Ben oltre venti punti percentuali è stata l’escursione settimanale per il tanto temuto indice Vix. In termini assoluti nel corso della precedente ottava si è potuto assistere a una prima discesa (lunedì) a quota 18,87 per successivamente raggiungere un massimo weekly a 23,55 (giovedì) e nuovamente un minimo a 18,68 (venerdì) con chiusura a 18,86 punti. A questa significativa dinamica in parallelo i mercati finanziari hanno rappresentato tale incertezza mediante i prezzi.



Soffermando l’attenzione al principale benchmark azionario internazionale (rif. MSCI World Usd) si può riscontrare come sia stato violato il supporto dinamico a 2.772,85 per poi veder proseguire i corsi fino al di sotto dei 2.750 punti. L’intero scenario ha di fatto confermato la nostra precedente ipotesi riconducibile alla costruzione della figura tecnica denominata “testa e spalla (ribassista),” ma è opportuno anche sottolineare come quest’ultima potrebbe essere stata negata nel corso dell’ultima seduta di contrattazioni dove, beneficiando di un importante ribalzo, le quotazioni hanno rivisto oltrepassare prima i 2.800 punti per dopo concludere la propria corsa a 2.814,86 (con massimo intraday a 2.816,12) ovvero al di sopra del nostro ipotizzato target (propedeutico per nuovi massimi in ottica di brevissimo periodo).



Pertanto, osservando unicamente l’attuale configurazione grafica, si dovrà monitorare con attenzione la violazione della resistenza dinamica posta in area 2.823,69 punti: con una chiusura al di sopra di quest’ultima è verosimilmente certo il conseguimento di nuovi record con primo possibile obiettivo oltre i 2.850 punti. Allo stesso tempo, qualora i prezzi dovessero sostare in un range laterale appare plausibile un possibile canale delimitato tra 2.772,85 (supporto) e 2.819,24 (resistenza) punti. Questa volta però, qualora i 2.772,85 punti fossero violati, il principale target ribassista si potrebbe già individuare a quota 2.727,83 punti.



Se al momento il mercato azionario sembra esser propenso a nuovi allunghi, il destino del contrapposto comparto obbligazionario (rif. JPM GBI Gl. Usd), non rileva alcune indicazioni per una sua veloce ripresa. Dal punto di vista tecnico le due ultime sessioni settimanali hanno definito un circoscritto trading range tra 585,93 e 588.05 punti. Entrambi i livelli di prezzi rappresentano le soglie che, in caso di violazione, favorirebbero la costruzione di un potenziale trend di brevissimo periodo rispettivamente: rialzista (con violazione di 588,05) con obiettivo a 591,21 punti; ribassista (con cedimento di 585,93) con traguardo a 585,91 punti. 

Come finora indicato, all’asset class bond e al suo riconducibile benchmark JPM GBI Gl Usd da noi impiegato, è opportuno affiancare l’attento monitoraggio del decennale statunitense poiché il loro andamento risulta fortemente correlato. Per quest’ultimo, un eventuale ripiegamento al di sotto di area 131,50 punti, comporterebbe – con buone probabilità – il test dei recenti minimi a 131 e non è un azzardo affermare come potremmo assistere all’aggiornamento degli stessi (soglia 130,78). 

Le commodities (rif. CRB Index) hanno archiviato la loro seconda ottava consecutiva in territorio negativo: dai massimi di periodo (febbraio) i prezzi hanno accusato una flessione di oltre sei punti percentuali (-6,56%). Nell’ultima settimana, l’area di possibile alert ribassista, ha subito concretizzato la nostra ipotesi: la violazione di 185,665 ha confermato il target (immediato) da noi individuato a 183,32 punti attraverso un minimo weekly a 183,28. Dal punto vista algoritmico l’intero palinsesto degli indicatori utilizzati riporta un univoco scenario neutrale/negativo; graficamente, invece, sono facilmente identificabili le due aree di prezzo oltre le quali scorgere gli obiettivi: resistenza a 189,167 con upside esteso oltre quota 192,81 punti; supporto invece a 183,53 con principale obiettivo a 182,09 e successivo livello inferiore a 180,941 punti.

Sul comparto metals manteniamo la posizione nel lingotto (take profit a 1.767,30 dollari), ma non escludiamo che si possa registrare una violazione del supporto dinamico ormai consolidato in corrispondenza di soglia 1.1719,50: qualora gli scambi dovessero riportarsi a un livello inferiore a quest’ultimo prezzo saremo pronti a convertire la nostra view (da long a short) con target a 1.695,30 dollari. Sul nickel il precedente ingresso viene confermato fino al raggiungimento di 16.749 (ossia il take profit pari al 2,16%). 

Sul forex si è potuto beneficiare del precedente posizionamento short sul cross Gbp/Usd: area 1,3775 è stata ampiamente oltrepassata fino a veder raggiungere un minimo a 1,3668. Al momento, sull’intero basket valutario, assumiamo una view flat.

Per l’ottava in corso riconfermiamo la nostra particolare attenzione all’andamento dell’indice Vix che, in caso di ritorno sotto quota 18 punti, agevolerebbe – senza alcun dubbio – una nuova fase di acquisto sui principali listini azionari internazionali. Precaria la situazione sul comparto bond mentre le materie prime potrebbero veder compromesso il loro recente rally. Sfruttare un veloce posizionamento tattico sull’equity (con obiettivo nell’ordine dei due punti percentuali) potrebbe essere una soluzione vincente per questa tornata borsistica. 

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