Agosto continua nella sua dinamica negativa con le due contrapposte asset class equity e bond sotto la parità al termine della scorsa ottava. Parziale invariato (+0,09%) per le commodities che, beneficiando di un moderato ritorno di interesse sul comparto energy, sono riuscite ad arginare possibili prese di profitto a seguito della precaria impostazione tecnica.
Complessivamente l’andamento dei mercati finanziari internazionali ha preso atto dell’ancora alta ma stabile tenuta dell’inflazione statunitense che, seppur lontana dall’obiettivo del 2%, a luglio ha visto un dato al 3,2% comunque migliore delle attese degli analisti che si aspettavano un 3,3%. Anche la componente core, nonostante l’incremento mensile registrato (+0,2%), si allinea alle precedenti rilevazioni di giugno. Nell’insieme di queste evidenze, oggi la diretta conseguenza comporterebbe un atteggiamento di attesa da parte della Fed in occasione del prossimo appuntamento di settembre e, salvo imprevisti, tale scenario appare (al momento) confermato dal FedWatch Tool di Cme Group con l’88,5% di probabilità.
Pertanto, se da un lato l’inflazione Usa non spaventa, all’opposto, invece, il mercato azionario (rif. MSCI World Usd) ha subito la forza dei venditori che, complice la consueta stagionalità del periodo estivo, hanno liquidato parte delle loro posizioni facendo registrare una modesta flessione settimanale (-0,46%).
Tecnicamente, i valori finora raggiunti (minimo weekly a 2.961,30 punti), hanno conseguito il primo target mensile ribassista favorendo, pertanto, l’individuazione di una potenziale strategia in ottica di brevissimo termine. Una prosecuzione ribassista, infatti, si potrebbe concretizzare in caso di violazione (e mancato supporto) di area 2.963,95 punti: se ciò dovesse accadere non possiamo escludere la continuazione del downside con obiettivo primario a quota 2.912,89 ovvero un livello di poco superiore al secondo obiettivo ribassista mensile. In chiave tattica, invece, un veloce posizionamento long vede un nostro pieno consensus in caso di superamento di soglia 2.982 punti al fine di poter sfruttare una possibile fase di rialzo circoscritta a un take profit di poco superiore all’unità (non oltre l’1,37%).
In veste di utile strumento a supporto di quest’ultima opzione, ancora una volta, è necessaria l’attenta osservazione del Vix che, dopo aver oltrepassato la soglia dei 18 punti ha, poi, ritracciato gravitando ora in prossimità di area 15: un eventuale ritorno oltre i 16,21 punti negherebbe la potenzialità del precedente scenario long.
Sono quattro le settimane negative consecutive che contraddistinguono il recente andamento del mercato obbligazionario internazionale governativo: il benchmark JPM GBI Gl. Usd, in flessione dello 0,81% nel corso dell’ultima ottava, ha raggiunto il livello di ingresso (long) da noi individuato a quota 475,86 punti. Fermo restando l’ipotesi di una «ennesima flessione (inferiore a quota 473,69 punti)» che «vedrebbe un ulteriore incremento della posizione» riteniamo gli attuali valori propedeutici per un posizionamento di più ampio respiro in ottica strategica. Pertanto, sull’intera asset class obbligazionaria governativa, il nostro futuro intento sarà quello di poter (compatibilmente con l’impostazione tecnica di fondo) accumulare sovrappesando l’intero comparto rispetto alla contrapposta componente azionaria. Ovviamente, qualora dovessimo registrare importanti rivalutazioni contestualizzate al breve termine (rif. durata dell’investimento vs gain conseguito) l’eventuale liquidazione giungerà immediatamente.
Le materie prime hanno trainato il loro benchmark CRB Index oltre la soglia dei 280,134 punti e, beneficiando del successivo allungo (oltre quota 281,892), hanno completato il precedente setup rialzista ipotizzato la scorsa settimana.
Area 278,999 punti viene individuata come supporto statico che, se violato, agevolerebbe una prima fase di ribasso fino ai 276,481 punti. Viceversa, una ripresa dei corsi oltre soglia 280,483 favorirebbe una plausibile inversione (in buy signal) sui principali leading indicators con potenzialità oltre i massimi dell’anno. Monitorando i rispettivi panieri (metals e energy), l’ipotizzato scenario ribassista su nickel e rame ha ulteriormente aggravato l’impostazione tecnica su entrambi i sottostanti e, in base alle attuali quotazioni, rimaniamo in attesa di assistere all’eventuale approdo a 19.925 (nichel) e 365,25 (rame). Successivamente, se l’intero palinsesto algoritmico fornirà omogenee indicazioni (sia leading che laggings indicators in buy signal), potremmo valutare un potenziale acquisto
L’alluminio, in veste di altro metallo “non prezioso”, ci vede esposti (short) con obiettivo ormai prossimo (rif. 2.163,50): prescindendo dall’effettivo conseguimento, prudenzialmente, preferiamo liquidare ad inizio di ottava. Sul basket metalli preziosi, invece, l’ineseguito sull’oro ci consente di poter monitorare i prossimi scambi sull’argento: un acquisto a 22,35 viene auspicato quale primo e iniziale step in capo a una posizione di breve termine. Consapevoli dell’importante progressione del gas naturale e dell’heating oil (oggetto di precedenti acquisti e successive vendite) rimaniamo comunque prudenti sull’intero comparto energy con un unico posizionamento su RBob Gasoline qualora dovesse oltrepassare 2,995 (target oltre area 3,10).
L’auspicato ridimensionamento dell’ampio ATR (average true range) riscontrato sui principali cross valutari ha iniziato a prendere forma solamente sui rapporti Eur/Usd e Gbp/Usd. Per favorire un posizionamento è necessario un ulteriore conferma e, pertanto, anche per quest’ottava rimaniamo out of the market. Possibile allungo, invece, su Usd/Jpy che, in caso di superamento della soglia psicologica a quota 145, vedrebbe un primo target in prossimità dell’importante resistenza in area 146,80.
Consapevoli dell’ennesima ripetizione, riteniamo che il comparto obbligazionario possa entrare nel vivo in occasione delle prossime ottave. Un posizionamento sia in chiave tattica (di breve termine) che strategica (in ottica buy & hold) appare auspicabile soprattutto per tutti coloro che, visto gli attuali rendimenti, sono alla ricerca di un “porto sicuro” dove poter approdare nel corso dell’estate.
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