Qualcosa di concretamente importante potrà accadere questa settimana, mentre la precedente ottava ha visto ancora i dati relativi alle trimestrali Usa destare perplessità in chiave di riduzione degli utili e di aspettative per il 2023. Gli operatori, nonostante i numerosi dubbi che potrebbero giustificare una poca convinta fase di acquisti sui listini azionari, hanno, comunque, replicato alle sedute precedenti che – da inizio anno – vedono le piazze borsistiche internazionali (rif. MSCI World Usd) in territorio positivo di oltre sette punti percentuali.
In molti giustificano questo mini-rally del 2023 al pari un rialzo antecedente a una nuova fase ribassista che, partendo ora da una base di partenza più elevata (rif. media mobile settimanale a 50 osservazioni), subirebbe eventualmente un fisiologico arretramento in coincidenza del più importante supporto rappresentato dal transito della media mobile weekly a 200 (area 2.583). Accantonando i potenziali scenari, la trascorsa sessione settimanale, ha comunque visto un complessivo arretramento della forza dei compratori che, sia sull’asset class obbligazionaria (rif. JPM GBI Gl. Usd), sia sulle materie prime (CRB Index), hanno rallentato il loro precedente moto positivo.
Soffermando l’attenzione all’attuale impostazione grafica, emerge come il precedente target individuato a quota 2.794,15 punti abbia riscontrato “il consenso” nelle recenti quotazioni sul finire di settimana con un massimo a 2.798,64. Attualmente, supponendo che la dinamica dei prezzi possa continuare attraverso questa inclinazione rialzista, il prossimo obiettivo è plausibile collocarlo in area 2.841,12 punti: successivamente a questo approdo, sembra difficile che le quotazioni possano proseguire senza una prima fase distributiva caratterizzata da un lieve ridimensionamento in direzione di quota 2.754 punti. Quadro opposto, e pertanto ribassista, qualora si dovesse concentrare una maggior pressione dei venditori a partire fin da queste prime giornate di scambi: in caso di ritorno del livello dei corsi inferiore alla soglia dei 2.761,16, il conseguente cedimento vedrebbe un significativo downside ben oltre la citata media mobile a cinquanta osservazioni settimanali ora in transito in area 2.705 punti.
Beneficiando di una perfomance positiva da inizio anno di circa tre punti percentuali, l’indice JPM GBI Gl. Usd, vede arrestare la propria corsa registrando un secondo massimo settimanale inferiore a quello precedente.
Analizzando l’intera progressione intraday dei prezzi nel corso di queste due ottave, emergono importanti divergenze negative in sede algoritmica che, salvo ritrovare l’entusiasmo di nuovi compratori, potrebbero facilitare una pausa con quotazioni in flessione fino a un’area di prezzo compresa tra i 488,886 e i 487,349 punti. A questa intera progressione costituita dalle citate divergenze e dall’eventuale ribasso, una possibile e contrapposta smentita troverebbe la sua validità nell’assistere a un superamento di quota 492,30 punti che, se conseguito mediante una chiusura settimanale, contribuirebbe a nuovi massimi di anno (target over weekly).
Le materie prime vivono un momentaneo contrasto tra compratori e venditori nei rispettivi basket. Al maggiormente penalizzato paniere energy sembra contrapporsi il ritrovato appeal sui metalli che, nonostante la più contenuta volatilità, hanno meglio performato da novembre a oggi. Alle attuali quotazioni, i metalli preziosi (rif. gold e silver) potrebbero subire una fase correttiva con ritracciamenti contenuti non superiori al 4,17%; allo stesso tempo, qualora ciò dovesse equivalere a un’eventuale rotazione di portafoglio (da metalli preziosi a non preziosi), i più stretti beneficiari – quali alluminio e nickel (soprattutto quest’ultimo) – godrebbero di nuovi massimi di brevissimo periodo. Particolare attenzione anche al rame che, pur appartenendo al medesimo basket dei precedenti, sconta una impostazione algoritmica più debole se analizzata su base intraday. Come in precedenza indicato, l’unico sottostante energy oggetto di interesse rimane il natural gas mantenuto (e accumulato) in chiave strategica.
Complessivamente, in chiave tattica, guardando all’insieme delle commodities attraverso la loro più diretta sintesi rappresentata dal benchmark CRB Index, confermiamo i precedenti livelli di prezzo.
Anche per questa ottava l’operatività in ambito valutario ci vede spettatori perché in attesa di assistere a eventuali movimenti sui cross contrapposti al dollaro statunitense. Gli importanti appuntamenti settimanali vedranno la politica monetaria (rif. Bce) quale principale market mover: le parole e le eventuali azioni comporteranno inevitabilmente una conseguenza diretta sui mercati. Particolare attenzione ai bond che, in caso di cedimento, vedrebbero compromessa la performance annuale finora ottenuta.
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