Altro duro colpo per Boris Johnson. Il primo ministro britannico ha perso il sostegno di un altro ministro, il terzo nel giro di poche ore: parliamo di Michael Gove, responsabile dello strategico portafogli del Livellamento delle Disuguaglianze Territoriali e sodale del premier attuale nella campagna referendaria pro Brexit del 2016. Secondo quanto riportato dalla Bbce, l’ormai ex ministro ha fatto sapere oggi di ritenere che a questo punto Johnson debba dimettersi.



Nonostante le pressioni dell’opposizione, Boris Johnson non ha alcuna intenzione di lasciare la poltrona da primo ministro. BoJo, infatti, ha lasciato intendere di voler cercare di resistere durante un’audizione di fronte al coordinamento bipartisan dei presidenti di commissione della Camera dei Comuni. Come riportato dai colleghi dell’Ansa, il premier UK ha negato la prospettiva di elezioni politiche anticipate: “Non credo che nessuno le voglia in questo momento di crisi globale. Credo invece che noi dobbiamo andare avanti, servire gli elettori e affrontare le priorità che stanno loro a cuore”. (Aggiornamento di MB)



BORIS JOHNSON: MINISTRI FINANZE E SALUTE LASCIANO GOVERNO

Perde i pezzi il governo del primo ministro britannico Boris Johnson e nelle ultime ore, come riferisce il sito dell’Adnkronos, il ministro delle Finanze Rishi Sunak e quello della salute Sajid Javid, hanno deciso di rassegnare le proprie dimissioni, come critiche verso la gestione dell’esecutivo da parte del premier conservatore. “Il pubblico si aspetta giustamente che il governo sia condotto in maniera propria, competente e seria. Penso che valga la pena battersi per questi standard ed è per questo che mi dimetto”, ha commentato Sunak giustificando il suo gesto.



Saijd Javid, ormai ex titolare alla Salute, ha aggiunto: “I britannici si aspettano integrità dal loro governo”, ma ora gli elettori ritengono che l’amministrazione Johnson non sia competente, “né agisca nell’interesse della nazione”. Boris Johnson è stato quindi costretto a sostituire i due ministri uscenti, scegliendo Steve Barclay come ministro della Salute, scrivendo poi una breve lettera all’indirizzo di Javid in cui si è detto “molto dispiaciuto”, riconoscendo il suo lavoro svolto come servizio al popolo del Regno Unito, e assicurando di voler portare avanti i suoi progetti riguardanti il sistema sanitario britannico. “Ci mancherai molto”, ha scritto il premier come riportato dal tabloid Guardian.

GOVERNO BORIS JOHNSON PERDE PEZZI: I NUOVI MINISTRI NOMINATI

Il nuovo cancelliere, che va a sostituire Rishi Sunak, è invece Nadhim Zahawi, che ha così lasciato il suo incarico da ministro dell’istruzione, sostituito a sua volta da Michelle Donelan, già ministro dell’Università. Come ricostruisce l’Adkronos, le dimissioni dei due ministri sono giunte dopo che Boris Johnson è stato costretto a chiedere scusa sulla gestione del caso di Chris Pincher, vice capogruppo conservatore rimosso per aver palpeggiato due uomini in un club londinese.

“Penso sia stato un errore e mi scuso”, ha commentato il premier, che viene già dalla bufera post partygate, le famose feste a Downing strett nonostante il covid e il lockdown. BoJo, ricorda ancora l’Adnkronos, era sopravvissuto al voto di sfiducia dei primi di giugno, ma il 41 per cento aveva votato contro di lui, minando la sua autorità. La perdita di due seggi alle supplettive aveva poi portato alle dimissioni del presidente del partito, Oliver Dowden. Ora, con il passo indietro dei due ministri, la leadership del premier è ulteriormente in discussione, ma fino ad oggi BoJo ha sempre escluso le dimissioni.