La Borsa italiana è al centro dell’attenzione degli investitori, i media si sono affrettati a far notare negli ultimi giorni come le quotazioni del Ftse Mib abbiano raggiunto valori che non si vedevano più dal 2008. Un fatto è certo, l’indice dei maggiori titoli italiani è effettivamente uscito dalla lunghissima fase di lateralità che ne aveva caratterizzato l’andamento dai minimi del 2009 manifestando l’intenzione di recuperare il terreno perduto nei confronti degli altri principali panieri azionari, molti dei quali sono su nuovi massimi storici.
I temi di interesse sono due, cercare di capire le ragioni dell’interesse dei mercati e valutare se secondo l’analisi del grafico esistono effettivamente ulteriori spazi di crescita per l’indice.
Italia, crescita del Pil al 6% nel 2021?
Iniziamo con un po’ di numeri. La produzione industriale di giugno ha mostrato un incremento dell’1% su base mensile e del 13,9% su base annua, un risultato molto buono se paragonato con quello tedesco: in Germania a giugno la variazione rispetto al mese precedente è stata del -1,3%, quella su base annua del 5,1%. Certo, i detrattori potrebbero fare notare che la caduta del Pil italiano nel 2020 è stata un vero e proprio tonfo, un -8,9% che è quasi il doppio del calo tedesco, quindi era normale aspettarsi che, a parità di stimoli, il rimbalzo italiano fosse più consistente. In realtà, l’Italia stupisce per le sue prospettive di crescita indipendentemente dal pregresso, anzi forse proprio perché in passato ci aveva abituato a seguire i migliori della classe da debita distanza. Secondo il Fondo monetario internazionale, l’Italia potrebbe crescere del 4,9% nel 2021, la Germania del 3,6%. Le previsioni del Fmi sono considerate conservative, il Governo italiano infatti ritiene che la crescita di quest’anno possa arrivare al 6%, con il contributo che sembra in grado di fornire il settore dei servizi. Durante le chiusure per il Covid, i cittadini hanno accumulato risparmi che ora potrebbero essere almeno in parte spesi nel settore del turismo, dei viaggi e della ristorazione. Anche Morgan Stanley nelle sue più recenti stime accredita l’Italia di una crescita del 6% nel 2021, con una decelerazione al 4,8% nel 2022, un valore molto vicino a quello dei previsori dell’Ufficio parlamentare di bilancio, che puntano a un +5,8% per l’anno in corso e a un +4,2% per il successivo. Sempre secondo Morgan Stanley, la media della crescita dell’area euro dovrebbe essere nell’ordine del 5%, quella della sola Germania del 3,1%, la metà circa della stima per l’Italia.
Altri fattori di rialzo per il Ftse Mib
Questi numeri spiegano in parte il buon favore con il quale gli investitori guardano ai titoli di casa nostra. Ci sono poi aspetti più tipicamente speculativi da non sottovalutare, in particolare il processo di concentrazione del comparto bancario, ancora da completare, o le mosse per il controllo di Generali, oppure politici, l’autorevolezza dell’attuale Premier, che sia gradito o meno non importa, è un elemento che mancava al Governo italiano ormai da tempo e che non può non fare bene all’immagine dell’Italia a livello internazionale. Ciliegina sulla torta poi i successi sportivi del nostro Paese, che negli ultimi mesi ha goduto delle luci della ribalta anche sotto questo profilo, proiettando una immagine sicuramente positiva.
Quadro politico favorevole
In sintesi, la crescita economica c’è e sembra robusta, la situazione sanitaria è sotto controllo, il quadro politico è favorevole all’attuazione di riforme che i mercati aspettavano da tempo e l’immagine dell’Italia all’estero è finalmente di un Paese vincente. Se si combinano questi fattori con il fatto che le quotazioni del nostro indice Ftse Mib sono ancora lontanissime non solo dai massimi del 2000 (servirebbe quasi il 92% di crescita del Ftse Mib per tornare sui record di quota 50109), ma anche da quelli del 2007, per raggiungere i quali l’indice dovrebbe salire del 70% circa, si riesce a capire come mai in molte sedute il paniere italiano riesca a sovraperformare quello tedesco.
I mercati hanno già scontato la crescita?
Ma quanto della crescita attesa dell’economia è già scontata nelle quotazioni dell’indice? Il mercato è stato relativamente prudente fino a questo momento, frenato negli acquisti da alcuni fattori di rischio abbastanza significativi, primo tra tutti il successo della campagna vaccinale, partita un po’ in sordina nelle prime fasi, e le incognite derivanti dalla diffusione della variante delta. Se dovessero tornare ad aumentare i ricoveri ci sarebbero inevitabili ripercussioni negative sulla fiducia delle imprese e delle famiglie, e quindi sulla loro disponibilità a spendere, ma l’azione del Governo su questo fronte sembra determinata e credibile, non meno incisiva comunque di quella degli altri partner europei.
Ftse Mib, target a 37000 punti?
Ecco perché la Borsa ha deciso proprio negli ultimi giorni di lasciarsi alle spalle in modo netto la resistenza offerta a 25485 circa dal massimo di febbraio 2020, un ostacolo contro il quale i prezzi stavano lottando ormai da alcune settimane. Chi crede nello studio dei grafici ritiene che il superamento di livelli particolarmente significativi non sia frutto del caso ma di una convinzione da parte del mercato che, una volta fatta la sintesi di tutte le informazioni disponibili, esiste una buona prospettiva per vedere proseguire il movimento in atto. Ovviamente possono sempre intervenire fattori imprevisti, e gli ultimi due anni ci hanno insegnato che la lotta al Covid è un percorso lungo e tutt’altro che terminato, ma spesso il passaggio di questi punti chiave si dimostra significativo.
Ma dove potrebbe spingersi ora il Ftse Mib? Un obiettivo plausibile è quello dei 37000 punti, ottenuto con il metodo del “raddoppio del canale”. I prezzi si sono infatti mossi dai minimi del 2012 all’interno di un canale, una coppia di linee parallele, dalla moderata inclinazione rialzista. Il lato alto di questa fascia, in transito in area 25600, è stato superato di recente. L’esperienza passata insegna che spesso, dopo la rottura del limite di un canale, i prezzi se ne allontanano di una distanza pari a quella della ampiezza del canale stesso. Applicando questo metodo alla situazione attuale si ottiene appunto il target dei 37000 punti. Prima di arrivare su quei livelli l’indice dovrà confrontarsi con la trend line ribassista che unisce i massimi del 2000 e quelli del 2007, passante in area 33000.
I settori di Piazza Affari
Andando ad analizzare l’andamento dei 19 settori che compongono il mercato italiano in questa prima parte del 2021 è possibile notare che le migliori performance sono relative a quelli legati al consumo, ai finanziari e all’auto.
È probabile che, in caso di proseguimento della fase rialzista per la borsa, questi comparti possano continuare a ben performare. Nelle parti basse della classifica stilata in base alla performance dei comparti nel 2021 ne compaiono poi altri che potrebbero comunque tornare alla ribalta se i segnali di uscita dalla crisi del Covid-19 verranno confermati, in particolare quello dei viaggi e turismo, ma anche quello dell’energia.
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