezioni Regionali in Emilia Romagna – sono assurdi e ipocriti: «Che Lucia abbia un bel culo, prima del “metoo” se ne poteva parlare tranquillamente, credo che siano tempi da rimpiangere e credo anche che le pruderie neo femministe siano da combattere senza quartiere, anche perché, come pure questa vicenda sta a dimostrare, gli alti lai per la dignità offesa delle donne sono spesso messi al servizio di qualche basso proposito». La Maglie paragona poi la foto Salvini-Borgonzoni al più famoso abbraccio Barack-Michelle Obama e si domanda «Chissà se Barack Obama nell’esibire il culo della moglie aveva gli stessi intenti certamente malevoli di Matteo Salvini o dei suoi esperti di immagine. Sono dubbi laceranti. Cio’ detto, sarà il caso di rassicurare i Gramellini e i Raimo di quel mondo rancoroso e risentito che della storia del femminismo ha imparato solo a usare le donne come strumento di aggressione politica». Stamattina Raimo ha “risposto” indirettamente scrivendo ancora sui social, dopo gli attacchi dei leghisti per il suo post precedente, «ignobili le mie parole o l’uso strumentale di un’immagine di cui di @LuciaBorgonzoni non si fa vedere la faccia, non si cita il nome, si mette al centro dell’immagine il culo, si mette a corredo una telecamera che inquadra quello? Borgonzoni è un avversario per me, non un oggetto». A corredo della sua tesi però la Maglie si ritaglia l’ultima “parola” attaccando a sua volta gli insulti al “Capitano” di essere un «capobranco che pensa di fare il macho»: «Quando il 27 ottobre in Umbria ha stravinto il centro-destra, demolendo un potere sempre in mano alla sinistra e rivelatosi inefficiente e corrotto, governatore dell’Umbria è diventata una donna della Lega, Donatella Tesei, che non era una rockstar, che sicuramente e’ stata aiutata, oltre che da se stessa, dalla campagna del centrodestra, dalla campagna della Lega, da Matteo Salvini. Ora da un mese più o meno fa il governatore, non la valletta muta. Non male per i progetti di un macho».