La seconda ottava del mese si conclude in ampio territorio positivo. Una performance all’insegna di un significativo rialzo che accomuna le due principali asset class (bond e equity), mentre più arretrate rimangono le materie prime con una variazione negativa di poco inferiore all’unità. I dati (meglio delle attese) sull’inflazione Usa hanno favorito un vero e proprio rally sulle piazze azionarie che, in ottica di prossima riunione della Fed, vedono all’orizzonte una stretta meno aggressiva rispetto ai precedenti interventi: plausibile un ulteriore rialzo dei tassi di interesse di “soli” 50 punti base.
Se sul versante statunitense l’incognita monetaria appare (al momento) migliore di qualche settimana fa, la visione che invece traspare per il Vecchio continente sembra non essere mutata. I dati diffusi attraverso il consueto Bollettino Bce e le risultanze emerse in sede di Commissione Ue confermano un rallentamento complessivo dell’economia con un possibile ritorno alla crescita nella primavera del prossimo anno. Sulla base dell’insieme degli elementi emersi, dal punto di vista Bce, la strategia in materia di rialzo dei tassi appare orientata a proseguire il cammino finora intrapreso senza alcuna modifica sostanziale.
Dal punto di vista operativo, quanto si è potuto assistere nel corso delle ultime due giornate di contrattazione ha confermato il nostro precedente outlook in ambito Vix ovvero: beneficiando della violazione di area 23 punti i molti attori «rimasti fuori dal mercato ritroverebbero maggiore fiducia con conseguenti acquisti e nuovi rialzi». E questo, di fatto, è avvenuto prontamente sul mercato azionario.
Osservando l’indice Vix, le attuali quotazioni (22,37) vedono archiviata la sesta sessione settimanale consecutiva all’insegna del ribasso con valori assai distanti rispetto ai massimi di ottobre (34,53). Per le prossime giornate viene individuato il supporto a 21,27 punti quale traguardo corrispondente alla chiusura del gap dello scorso 25 agosto con successivo approdo a quota 20. Particolare attenzione, invece, qualora si dovesse assistere a un ritorno (e superamento) della resistenza a 24 punti: la prosecuzione a 25,10 (prima) e 25,97 (dopo) risulterebbe inevitabile.
A godere di un ritrovato ottimismo è senza alcun dubbio il mercato azionario, che dai minimi di anno ha messo a segno un veloce rimbalzo circoscritto a singole e poche sedute giornaliere. Nonostante il saldo YTD (year to date) dell’indice MSCI World Usd sia ancora in ampia perdita (-17,25%), la recente dinamica rialzista, ha visto capitalizzare una complessiva rivalutazione di oltre quindi punti percentuali (+15,82%).
A seguito del superamento dell’importante soglia psicologica rappresentata dal transito della media mobile a 200 osservazioni settimanali, nel brevissimo periodo è possibile ipotizzare uno scenario long con primo approdo a 2.733,50 punti e successivo obiettivo (il principale) a 2.802,44 ovvero in corrispondenza della media mobile weekly a 50. Da temere, invece, una chiusura inferiore al supporto di quota 2.650,42 punti che, se violato, agevolerebbe un ulteriore allungo inferiore a soglia 2.579,01 (violazione della media mobile a 200) con prosecuzione del trend negativo in direzione dei minimi dell’anno.
Anche la contrapposta asset class obbligazionaria da noi individuata mediante il benchmark JPM GBI Gl. Usd ha beneficiato di un ritrovato sentiment positivo da parte dei compratori. L’attuale target settimanale viene visto oltre area 479,94 punti quale primo step propedeutico in vista dell’obiettivo principale rialzista a quota 485,16. Da non sottovalutare, però, una possibile fase interlocutoria a quest’ultimo scenario che potrebbe concretizzarsi attraverso la violazione di 462,58 e destinazione a 457,38 punti.
Le materie prime, da noi rappresentate dal CRB Index, vivono un loro andamento all’interno di un circoscritto e ben delimitato trading range compreso tra i 287,555 e 272,818 punti: l’eventuale violazione di queste ultime soglie consentirebbe il raggiungimento dei rispettivi target: 291,148 e 269,074 punti. Al momento, in ottica di brevissimo termine, è necessario il monitoraggio di un’eventuale rottura del supporto a 281,038 punti poiché, qualora si realizzasse, la dinamica di prezzo successiva vedrebbe la propria direzione in vista del supporto a 272,818 (base del canale laterale di medio termine).
Osservando ai singoli basket (energy e metals) sul comparto energetico si riconferma una view complessiva improntata alla prudenza. Solo l’heating oil agevola una potenziale operatività: short qualora area 335,10 fosse violata con obiettivo a 313,04 (minimi di settembre). Viceversa: long in caso di superamento della resistenza a 411,49 con target a 419,42. Sul parallelo basket dei metalli da rilevare l’ottima performance del Nickel che, alle attuali quotazioni, vede i due scenari cosi distinti: long con la violazione di 26.055 (target a 29.770) e short in caso di mancato supporto a 24.435 (take profit a 22.780). Anche l’alluminio, nonostante il suo apparente stallo, potrebbe avviarsi a un’ormai prossima dinamica rialzista caratterizzabile da nuovi massimi di periodo (oltre 2.489) e pertanto: long in caso di violazione di quota 2.455, mentre short qualora si dovessimo assistere alla rottura di 2.373 con destinazione 2.288.
Una nota importante sul comparto metalli preziosi. Per l’argento porre attenzione all’eventuale arretramento inferiore a 24,41: 20,42 e successivamente 19,75 identificherebbero i successivi obiettivi di prezzo. Per coloro che, invece, avessero una view rialzista: long oltre 21,98 con potenziale upside fino a 22,31 e successiva meta a 22,625.
Sul mercato delle currencies viene monitorato il rapporto Eur/Jpy con un orientamento ribassista in caso di transito inferiore a quota 142,25 (price entry) e obiettivi a 140,85 e successivo (probabilmente over weekly) a 137,95.
Per l’ottava in corso potremmo assistere a una pausa fisiologica sui principali listini azionari che, se non caratterizzata da rilevanti ribassi, potrebbe ritenersi una buona fase di accumulo in vista di successivi rialzi. Il sempre e tanto atteso rally di fine anno potrebbe essere alle porte, anche se le performance positive finora registrate ne hanno in qualche modo anticipato il corso. Oggi è assai difficile ipotizzare una crescita dei prezzi come quella avvenuta recentemente e in così poco tempo. I prossimi obiettivi sono chiari: il loro conseguimento? Parola al mercato.
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