Il cadavere di donna fatto in 15 pezzi ritrovato in provincia di Brescia potrebbe essere di un’attrice hard di Milano. Il mistero della donna uccisa e fatta a pezzi, ritrovata poi nel pomeriggio del 20 febbraio in una scarpata a Paline di Borno, ha registrato una svolta importante dopo che la Procura di Brescia ha diffuso l’elenco dei tatuaggi con le relative descrizioni. I fan, infatti, l’avrebbero riconosciuta così. La donna ha una trama maculata sul gluteo destro, le V rovesciate sulle gambe, scritte sulle spalle e sulle mani.



La maggior parte di quei segni hanno risvegliato la memoria di un seguace dei profili social di questa attrice porno lombarda molto nota. Infatti, ha segnalato le coincidenze alla redazione del sito locale bsnews.it. Così è cresciuta la suggestione, che troverebbe riscontro sulle pagine associate o gestite dalla donna, non aggiornate peraltro da quasi un mese. La segnalazione quindi è stata girata ai carabinieri del comando di Breno, guidati dal capitano Filiberto Rosano, che ha sentito il direttore Andrea Tortelli a verbale.



IL PARTICOLARE NOTATO DOPO IL RITROVAMENTO

Gli investigatori, coordinati dal pm Lorena Ghibaudo, hanno eseguito dei riscontri che, come riportato da Repubblica, avrebbero confermato l’identità del cadavere. Ma prima che venisse eseguita l’autopsia sui resti abbandonati in quattro sacchi neri, aveva colpito un particolare. Il 60enne di Paline che aveva ritrovato i sacchetti e i carabinieri hanno notato che la mano che fuoriusciva dalla plastica era curata. Le unghie avevano smalto viola e glitter.

Gli esami effettuati dalla consulente Nicoletta Cerri agli Spedali Civili avevano consentito di stabilire che la vittima ha un’età tra 30 e 50 anni, inoltre non è alta più di un metro e sessanta ed era stata sezionata e conservata in un congelatore. Peraltro, l’assassino avrebbe anche provato a sfigurarle il viso col fuoco. Ora che ci sono riscontri sull’identità, per gli inquirenti l’indagine entra in una fase delicata, non a caso hanno deciso di non rivelare il nome della vittima, di cui vanno ricostruiti i movimenti fino alla data presunta della sua scomparsa.