Un rialzo generalizzato su tutte le asset class è quanto si è verificato nella trascorsa ottava. A lato di questo univoco movimento è interessante focalizzare l’attenzione sulle dinamiche degli scambi che si sono alternati sull’indice Vix. Rispetto alla chiusura settimanale di fine aprile (18,61 punti), “l’indice della paura” ha visto crescere i propri valori fino a 21,85 (martedì) per successivamente ritracciare – nei successi giorni – fino ad arrivare a quota 16,68 e concludere definitivamente a 16,69 punti (venerdì).



L’escursione weekly che si è concretizzata ha – di fatto – accompagnato il diretto ribasso (prima) e rialzo (dopo) sia sui principali listini azionari (rif. MSCI World. Usd) che sui contrapposti mercati obbligazionari (rif. JPM GBI Gl. Usd). Se per la componente equity la correlazione con l’indice Vix appare coerente e ormai consolidata nel tempo, il neo parallelismo tra Vix e bond, invece, non rappresenta una consuetudine. 



Preso atto di tale riscontro è pertanto presumibile sostenere che i flussi destinanti all’asset class governativa siano stati i “primi” dopo un lungo periodo di assenza. Alle attuali quotazioni (592,60 punti), il sottostante JPM GBI Gl. Usd si trova ad affrontare una vera e propria fase di maturità: come già individuato in precedenza, i prezzi gravitano al di sopra di un’interessante area che, qualora fosse confermata mediante un consolidamento delle quotazioni (range stimato tra 591,50 e 592,40 punti), rivedrebbe il benchmark obbligazionario destinato a raggiungere il principale obiettivo a quota 599,63. Viceversa, se nel corso dei prossimi giorni il livello dei prezzi dovesse riavvicinarsi in direzione di area 590,21, è verosimile ipotizzare il cedimento di quest’ultimo supporto con potenziale discesa fino a soglia 588,15 punti. 



Se l’asset class obbligazionaria deve ancora dimostrare una sua solida struttura grafica, all’opposto, invece, i mercati azionari rappresentati dal loro benchmark MSCI World Usd, hanno nuovamente aggiornato i loro record. I prezzi finora raggiunti si trovano poco distanti dall’obiettivo rialzista (primo livello) mensile: quest’ultimo rappresenta il principale target in ottica di brevissimo periodo che, se raggiunto, potrebbe successivamente divenire un valido supporto. A seguito di un superamento del sopraindicato target (3.004,60 punti) viene pertanto suggerito un alleggerimento tattico per tutti coloro che fossero ancora investiti. Scenario negativo, invece, quello rappresentato dall’importante area di supporto a quota 2.905 punti che, se violata, agevolerebbe un ritorno dei corsi fino al primo target in corrispondenza di soglia 2.875,43 punti.

Le materie prime (rif. CRB Index), grazie al recente allungo e ai massimi raggiunti (207,185 punti) ben oltre i livelli di maggio 2018, hanno conseguito il primo obiettivo rialzista stimato in precedenza (207,05). Consapevoli che il prossimo target sia a 214,34 punti, è anche opportuno sottolineare come l’intera struttura grafica possa subire una flessione dovuta principalmente alle prese di beneficio sia di coloro che hanno impostato strategie di breve/medio termine che da parte degli investitori di brevissimo periodo: quota 196,54 può essere individuata come primo step ribassista in caso di vendita. 

Sul versante dei metalli preziosi, le attuali quotazioni di oro e argento hanno premiato la nostra precedente view (per entrambi i singoli target sono stati raggiunti). Al momento viene suggerita “una pausa” rimanendo fuori dal mercato e attendendo nuovi spunti operativi. Sul basket energy l’attuale configurazione del petrolio non convince: si teme un nuovo movimento ribassista con possibile downside fino ad 62,87 dollari. Scenario diverso, e potenzialmente positivo, appare quello sull’heating oil: qualora le quotazioni dovessero riportarsi oltre area 202 l’upside stimato potrebbe oltrepassare i massimi di gennaio 2020 (211,95).

Sul paniere valutario, i cross Usd/Jpy e Gbp/Usd, potrebbe vivere opposte dinamiche: per il primo è plausibile un movimento ribassista con obiettivo a quota 108,14; per il secondo, invece, un eventuale rialzo in essere potrebbe facilmente proiettare gli scambi in direzione di area 1,41. Particolare attenzione sul principale rapporto Eur/Usd che, se confermato nell’arco delle prossime ore, potrebbe vedere i propri valori in prossimità di soglia 1,225.

Dall’ottava in corso ci aspettiamo una conferma in ambito obbligazionario: qualora dovessimo assistere a una ritrovata e concreta costruzione grafica, l’asset class bond ritroverebbe la sua funzione cardine quale elemento indispensabile in ogni portafoglio di investimento.

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