I mercati azionari continuano nel loro rialzo aggiornando i precedenti record e, affiancati in questa positiva tendenza, seguono a ruota anche le materie prime che – includendo implicitamente con la loro crescita il rischio inflazione – arrecano danno all’andamento dei sottostanti obbligazionari.
Questa la sintesi da inizio anno delle tre principali asset class che, se raffrontate statisticamente (alla data odierna), vedono un confronto a favore di equity e commodities con cinque mesi positivi (su sei) rispetto ai bond che archiviano un saldo di soli tre mesi.
La seconda parte dell’anno potrà rivedere questo attuale ranking e, allo stesso tempo, si può anticipare come la componente oggetto di potenziali difficoltà potrà essere quella obbligazionaria. Quest’ultima – rappresentata dal benchmark JPM GBI Gl. Usd – potrà beneficiare di uno “scampato pericolo” solo in caso di quotazioni oltre l’area psicologica dei 600 punti mentre un ritorno dei prezzi al di sotto di soglia 588,17 concretizzerà l’inizio di un nuovo trend ribassista di breve termine.
A un mercato obbligazionario ancora in cerca di una sua precisa direzionalità si contrappone il momento ancora positivo dei mercati azionari: l’indice MSCI World Usd potrebbe avanzare ulteriormente conseguendo entrambi i target rialzisti mensili (3.022,17 e 3.068,65); particolare attenzione qualora il livello delle quotazioni dovesse riportarsi a ridosso di soglia 2.985,47 punti poiché una sua violazione implicherebbe un immediato ritorno all’importante supporto in area 2.959,51 punti.
In mancanza di correzioni appare interessante l’attuale impostazione della componente emerging (rif. MSCI Emerging Usd): i suoi ritorni risultano “rallentati” rispetto all’asset class developed markets e pertanto si potrebbe assistere a una sua rincorsa nelle prossime settimane. Il superamento di quota 1.395,37 punti agevolerebbe il ritorno verso i massimi di febbraio, mentre un’eventuale discesa oltre il supporto a 1.353,04 comporterebbe un significativo downside con primo obiettivo in area 1.300 punti.
Per tutti coloro che volessero selezionare singole piazze azionarie – ai fini di un’allocazione tattica – vengono indicati (perché meglio impostati in ottica rialzista) i seguenti sottostanti: sul paniere developed si evidenziano Nasdaq 100 e Ftse 100, mentre, nel contrapposto basket emerging, viene preferita nella “selezione Asia” gli indici Shangai composite, Kospi e Mumbai sensitive. Sempre in chiave rialzista, ma caratterizzato da un obiettivo temporale più circoscritto, è opportuno indicare anche l’indice RTS Russian: la sua attuale configurazione sembra includere un imminente incremento di volatilità con buoni ritorni nel brevissimo termine.
Nonostante il comparto obbligazionario possa avere ripercussioni negative – il decennale britannico (Gilt) – potrebbe vedere le proprie quotazioni distinguersi attraverso un rialzo di breve termine: il superamento di area 129 non è precluso.
Il recente rally delle materie prime è strettamente correlato ai nuovi massimi di periodo del petrolio. Prescindendo da quest’ultimo, il sottostante commodities (rif. CRB Index) potrebbe rallentare la propria corsa mediante una prima fase di assestamento in prossimità di soglia 202,47 punti; nonostante questo fisiologico arresto vengono comunque individuati possibili rialzi e rispettivi obiettivi su: argento (target oltre 29), rame (riavvicinamento a soglia 470), nickel (superamento di 18.740), gas naturale (nuovi massimi rispetto al 2020).
Osservando i recenti scambi sul paniere forex non sembra azzardato attendersi una flessione sul principale cross Eur/Usd: un ritorno verso area 1,20 non può essere escluso nel corso delle prossime ottave. Al contrario, invece, il rapporto Gbp/Usd potrebbe vivere un ritrovato interesse con potenzialità ben oltre soglia 1,42441 e possibile ritorno sui massimi del 2018. Contrastato lo scenario su Usd/Jpy che, nonostante la costruzione in atto di una figura rialzista, potrebbe subire un ritracciamento con obiettivo inferiore a quota 109.
In attesa di poter assistere al giro di boa dell’anno in corso, le aspettative sui mercati azionari appaiono positive anche se correlate alle potenziali ripercussioni (negative) provenienti dal mondo obbligazionario. In questo momento privilegiare un approccio tattico a uno strategico rappresenta pertanto la soluzione migliore: circoscrivere (al breve termine) l’orizzonte temporale di ciascun investimento risulta fondamentale soprattutto in vista dell’imminente periodo estivo.
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