Boris Johnson è fuori dal reparto di terapia intensiva, dove era stato ricoverato per insufficienza respiratoria legata all’infezione da coronavirus, presso il St. Thomas Hospital di Londra. L’annuncio è arrivato da un portavoce del Governo britannico, “Il primo ministro è stato trasferito questa sera dalla terapia intensiva in reparto, dove sarà sottoposto ad uno stretto monitoraggio nella fase iniziale della sua ripresa.” Nelle ultime ore si era parlato di un miglioramento delle condizioni di Johnson, tanto che il fatto di non aver designato un vicepremier (il Ministro degli esteri Dominic Raab aveva solo fatto le veci di Johnson in alcuni incontri ufficiali già fissati) era stato interpretato come un segnale di fiducia per la pronta ripresa del Premier, compatibilmente con quelli che sono i tempi legati all’infezione da covid-19. Boris Johnson resterà comunque sotto stretta osservazione nei prossimi giorni, in attesa di ripetere i tamponi verso un’auspicabile negatività. (agg. di Fabio Belli)



BORIS JOHNSON RICOVERATO PER CORONAVIRUS, CONDIZIONI STABILI

Arrivano nuovi aggiornamenti sulle condizioni di salute di Boris Johnson, premier britannico ricoverato in terapia intensiva dopo essere risultato positivo al coronavirus. Secondo quanto riporta un portavoce di Downing Street, le sue condizioni sono stabili. Johnson «riceve assistenza standard con la somministrazione di ossigeno» e, a differenza di quanto circolato nelle scorse ore, «non richiede ventilazione meccanica, né sostegno respiratorio non invasivo». I leader di tutto il mondo hanno espresso vicinanza al primo ministro della Gran Bretagna, di pochi minuti fa le parole del presidente americano Donald Trump: «Abbiamo fatto progressi enormi in campo terapeutico. Vedremo se potremo essere d’aiuto. Abbiamo contattato tutti i medici di Boris e vedremo cosa accadrà, loro sono pronti». Il tycoon ha poi aggiunto: «È davvero un buon amico, è davvero una persona speciale, forte, risoluta. Non molla, non si arrende». (Aggiornamento di MB)



BORIS JOHNSON RICOVERATO PER CORONAVIRUS, I MESSAGGI DI CONTE E DI MAIO

Michael Gove, membro del partito Conservatore britannico, ha fornito qualche dettaglio in più in merito al ricovero di Boris Johnson per coronavirus: “Il primo ministro ha ricevuto un po’ di sostegno – le sue parole – attraverso l’ossigeno ed è tenuto sotto stretto controllo, ma non è un ventilatore polmonare”. Così invece la nota ufficiale di Downing Street, che ha provato a fare un po’ di chiarezza: “Fin da domenica sera il primo ministro è stato preso in cura dai medici del St Thomas Hospital, a Londra, dopo essere stato ricoverato per sintomi persistenti di coronavirus. Nel corso del pomeriggio le condizioni del Primo Ministro sono peggiorate e, su raccomandazione del suo team medico, e’ stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale”. Da tutto il mondo sono giunte nelle ultime all’indirizzo di Boris Johnson, messaggi di auguri e di sostegno, compresi quelli del presidente del consiglio Conte, e del ministro Di Maio: “I miei pensieri vanno a Boris Johnson e a tutto il popolo britannic – il tweet del primo ministro italiano – il mio auspicio è per una veloce ripresa. Voi il avete il mio sostegno e quello di tutto il governo italiano. Noi siamo fiduciosi nel fatto che la vostra nazione supererà questo periodo difficile”. “Gli italiani sono con la Gran Bretagna in questi momenti difficili – ha aggiunto il titolare della Farnesina – siamo gli uni per gli altri. Guarisci presto Boris Johnson!”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BORIS JOHNSON IN TERAPIA INTENSIVA, CORONAVIRUS, “NON È INTUBATO”

Boris Johnson ricoverato nel reparto di terapia intensiva del St. Thomas Hospital di Londra. Questa la notizia che squarcia la routine nella serata inglese e scuote le cancellerie di mezzo mondo. Le condizioni di salute del primo ministro, risultato positivo al coronavirus, e si è reso necessario il trasferimento nel reparto destinato ai malati più gravi. Secondo quanto riportato dalla Bbc, già nel pomeriggio di ieri il leader dei Conservatori aveva avuto bisogno di ricevere dell’ossigeno. Nelle ore successive un peggioramento che ha portato i medici a spostare “in via precauzionale” l’inquilino di Downing Street nel reparto di terapia intensiva così da essere più vicino ad un ventilatore polmonare nel caso in cui il macchinario dovesse rendersi necessario per aiutarlo nella respirazione. Da quanto si apprende il primo ministro non sarebbe stato finora intubato.

BORIS JOHNSON IN TERAPIA INTENSIVA PER CORONAVIRUS

La Regina Elisabetta, autrice domenica sera di uno storico discorso alla nazione, viene continuamente aggiornata sullo stato di salute di Boris Johnson da Downing Street. Il governo del Paese è adesso nelle mani di Dominic Raab, ministro degli Esteri che in qualità di Segretario di Stato ha ereditato la leadership dell’esecutivo conservatore. A dirla tutta non senza qualche tensione, dal momento che le frizioni nel governo sulla gestione dell’emergenza coronavirus hanno agitato nelle scorse ore il dibattito a maggior ragione in assenza di Johnson. Chiaro che l’aggravarsi delle condizioni di BoJo abbia avuto l’effetto di compattare non solo il partito ma tutto il Paese. Il nuovo leader dei Laburisti, Keir Starmer, ha descritto la notizia del ricovero in terapia intensiva di Boris Johnson come una “notizia terribilmente triste” e ha aggiunto: “Tutti i pensieri del Paese sono con il primo ministro e la sua famiglia durante questo tempo incredibilmente difficile“.