Poco prima delle ore 10 di ieri mattina, si è verificato un vero e proprio momento di panico presso la Borsa di Milano: un algoritmo ha infatti affondato Piazza Affari per 5 minuti, facendo perdere al listino il 3.5 per cento del valore, per poi risalire. L’episodio, documentato dal Corriere della Sera, si è verificato di preciso alle ore 9:57 quando appunto il Ftse Mib è crollato improvvisamente, e negli stessi istanti si è verificata una perdita di 2.93 punti percentuali a Parigi, così come per l’indice Stoxx600 delle grandi capitalizzazioni europee, -2.9 per cento. Una serie di “scompensi” che hanno gettato nel panico gli addetti ai lavori prima che la situazione tornasse alla normalità, con Milano che ha chiuso cedendo l’1.63 per cento, Parigi l’1.7 e lo Stoxx600 l’1.46. Ma la domanda sorge spontanea: cosa è successo?
Stando a quanto scoperto dall’agenzia americana Bloomberg, alla base di questo improvviso crollo, in gergo denominato “flash crash”, ci sarebbe un errore nell’immissione di un ordine da parte del desk di trading londinese di Citi, che ha fatto causare una perdita immediata dell’8 per cento alla borsa di Stoccolma, con un effetto tsunami poi su tutte le borse europee. «C’è stata grande sorpresa – ha commentato un fund manager – tra gli operatori perché nessun evento o notizia giustificava in quell’istante una reazione così violenta del mercato».
ALGORITMO AFFONDA LA BORSA DI MILANO E LE PIAZZE EUROPEE: ECCO COSA E’ ACCADUTO
Fra le concause la festività di Bank Holiday a Londra, con i mercati che erano chiusi e con i volumi degli scambi in Europa che erano minori rispetto al solito. “Quando ci sono pochi scambi – ricorda a riguardo il Corriere della Sera – gli indici diventano più «sensibili» e amplificano le reazioni di fronte a ordini di vendita o di acquisto particolarmente ingenti”. Il quotidiano di via Solferino ha così ricostruito l’accaduto: in un mercato “sottile” come appunto quello di ieri, è arrivato un ordine di vendita più sostenuto del normale.
Gli indici cominciano a perdere e a quel punto scattano gli algoritmi di vendita automatica, che si innestano in queste situazioni. Così si verifica il crollo, recuperato nel giro di pochi minuti comunque. Si tratta comunque di un evento non così raro, e ogni anno può presentarsi fra le due e le tre volte, solitamente riconducibile ad un errore di immissione degli ordini.