Boris Becker, dalla ‘rinascita’ all’elogio per Jannik Sinner

Il mondo dello sport pullula di leggende, di imprese sportive, ma soprattutto di grandi atleti e atlete capaci di scrivere pagine indelebili. Tra questi, impossibile non inserire l’enfant prodige dei tempi che furono; Boris Becker, capace di trionfare a Wimbledon a soli 17 anni. Dopo aver vinto in totale ben 6 slam, l’ex tennista si è dedicato alla vita da coach sottoponendo ai suoi consigli grandi protagonisti di oggi come Djokovic e Rune. Raccontandosi al Corriere della Sera, l’ex campione ha offerto numerosi aneddoti e curiosità. “Le avversità mi hanno reso più forte? Migliore, soprattutto. E mentre lo dico spero che mia moglie sia d’accordo! Ne sono uscito in piedi grazie alla mente: nelle difficoltà della vita, come nel tennis, la differenza la fa la testa”.



Inizia dalla risalita dopo le difficoltà il racconto di Boris Becker, arrivando poi a raccontare la recente collaborazione con Rune. “Il ragazzo è una sfida interessante, il suo problema l’anno scorso è stata la programmazione: ha giocato senza paure. Come prima cosa gli ho consigliato di prendersi tempo: per sé, per i blocchi di lavoro, per il riposo…”. Due anni prima, l’ex campione aveva anche avuto modo di occuparsi del ‘nostro’ Jannik Sinner: “L’ho conosciuto, gran bravo ragazzo. Testa unica nel circuito, team ottimo. La cosa di Jannik che mi stupisce di più è la sua calma serafica in mezzo alla tempesta: non perde mai la bussola, non si scompone, nemmeno sotto pressione, dote rara.



Boris Becker e il commosso ricordo di Franz Beckenbauer: “Amavo quei momenti…”

A proposito di Novak Djokovic, ecco le parole di Boris Becker al Corriere della Sera: “Resta il mio favorito? Per Novak avrò rispetto fino all’ultimo dei miei giorni. Per lui, a 36 anni, l’età è solo un numero. Come potrei non considerare favorito chi ha vinto l’Australian Open dieci volte in carriera?”. Spostandosi su temi differenti, il coach è stato incalzato sulle sue possibilità di successo se fosse oggi nel suo ‘prime’ agonistico. “Risposta impossibile, è cambiato tutto… Non avevamo i progressi della scienza dalla nostra, il sistema attuale tende a proteggere di più i giocatori: hanno il toilet break, se ci sono 25 gradi chiedono di chiudere il tetto. Quando noialtri ci lamentavamo del meteo ci davano dei ‘pussycat’.



Avviandosi verso la conclusione dell’intervista per il quotidiano, Boris Becker si è espresso anche a proposito del ‘dissing’ con Kyrgios. “Guai in vista? Ma no, non facciamola così drammatica; abbiamo opinioni diverse, questo è vero, però ci lega l’amore per il tennis. Certo che se ci mettessero a fare la stessa telecronaca, potrebbe diventare un altro sport… Scherzo, eh!”. Infine, il coach si è espresso sulla recente triste scomparsa di un’altra icona dello sport, Franz Beckenbauer. “Un modello, un mentore, un amico; è stato tutto per me. Sono tristissimo, giocavamo a golf insieme, amavo quei momenti. Il tifo per il Bayern lo devo a lui. Ogni volta che gli ho chiesto un consiglio, sapevo che la risposta arrivava dal cuore”.