Il mercato azionario sospende il proprio rally rialzista iniziato a ottobre. Le principali piazze finanziarie internazionali archiviano la loro ottava in flessione, ma comunque sempre in prossimità dei massimi di periodo. In molti operatori si chiedono se tale primo ribasso sia fisiologico perché propedeutico in ottica di un ulteriore allungo entro fine anno oppure sia l’inizio di un vero e proprio alleggerimento della componente equity. L’evoluzione dei prossimi giorni potrà fornire dettagli importanti per soddisfare tale interrogativo.



Il nostro Ftse Mib, dopo ben sei sedute settimanali consecutive contraddistinte da un segno positivo, interrompe la propria serie rialzista registrando una flessione di poco superiore all’unità (-1,39%). Il supporto dinamico individuato in corrispondenza della trend line mediana del Raff Regression Channel impostato sui minimi dello scorso agosto è stato violato mentre l’obiettivo indicato in area 23.027,49 punti è mancato di pochi punti (minimo weekly è 23.104,98). L’attuale impostazione sembra essere improntata a un ulteriore indebolimento soprattutto in chiave algoritmica: il già citato RSI si sta uniformando ai valori di mercato come allo stesso tempo i principali lagging indicators che si stanno portando in prossimità di un’imminente inversione di trend (dal neutral a sell). Il superamento di 23.579 punti comporterebbe un assestamento per una successiva dinamica rialzista con primo target ravvicinato a 23.766. Viene suggerito il monitoraggio dell’area di supporto posta a 23.149,82: un suo cedimento agevolerebbe un potenziale downside con obiettivo a quota 22.946,11 punti.



Riteniamo opportuno riportare quanto accaduto in Usa e specificatamente al suo principale indice azionario: lo S&P 500, dopo un positivo inizio di ottava, ha subìto tre flessioni consecutive nell’arco della trascorsa settimana. Solo nel corso della giornata di venerdì i prezzi si sono riportati (con forza) al di sopra dell’area – testata più volte – di minimo weekly (3.100 punti). Viene auspicato il monitoraggio di un eventuale ritorno sotto quota 3.098,20: il suo principale obiettivo coinciderebbe con l’abbandono dei 3.000 punti (target over weekly). Positivo invece la risalita dei prezzi oltre soglia 3.118 con possibilità di nuovi record in ottica di breve termine.



Sul fronte obbligazionario si distingue la performance positiva messa a segno dal decennale tedesco. Il future sul Bund registra le sua seconda ottava positiva consecutiva e terminando la propria settimana oltre i 171 punti. Qualora si verificasse una chiusura inferiore a 170,91 – con buona probabilità – si potrebbe assistere a una discesa dei prezzi fino al target di area 169,96 punti. Ottimo segnale rialzista in caso di superamento di soglia 171,67 con primo obiettivo a 172,26 punti.

Delicato scenario in territorio statunitense: il future sul Treasury Note (T-Note) sembra ormai prossimo al completamento di un pattern grafico ribassista con target inferiore ad area 129 punti. Qualora gli scambi riportassero i prezzi attorno a quest’ultima soglia, appare plausibile un suo cedimento, con obiettivo in corrispondenza dei minimi di settembre (quota 128,50).

Il mercato delle materie prime appare interessante se si focalizza l’attenzione sul prezzo del petrolio (rif. Future Wti): il nostro precedente avvertimento in chiave rialzista ha preso forma solo nel corso della settimana appena conclusa. Il primo obiettivo (58,79 dollari) ha mancato di poco il suo raggiungimento (massimo weekly a 58,67): quanto si sta concretizzando sui valori dell'”oro nero” viene rappresentato dal grafico ovvero un potenziale trend rialzista in prospettiva di medio termine e con principale target a 62 dollari. Per l’ottava in corso, qualora i pressi violassero al rialzo la resistenza dinamica individuabile a quota 58,77 dollari, il successivo step potrebbe configurarsi con i corsi oltre area 59,50 dollari. Scenario rialzista negato solo in caso di ritorno sotto quota 56,5 dollari.

Nel contesto del forex, il principale focus è rappresentato dal cross Eur/Usd che ha visto ripiegare i propri corsi in direzione di area 1,101: 1,1006 rappresenta il primo obiettivo con potenziali e ulteriori implicazioni ribassiste che si potrebbero concretizzare mediante il ritorno degli scambi sotto 1,098. L’attento monitoraggio di queste dinamiche è auspicabile per le prossime sedute.

Come indicato in apertura di intervento, la settimana in corso potrà iniziare a delineare il quadro sul fronte del mercato azionario. Una pausa caratterizzata da un saldo negativo weekly di modesta entità (non superiore all’1,29% in ambito internazionale e Usa), rappresenterebbe un buon elemento interlocutorio prima di poter assistere al proseguimento del trend rialzista in corso. All’opposto, un’eventuale flessione di maggiore entità, comprometterebbe l’attuale impostazione.