I dati economici diffusi nel corso della settimana hanno facilitato l’ulteriore incremento dei prezzi per il comparto azionario. Tra i rilievi che rappresentano una ritrovata positività sui mercati, spicca senza ombra di dubbio quello riconducibile al Pil trimestrale della Cina: +18,3% nel primo trimestre 2021 e, oltre a questo, fanno ben sperare anche le risultanze in ottica di immediato futuro.
Con buone probabilità, sulla scia di quest’ultimo significativo dato cinese, le borse internazionali potranno vedere i loro corsi puntare verso nuovi massimi e in molti non si chiedono più quale possa essere l’ennesimo traguardo da raggiungere sugli stessi listini.
Proprio questo atteggiamento di estrema confidenza tra gli operatori dovrebbe in qualche modo far riflettere e i recenti rialzi avvenuti sia sul comparto obbligazionario che su quello della materie prime ne potrebbero essere una conferma di primo posizionamento in chiave difensiva.
Alla fine, l’ottava che si è archiviata ha visto pertanto le tre asset class equity, bond e commodities concludere in territorio positivo e, al momento, nell’insieme delle stesse appare ben impostata per un ulteriore allungo (di breve/medio termine) il paniere delle materie prime.
Grazie a un indice Vix con valori circoscritti in area 16 punti – i principali listini azionari (rif. MSCI World) – hanno aggiornato nuovamente i loro record portandosi a ridosso dei 3.000 punti. Raffrontando le attuali quotazioni rispetto ai nostri precedenti target, il margine di cui si può beneficiare è di poco inferiore ai tre punti percentuali; avendo goduto dell’ultimo upside si ritiene sufficiente consolidare i guadagni nel corso delle prossime sedute ossia già nell’odierna giornata o nella successiva. Un reinvestimento nella componente azionaria avverrà sicuramente ma solo se giustificato da una forte direzionalità dei prezzi accompagnata da una univoca positiva view sull’intero palinsesto degli indicatori impiegati (lagging e leading): per quest’ultimi, di fatto, si evidenziano cenni di deterioramento in ottica di brevissimo periodo.
Sul versante opposto (rif. JPM GBI Gl. Usd) appare molto interessante l’attuale configurazione grafica sul benchmark obbligazionario. I prezzi si sono riportati oltre 590 punti per poi successivamente ripiegare lievemente e concludere al di sopra della stessa soglia. L’area di prezzo compresa tra 591,56 e 591,95 rappresenta un ottimo ingresso per coloro che volessero posizionarsi ai fini di un potenziale breakout rialzista con primo target in corrispondenza di soglia 599,63 punti.
Nonostante la menzionata opportunità è doveroso riportare all’attenzione l’eventuale negazione di tale scenario qualora le quotazioni dovessero riportarsi al di sotto del supporto dinamico posto a 587,1 punti: il suo cedimento comporterebbe la continuazione della discesa con potenziale downside ben oltre i recenti minimi annuali (area 582).
Le commodities e il loro rappresentativo benchmark (rif. CRB Index) hanno messo a segno una brillante perfomance settimanale che, per l’ampiezza registrata (minimo weekly a 186,144 e massimo a 194,572), può essere considerata come tra le migliori degli ultimi mesi. La settimana si è distinta per il forte rialzo avvenuto in apertura di mercoledì e il conseguente gap up creato può identificare l’unica anomalia grafica qualora fosse nuovamente raggiunto al fine di una sua chiusura tecnica. Pertanto, se ciò dovesse accadere, l’ingresso ideale può essere identificato con un price entry a quota 188,531. Viceversa, per coloro che volesse ambire a nuovi massimi tralasciando questa ipotesi, un posizionamento a 192,695 punti viene auspicato in ottica di aggiornamento dei precedenti livelli raggiunti a febbraio con un target psicologico dei 200 punti quale obiettivo principale.
Nei rispettivi basket confermiamo il nostro outlook positivo su: comparto energy viene mantenuto il focus sul gas naturale con take profit a 2,715. Sul paniere metals rimaniamo prudenti sul nickel nonostante le ultime sedute abbiano dimostrato una certa forza a sostenerne i corsi con al momento buone possibilità per un potenziale movimento rialzista di brevissimo periodo. Tra i metalli preziosi rimane privilegiato l’argento rispetto all’oro.
Sui principali cross valutari monitoriamo il rapporto Usd/Jpy: la violazione del supporto a 108,39 agevolerebbe una discesa fino a quota 107,57; scenario opposto (rialzista) qualora il mercato premiasse il superamento di area 109,23 con primo obiettivo al di sopra di soglia 110. Altro potenziale upside è individuato sul cambio Gbp/usd: la resistenza a 1,3852, se raggiunta e oltrepassata, potrebbe facilitare l’ascesa degli scambi in direzione dell’obiettivo coincidente a 1,3927. Per il principale cross Eur/Usd l’attuale impostazione non ci permette di poter individuare un tradeoff favorevole in chiave operativa e pertanto la nostra view rimane ancora flat.
Come indicato, l’asset class azionaria beneficiando di nuovi input economici positivi, ci consente di poter capitalizzare i recenti utili conseguiti; la liquidità derivante potrebbe essere allocata sull’opposta componente bond per la quale si attende una prudenziale conferma. L’asset class commodities rimane un’alternativa valida in ottica di allocazione strategica di portafoglio e, alle attuali quotazioni, si potrebbe concretizzare un primo step allocativo. Entrare gradualmente sui singoli sottostanti è senza dubbio la miglior soluzione soprattutto oggi con i listini in corrispondenza dei loro rispettivi massimi di periodo.
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