I mercati internazionali non sembrano interessati ai paventati temuti risvolti del coronavirus sul futuro andamento dell’economia. Di fatto, nel corso della trascorsa ottava, i principali listini azionari hanno reagito ritoccando al rialzo le loro precedenti soglie di prezzo e comportando un saldo positivo YTD attorno ai tre punti percentuali (rif. MSCI World Usd). Il versante opposto, rappresentato dall’asset class obbligazionaria, archivia la propria settimana (rif. JPM GBI) pressoché invariato (-0,09%) mentre si è potuto assistere a un’ulteriore rivalutazione (+0,45%) sul più volatile indice (rif. JPM EMBI+TR Usd) attraverso l’aggiornamento dei propri massimi.
Partendo da quest’ultimo sottostante, è opportuno rilevare come i prezzi finora raggiunti abbiano lambito il primo target rialzista mensile (918,15 vs 918,33): prima di poter proseguire in direzione del successivo obiettivo (925,39 punti) si potrà assistere a una breve pausa di consolidamento per l’attuale trend rialzista in atto. Scenario diverso per il principale benchmark internazionale obbligazionario (rif. JPM GBI), che vede per la seconda settimana consecutiva i propri prezzi scendere. Al momento, essendo ancora valida e presente, la decorrelazione in atto tra equity e bond, non è precluso un nuovo possibile ribasso circoscrivibile al primo obiettivo ribassista mensile (564,40): questo scenario potrebbe concretizzarsi anche in ottica overweekly.
Osservando il listino azionario domestico (rif. Ftse Mib), le attuali quotazioni hanno rivisto i prezzi dell’ottobre 2008. Nonostante la forza relativa sia in territorio neutrale e gli acquisti appaiano ancora interessanti, la dinamica grafica finora registrata evidenzia un gap ancora “da chiudere”: la distanza tra 24.338,09 e 24.270,46 punti è senza dubbio visibile ai molti operatori che, in caso di downside del mercato, potrebbero far coincidere il loro obiettivo operativo (take profit short).
Attualmente entrambi i target rialzisti mensili sono stati raggiunti e oltrepassati e pertanto ogni movimento futuro è da ritenersi come eccesso rispetto ai limiti stimati ex ante e caratterizzati da una maggior valenza in sede operativa. Il superamento della soglia psicologica dei 25.000 punti potrebbe innescare una prima fase di vendita con target in prossimità di area 24.537,29 (II Target rialzista positivo).
Molto significativa l’ottava della piazza statunitense: il principale indice (rif. S&P 500) ha aggiornato i propri massimi storici coincidenti al nostro II obiettivo rialzista mensile. Il monitoraggio delle prossime giornate sarà obbligato in funzione di eventuali possibili ritracciamenti in ottica di brevissimo periodo poiché a quota 3.313,75 si evidenzia un supporto fondamentale che, in caso di sua violazione, riporrebbe gli scambi verso area 3.303,98 (Target 1 rialzista mensile).
Passando al comparto obbligazionario da noi circoscritto mediante i alcuni futures internazionali, riteniamo interessante la dinamica delle prossime sessioni di contrattazioni sul Btp future: non è da escludere un ritracciamento con primo obiettivo in area 147,76 e successiva prosecuzione del downside fino a soglia 147,11 punti.
Sul mercato delle materie prime si distingue – per la maggior diffusione informativa – l’andamento dell’oro anche se nickel e rame da noi in precedenza individuati hanno rivisto i loro corsi in prossimità dei massimi mensili di breve periodo. Per l’ottava in corso – in chiave rialzista – i sottostanti sui quali potremmo assistere a un rally di brevissimo periodo potrebbero essere il petrolio e l’argento: per entrambi viene stimato un potenziale incremento superiore ai due punti percentuali ossia maggiore al +2,23%.
La preannunciata fase di riposizionamento sul mercato della valute appare ormai prossima. Il significativo ritracciamento sul primario cross (Eur/Usd) potrebbe aver esaurito (momentaneamente) la propria forza con il suo attuale rapporto coincidente al target ribassista di II livello mensile (1,0868). Auspicando una prima fase di pull back, un primo acquisto è suggerito con obiettivo superiore ad area 1,0912. Un ulteriore ipotesi long è riconducibile al cross Gbp/Usd: buy signal a quota 1,3032 con take profit a 1,3201.
Nel corso delle prossime sedute potremmo assistere a una fisiologica fase laterale sulle principali piazze azionarie mentre sull’intera componente bond si rimane in attesa di un maggior equilibrio per l’intero comparto mediante un primo ribasso su Emerging Market. In base alle metriche in nostro possesso, riteniamo che il mercato della valute possa beneficiare di un ulteriore incremento di volatilità soprattutto in ottica intraday, agevolando, pertanto, l’operatività anche in sede giornaliera (rif. Pivot Point daily).