Il mercato azionario compie un ulteriore passo avanti nella sua costante crescita. Grazie al rialzo compiuto nell’ottava appena conclusa, il saldo positivo YTD (year to date) si attesta ben oltre i quindici punti percentuali (+16,17% per il MSCI World Usd) a differenza della componente equity relativa ai Paesi emergenti (rif. MSCI Emerging Market) ancora prossima alla parità (-0,80%). Quanto avvenuto in questi ultimi giorni ha confermato la stagionalità del momento ossia una riduzione dei volumi con implicita contrazione della volatilità: osservando il consueto VIX (attualmente a quota 15,45 punti) si può riscontrare un suo drastico ridimensionamento rispetto ai valori di inizio mese (area 20).



Il naturale obiettivo dove potrà approdare “l’indice della paura” potrebbe coincidere con nuovi minimi annuali (oltre quota 14) che, una volta realizzati, agevolerebbero un suo ritorno oltre la soglia dei 15 punti. Salvo inaspettati eventi, questo scenario potrebbe rappresentare le prossime sessioni settimanali di fine agosto con il successivo epilogo (rialzo) in vista della ripresa a settembre. A rafforzare questa potenziale ipotesi, è necessario soffermare l’attenzione, sull’immediato futuro della contrapposta asset class obbligazionaria. Il temuto ritracciamento si è concretizzato in quest’ultima ottava: il principale benchmark governativo (rif. JPM GBI Gl. Usd) ha capitolato la propria settimana in territorio negativo portandosi a ridosso di area 593 punti; il supporto individuato a 594,57 non ha saputo reggere la forza dei venditori che, dopo un’apertura weekly a 595,21 (ovvero in gap down), hanno continuato a spingere i corsi in direzione di soglia 593,5 punti. 



Il quadro tecnico (rialzista) che si prospetta vede come primo obiettivo il superamento della resistenza posta a 595,32, viceversa, qualora si dovesse assistere a un eventuale cedimento di soglia 592,62 punti, non può essere escluso un ulteriore deprezzamento per l’intero segmento bond (target a 591,68). A conferma di queste possibili destinazioni è sempre consigliabile il monitoraggio del decennale Usa: la paventata chiusura inferiore al supporto di quota 134,0938 punti è puntualmente arrivata trascinando con sé le quotazioni fino al minimo weekly a 133,2969. Il pull back registrato nel corso dell’ultima seduta ha visto un massimo a 134,0938 ossia il nostro precedente punto diventato ora resistenza che, ora, dovrà essere confermata nelle prossime sedute. Qualora dovessimo assistere a un ripiegamento inferiore a 133,7031 punti, con buone probabilità le sorti del decennale statunitense potrebbero coincidere con un nuovo minimo mensile. Ipotesi opposta, e pertanto rialzista, in caso di superamento della soglia dei 134,4531 punti: l’obiettivo di breve termine troverebbe una giusta collocazione in prossimità di area 135. 



A caratterizzare la seconda tornata settimanale finanziaria sono state le materie prime che, nella giornata di lunedì hanno visto tracollare gran parte dei prezzi appartenenti ai vari basket. Sul fronte energy, le quotazioni del petrolio (WTI) sono arrivate a cedere oltre quattro punti percentuali con un minimo a 65,15 dollari: la successiva reazione avvenuta nelle giornate seguenti ha poi riportato gli scambi agli attuali valori in prossimità di area 68,45 dollari. Estendendo l’analisi al comparto, a seguito di tale debacle la nostra precedente view sullo stesso petrolio con l’aggiunta di heating oil ha trovato pronto riscontro con il valore medio stimato (variazioni del downside pari al 3,73%): per la settimana in corso, sulla base dell’attuale quadro tecnico, si predilige un posizionamento flat sul segmento energetico. 

A corollario della fragilità delle commodities sono giunti ribassi sull’insieme dei metalli: a essere maggiormente penalizzati sono stati quelli appartenenti al basket prezioso: sia l’oro che l’argento hanno subìto una pesante flessione ad inizio settimana, ma mentre il primo ha recuperato le proprie perdite riportando un saldo finale weekly positivo, il secondo, invece, sconta un momentum negativo sia dal punto di vista grafico che algoritmico. Il ritracciamento sui metalli preziosi non ci coglie impreparati: il precedente posizionamento short sull’oro fondava le proprie convinzioni su una debolezza tecnica di fondo che, nonostante il successivo take profit, vedeva ancora confermata in ottica di breve termine. Sulle commodities viene pertanto confermata una particolare attenzione (rialzista) per l’alluminio e il nickel. A questi, inoltre, viene aggiunto il possibile ingresso sul rame con price entry a 441,95 e obiettivo a quota 452,11.

Sul forex si è potuto assistere all’intero completamento delle strategie in precedenza avanzate: il ribasso su Eur/Usd è avvenuto, lo short su Gbp/Usd si è realizzato con conseguimento del primo take profit, e infine, il più difficile ingresso su Gbp/Usd. Affrontiamo la presente ottava con quest’ultimo cross in chiave tattica: obiettivo rialzista a 110,21 e nuovo long (come seconda e ulteriore operazione di acquisto) in caso di discesa a quota 109,16.

Complessivamente, il quadro d’insieme che il Ferragosto 2021 presenta allo sguardo attento dei molti operatori non appare mutato. Il mercato azionario, attraverso marginali rialzi settimanali, aggiorna la propria crescita e, per chi scrive, quest’ultima specifica dinamica dei prezzi non convince a sufficienza per esprimere un giudizio positivo di breve/medio termine. Consapevoli dell’attuale mancato beneficio, auspichiamo tempi e modalità migliori per un eventuale ingresso.