Il primo semestre dell’anno vede le asset class a maggior rischio capitalizzare i loro guadagni ben oltre la doppia cifra: le materie prime – attraverso il rappresentativo benchmark CRB Index – vedono un saldo positivo di poco inferiore ai trenta punti percentuali (27,17%), a seguire i mercati azionari internazionali (rif. Paesi sviluppati) che, mediante l’indice MSCI World USD (+12,16%), doppiano la performance dei rivali emergenti fermi a quota +6,46%. A registrare il peggior risultato YTD (year to date) troviamo il comparto obbligazionario governativo (JPM GBI Gl. Usd a -4,64%) seguito dai bond emergenti con un indice JPM EMBI+ a -3,11%. 



Analizzando le macro performance finora conseguite, le commodities hanno ampiamente rispettato il target annuale (primo obiettivo rialzista) in precedenza stimato, così come l’equity appare ormai prossimo allo stesso traguardo. La componente obbligazionaria, invece, dopo i minimi registrati nel corso del primo trimestre, potrebbe perdurare nel suo attuale stato di debolezza con serie implicazioni ribassiste in direzione del primo step ipotizzato ad inizio anno (578,33 punti).



In ottica di breve termine e coerentemente ai nostri obiettivi su base annua, l’indice azionario MSCI World Usd vede il suo naturale setup collimare con l’imminente target coincidente a quota 3.066,56%: successivamente al raggiungimento di quest’ultimo è plausibile assistere a una potenziale fase di realizzi con flessioni circoscritte non oltre area 2.943,47 punti; un’ulteriore discesa dei prezzi agevolerebbe una prima fase di downside con ripercussioni negative sull’intero quadro tecnico e verosimile stima dei prezzi in prossimità di soglia 2.809,98 punti. 



Dal punto di vista quantitativo, i multipli riconducibili al risk management sulle singole piazze azionarie, vedono un allineamento tra i Paesi cosiddetti developed e quelli emerging: il rapporto rischio/rendimento atteso presenta differenze poco significative con un particolare assottigliamento per l’area Asia. Nonostante il segmento Europe, Middle East & Africa evidenzi un buon expected return monthly si ritiene – alle odierne quotazioni – prematuro un posizionamento sui Paesi appartenenti a questo bacino geografico.

Per coloro che volessero entrare sul mercato azionario, l’attuale miglior opzione è rappresentata dal benchmark internazionale MSCI World Usd che, se sfruttato attraverso acquisti frazionati sulle (eventuali) debolezze, potrebbe beneficiare di una minore volatilità rispetto a ciascun indice paese. Ovviamente l’esposizione complessiva dell’investimento risulterebbe parziale, ma, in ottica di accumulo, l’intera strategia potrebbe beneficiare se destinata al conseguimento del secondo obiettivo rialzista (annuale). 

Rinnoviamo le nostre precedenti perplessità sull’intero basket obbligazionario. I recenti outlook in materia di inflazione e le rassicurazioni in ambito di tassi di interesse non hanno inciso sull’asset class governativa. Il benchmark internazionale JPM GBI Gl. Usd vede le proprie quotazioni ormai delimitate in un chiaro e definito trading range con una resistenza posta a quota 592,77 e un supporto a 587,059 punti. Il palinsesto algoritmico (in sell signal su entrambe le tipologie di indicatori leading e lagging) non sembra impedire una nuova fase ribassista con probabile violazione del sopraindicato supporto: qualora tutto ciò dovesse verificarsi, il raggiungimento dei minimi annuali potrebbe rappresentare il primario obiettivo di breve termine. 

Le commodities e il loro annesso sottostante (rif. CRB Index) hanno finora beneficiato del positivo andamento del petrolio (con target annuale rialzista di primo livello conseguito). Nel loro insieme i panieri energy e metal appaiono quotare a premio rispetto alle loro medie storiche se raffrontate nel medesimo periodo. Osservando al brevissimo termine un posizionamento flat sull’intero comparto materie prime sembra essere la soluzione migliore: un eventuale riacquisto potrebbe avvenire già nel corso delle prossime settimane, ma, prudenzialmente, la scelta out of the market è dettata più da considerazioni stagionali (imminente periodo estivo) che da aspetti tecnici; per questi ultimi, è comunque opportuno riportare all’attenzione il calo generalizzato sui principali indici di forza relativa applicati a gran parte dei sottostanti oggetto di nostro monitoraggio. 

Sul forex il primario cross Eur/Usd ha vissuto un significativo ridimensionamento nel corso del mese appena concluso. L’attuale obiettivo monthly a 1,1714 potrebbe trovare un veloce riscontro già nelle prossime sessioni giornaliere con un medesimo destino anche in capo al rapporto Gbp/Usd dove quota 1,3647 non sembra poter essere sufficiente come supporto di brevissimo termine. Di segno opposto, invece, le prospettive per il cross Usd/Jpy che, in caso di violazione rialzista di area 112,15, ritroverebbe nuova forza per proseguire il suo rialzo ben oltre soglia 114,558.

I mercati internazionali potrebbero anticipare la consueta pausa estiva (agosto) mediante una generalizzata e fisiologica fase di assestamento caratterizzata da ribassi (seppur contenuti) sulle principali asset class: qualora dovessimo assistere a tale scenario il comparto obbligazionario non potrà essere immune da tale dinamica e, in base alla sua attuale impostazione grafica e algoritmica, le eventuali ripercussioni (negative) graverebbero significativamente sull’intero portafoglio. Per tutti coloro che non volessero liquidare la posizione in essere, optare per una riduzione della duration complessiva risulta la migliore soluzione. 

Capitalizzare i guadagni e limitare l’esposizione sul mercato: questo il nostro monito per l’intera estate.

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