Nella cronaca della giornata finanziaria di ieri i principali quotidiani internazionali mettevano l’accento sui cali azionari delle società tecnologiche cinesi dopo un nuovo giro di vite del Governo di Pechino sul settore. È un tema certamente importante che trascende la Cina perché il confronto tra Governi e società “internet”, dai social media allo shopping on-line, interessa da mesi anche il mondo occidentale con sempre maggior insistenza. Biden, meno di dieci giorni, fa ha accusato le piattaforme come Facebook di “ammazzare le persone” sostanzialmente a causa dei contenuti diffusi sui social media e ritenuti non “scientifici”.



Se Facebook, come hanno titolato i principali organi di informazione americani, per il Presidente degli Stati Uniti “uccide le persone” non impedendo la disinformazione è lecito aspettarsi qualche forma di restrizione o controllo governativo; oppure che la piattaforma si adegui volontariamente. La vicenda è interessante non solo per i mercati.



I mercati sono in qualche modo “sospesi” da diverse settimane, ma lo scenario sta cambiando. Lo scenario vive di due convinzioni profonde: le banche centrali continueranno a sostenere i mercati, e infatti gli acquisti della Fed continuano esattamente come sei mesi fa anche se c’è la ripresa, e i vaccini ci restituiranno un mondo simile a quello del 2019. Il secondo pezzo dello scenario è quello delle campagne vaccinali e dei relativi certificati o “green pass” che ci portano inesorabilmente verso le riaperture. Questa seconda parte dello scenario sta saltando.



Fauci, il principale consigliere di Biden in materia sanitaria, lunedì ha dichiarato che il Governo americano sta pensando di reintrodurre l’obbligo della mascherina per i vaccinati e che “dobbiamo guardare ai dati, e i dati che stanno arrivando da Israele e da Pfizer indicano che potrebbe esserci una diminuzione della protezione”. Sempre per Fauci potrebbe essere necessaria una terza dose per la popolazione fragile, in particolare gli immunodepressi. Forse questa ultima categoria, pensa il mercato, verrà allargata.

Queste dichiarazioni segnalano che una delle componenti principali dello scenario, il ritorno, più o meno, alla normalità in conseguenza delle campagne vaccinali e dei certificati, è a rischio e si procede invece verso uno scenario diverso. Nel nuovo scenario certe restrizioni vengono mantenute e ci si avvia a lockdown periodici; si pensi solo all’eventualità di una terza dose obbligatoria come nuovo requisito per le certificazioni. Una nuova campagna vaccinale massiccia richiederebbe diversi mesi.

Diventa ogni giorno che passa più chiaro che il vecchio scenario non è più plausibile e che se ne apre un altro i cui contorni, però, sono ancora indefiniti. La condizione necessaria dell’attività delle banche centrali per la tranquillità dei mercati è risaputa. Qualsiasi cambio in questo senso farebbe male, ma questo rischio al momento non sembra all’orizzonte per gli investitori. L’altro rischio, invece, sta entrando nei radar e potrebbe riservare qualche sorpresa.

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