Boris Johnson adesso è in difficoltà. Dopo che nelle ultime settimane alcuni sondaggi hanno certificato che la sua popolarità tra gli elettori del Regno Unito è in calo (nonostante il Partito Conservatore sia ancora molto più in alto nei gradimenti rispetto al Labour) anche a causa della gestione ondivaga dell’emergenza Coronavirus e alcune uscite mediatiche non propriamente felici, nelle ultime ore la polemica sull’inquilino del numero 10 di Downing Street torna a montare a causa dell’attacco frontale nei confronti delle case di riposo. Nel Regno Unito, come pure in Italia, la pandemia ha mietuto tantissime vittime in queste strutture -qualcuno come l’Ufficio di Statistica parla di almeno 20mila vittime, molte delle quali silenziose- e per questo motivo hanno destato scalpore le affermazioni di Johnson secondo cui la colpa di questa strage sarebbe delle case di riposo stesse che “non hanno seguito le procedure come avrebbero dovuto”. Dichiarazioni che hanno determinato a stretto giro di posta l’alzata di scudi di molti dirigenti di queste strutture che accolgono gli anziani, oltre che delle sigle sindacali che ne raccolgono i lavoratori, che puntano il dito contro le inefficienze e i ritardi del Governo presieduto da BoJo.
BORIS JOHNSON ATTACCA LE CASE DI RIPOSO: “NON SEGUIRONO LE PROCEDURE”
Infatti proprio all’inizio dell’emergenza Coronavirus nel Regno Unito, e nonostante istituzioni e autorità locali avessero sotto gli occhi il caso dell’Italia che per prima ha dovuto fronteggiare la pandemia, l’accusa a Johnson è che sia stato lui a determinare il trasferimento del maggior numero di persone anziane possibile dagli ospedali alle case di riposo proprio per evitare la saturazione e il collasso dei primi. Insomma, all’accusa del Primo Ministro di non aver seguito le procedure standard, i direttori delle strutture rispondono mettendo in rilievo la negligenza della politica ma anche la fretta con cui certi provvedimenti sono stati presi. Un altro rilievo che viene mosso al suo esecutivo è l’aver riservato i test ai soli pazienti ospedalieri, lasciando così che il contagio si propagasse a macchia d’olio nelle case di riposo: a tentare di smorzare la polemica ed evitare a Johnson un fuoco di fila che cresce giorno dopo giorno (anche perché da parte del suo staff non sono arrivate smentite) ci ha pensato Matt Hancock, Segretario di Stato per la Salute, che da parte sua ha elogiato il modo con cui le case di riposo hanno risposto alla crisi e promesso che il Governo sta aggiornando i protocolli sanitari per affrontare meglio in futuro l’emergenza Covid-19.