La guerra sul tema immigrazione in Europa prosegue, dopo il no della Tunisia all’incontro per trovare un accordo con gli eurodeputati arrivano i primi commenti da Palazzo Chigi, una fonte interna avrebbe infatti riferito al quotidiano Il Giornale, che dietro al sabotaggio del memorandum di Tunisi ci sarebbe Joseph Borrell, in un piano nel quale però ad essere penalizzata sarà soprattutto l’Italia con l’arrivo incontrollato di migliaia di migranti. La conferma arriverebbe anche dalla riunione dei gruppi socialisti all’Europarlamento, durante la quale era stata proprio chiesta la cancellazione del memorandum, sottolineando la giusta opposizione da parte del governo tunisino.



I socialisti infatti volevano a tutti costi bloccare l’accordo, valutandone anche una sua legalità effettiva, col malcontento dei deputati europei che dovevano partecipare alla delegazione, compresa Giorgia Meloni che punta ad un compromesso da raggiungere per fronteggiare l’emergenza già grave degli sbarchi. Il capo-delegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles Carlo Fidanza, ha dichiarato in merito “Sabotare quell’accordo significa rendersi complici degli
sbarchi e dei trafficanti. Ne risponderanno agli italiani“.



Tunisi vieta ingresso a europarlamentari, da Palazzo Chigi le accuse ai socialisti europei

Il malcontento da parte dell’Italia è cresciuto nelle ultime ore, dopo la mancata occasione di raggiungere un accordo con il governo tunisino sulla questione migranti. Il divieto di ingresso imposto alla delegazione infatti rappresenta per l’Italia un rischio di non riuscire a risolvere l’emergenza. La decisione però a quanto pare sarebbe stata è stata appoggiata dall’eurosinistra, che ha sempre ribadito di essere contraria a stringere accordi fuori dai confini, soprattutto con governi che non rispettano i diritti umani.



La spagnola Iratxe García, leader dei socialisti democratici aveva infatti dichiarato “Chiederò di sospendere immediatamente l’attuazione del Memorandum, nonché “una valutazione della legalità di tale accordo da parte dei servizi legali del Parlamento“. La risposta da parte del capo delegazione Carlo Fidanza è stata quella di chiedere di smettere “il boicottaggio dell’accordo Ue-Tunisia“, anche perchè dopo il comportamento, definito “ipocrita”, da parte di Germania e Francia nel non rispettare gli impegni sui ricollocamenti, ha aggiunto “L’Italia rischia di diventare il campo profughi d’Europa“.