Alla luce della recente querelle fra AstraZeneca e l’Ue, circa la fornitura di dosi di vaccino anti-covid, emergono, significative, le parole del premier della Gran Bretagna, Boris Johnson. Parlando ieri alla Camera dei Comuni (il parlamento britannico), ha spiegato che sarebbe stato un “grande peccato” se il Regno Unito “avesse seguito il consiglio dei laburisti e fosse rimasto nel programma vaccinale Ue, che voleva liberarsi delle grandi case farmaceutiche e aveva attaccato la task force vaccinale”.
Uscendo definitivamente da ogni accordo con gli stati membri, il Regno Unito ha potuto fare da se, stilando quindi contratti in autonomia e indipendentemente da quelli delle altre nazioni colpite dal covid: “Di sicuro – ha proseguito Boris Johnson – siamo stati in grado di utilizzare la velocità e l’agilità necessaria al nostro programma. Credo che siamo stati in grado di fare le cose in modo differente e per certi versi migliore ma siamo all’inizio ed è molto, molto importante ricordare che questa è un’operazione internazionale, dipendiamo dai nostri amici e partner e continueremo a lavorare con loro nell’ambito dell’Unione Europea e oltre”.
BORIS JOHNSON: “100 MILA MORTI? MIA RESPONSABILITÀ”
Un Boris Johnson che ha parlato ieri anche più specificatamente della pandemia di covid, in occasione del Question Tim alla Camera dei Comuni sul bilancio dei morti a seguito del coronavirus. La Gran Bretagna è divenuta la prima nazione europea a superare la tragica quota di 100.000 decessi, e a riguardo il premier ha spiegato: “Assumo ovviamente piena responsabilità per ogni decisione presa dal governo”, aggiungendo che ci sarà “tempo per riflettere”, “trarre le lezioni necessarie” e “prepararsi” ad un’eventuale nuova pandemia. BoJo ha poi spiegato che al momento il suo esecutivo “sta facendo tutto il possibile” per somministrare più vaccini e “proteggere” la popolazione, ricordando comunque che “non ci sono risposte facili” dinanzi ad un evento mai accaduto prima nella storia moderna.