Si sono aggravate le condizioni di Boris Johnson: il premier britannico, positivo ormai da 11 giorni al coronavirus, ha avuto un peggioramento in serata che ha portato al suo ricovero in terapia intensiva al St. Thomas Hospital di Londra, dove si trovava dalla giornata di ieri. L’annuncio è arrivato in serata da un portavoce del Governo, che ha notificato il passaggio di consegne al ministro degli Esteri Dominic Raab per la supplenza temporanea alla guida del governo. “Fin da domenica sera – si legge nella nota ufficiale diffusa da Downing Street – il primo ministro è stato preso in cura dai medici del St Thomas hospital, a Londra, dopo essere stato ricoverato per sintomi persistenti di coronavirus. Nel corso del pomeriggio le sue condizioni sono peggiorate e, su raccomandazione del suo team medico, è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale“. Non è stato ancora chiarito se Boris Johnson sarà sottoposto a ventilazione polmonare, ma le sue condizioni saranno ovviamente costantemente monitorate. (agg. di Fabio Belli)
BORIS JOHNSON, “SONO DI BUON UMORE”
Boris Johnson si fa sentire dall’ospedale in cui è operato per il coronavirus. «La scorsa notte, su consiglio del mio dottore, sono andato in ospedale per alcuni esami di routine poiché ho ancora i sintomi del coronavirus. Sono di buon umore e resto in contatto col mio team». Questo il tweet pubblicato dal primo ministro britannico. I portavoce del governo hanno bollato come «disinformazione» le voci rimbalzate dalla Russia, secondo cui Johnson sarebbe attaccato a un ventilatore polmonare, ma non hanno escluso il rischio di polmonite e le voci sul fatto che sia stato assistito con l’ossigeno. Inoltre, non hanno più definito i suoi sintomi come «lievi», ma «persistenti», inclusi «febbre e tosse». Stando a quanto riportato da Sky Tg24, Downing Street ha assicurato che in caso di diagnosi di polmonite il Regno Unito verrebbe subito aggiornato. D’altra parte, al decimo giorno con febbre alta e tosse persistente gli esami rientrano nelle linee guida previste dal sistema sanitario nazionale. (agg. di Silvana Palazzo)
BORIS JOHNSON, “TOSSIVA DURANTE VIDEOCONFERENZE”
«Boris Johnson tornerà il prima possibile». Lo ha detto il ministro Jenrick, senza specificare però la data del ritorno del primo ministro britannico. Però ha precisato che non è arrivato d’urgenza in ospedale, dove è stato sottoposto a esami di routine e resterà il tempo necessario. I media britannici continuano però a parlare di difficoltà respiratorie legate al coronavirus. Stando a quanto riportato dal Times, sarebbe stato “attaccato” all’ossigeno dopo il suo arrivo. The Sun riporta poi voci secondo cui Boris Johnson avrebbe tossito molto durante le videoconferenze degli ultimi giorni. Il timore è legato al fatto che solitamente i sintomi spariscono dopo una settimana, ma se la febbre persiste, come nel caso del primo ministro britannico, aumenta il rischio di sviluppare la polmonite. Il dottor Rupert Beale, del Francis Crick Institute, ha spiegato gli step che potrebbero essere seguiti: «Faranno gli esami del sangue per vedere la risposta immunitaria al virus e valutare le funzionalità epatica e renale, poi eseguiranno un elettrocardiogramma per controllare il cuore. Potrebbero anche sottoporlo ad una Tac per avere un’immagine accurata dei polmoni. Potrebbero somministrargli ossigeno e prendere in considerazione anche altri trattamenti a seconda dei risultati degli esami». (agg. di Silvana Palazzo)
BORIS JOHNSON, “CORONAVIRUS AL 2° STADIO, ORGANI A RISCHIO”
La notizia del ricovero in ospedale del premier britannico Boris Johnson ha fatto rapidamente il giro del mondo, suscitando ondate di tweet e messaggi di sostegno nei confronti del fautore della Brexit, il quale, nonostante dieci giorni trascorsi in totale isolamento dopo essere risultato positivo al Coronavirus, ha accusato un peggioramento dei sintomi, fra cui la febbre che non è più scesa. A questo punto, di concerto con il suo medico di fiducia, Johnson ha optato per la soluzione ospedaliera in via precauzionale, ma, stando a quanto riferito in queste ore dal quotidiano “The Guardian”, la situazione potrebbe essere peggiore rispetto a quanto fatto trapelare sinora; infatti, sottolinea il cronista locale, il trasferimento presso un nosocomio suggerisce che il caso di Boris Johnson potrebbe essersi evoluto, raggiungendo così il suo secondo stadio. In altre parole, se così fosse, la salute del premier potrebbe essere in pericolo, dal momento che la seconda fase del Covid-19 è nota proprio per la sua capacità di far reagire in modo eccessivo il sistema immunitario, attaccando gli organi. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
BORIS JOHNSON, “NECESSARIO IL VENTILATORE POLMONARE”
Per il primo ministro britannico Boris Johnson si sarebbe reso necessario il ricorso alla ventilazione polmonare. Le nuove voci sull’aggravamento delle condizioni di salute per il coronavirus arrivano dalla Russia. Stando a quanto riportato da Ria Novosti, una fonte vicina alla sistema sanitario nazionale inglese parla di ventilazione polmonare artificiale (ventilazione meccanica) per Boris Johnson. «È stato ricoverato d’urgenza in ospedale», ha detto la fonte che si aggiunge agli altri rumors degli ultimi giorni. Nelle ultime la portavoce di Downing Street aveva riportato il messaggio del premier, il quale ringraziava il personale dell’Nhs, il servizio sanitario nazionale britannico, «per l’incredibile duro lavoro che sta svolgendo» e sollecitava la popolazione a continuare a seguire la raccomandazione del governo di stare a casa per proteggere lo stesso Nhs e salvare vite umane. (agg. di Silvana Palazzo)
BORIS JOHNSON RICOVERATO IN OSPEDALE PER CORONAVIRUS
Boris Johnson ricoverato in ospedale per il coronavirus. Downing Street insiste sul fatto che si tratta solo di una misura precauzionale, ma il ricovero di domenica sera del premier britannico arriva dopo giorni di voci su un peggioramento delle sue condizioni. I sintomi infatti persistono da 10 giorni. «Su consiglio del suo medico, il primo ministro è stato ricoverato stasera in ospedale per degli esami. Si tratta di una misura precauzionale, visto che il primo ministro continua ad avere sintomi persistenti di coronavirus 10 giorni dopo essere risultato positivo al virus». Secondo quanto riportato dal The Guardian, Boris Johnson si trova in un ospedale del servizio sanitario di Londra, dove resterà «per tutto il tempo necessario». Resta inteso che resta al comando del governo, anche se Dominic Raab, ministro degli Esteri e primo segretario di Stato, è pronto a prendere in mano le redini del governo se la situazione dovesse peggiorare.
BORIS JOHNSON, SONO PEGGIORATE LE SUE CONDIZIONI?
Dominic Raab è il ministro designato a subentrare al primo ministro in caso di sua incapacità: lunedì mattina presiederà dunque la riunione del comitato governativo che si occupa della gestione dell’emergenza coronavirus nel Regno Unito. Boris Johnson sperava di lasciare la quarantena venerdì, dopo una settimana di isolamento, ma la sua febbre persistente lo ha costretto a restare nel suo appartamento al numero 11 di Downing Street. La settimana scorsa il Guardian ha riportato le voci secondo cui le condizioni del premier britannico sarebbero peggiorate al punto tale che i medici sarebbero preoccupati per il suo respiro. Ma Downing Street ha smentito categoricamente queste voci riguardo le condizioni di salute del primo ministro, insistendo che non c’erano piani per il suo ricovero in ospedale, che però è avvenuto oggi. Matt Hancock, ministro della Salute britannico, aveva dichiarato domenica scorsa: «Il primo ministro sta bene. Parlo con lui tutti i giorni, più volte al giorno. Ha le mani sul timone, ma ha ancora la febbre. Sta lavorando da Downing Street ed è di buon umore».