Stessa conclusione della settimana precedente: i mercati azionari internazionali concludono la propria ottava con un saldo finale positivo rispetto a quello di segno opposto in capo ai principali indici obbligazionari. Nello specifico del panorama azionario abbiamo potuto assistere alla conferma di due driver caratterizzati da velocità diverse: il “pianeta Usa” che, come evidenziato dal Beige Book, vede la sua economia sempre in crescita (ma a un ritmo “moderato”) e con ancora prospettive “abbastanza favorevoli”. Versante opposto invece, e più vicino a tutti noi, in Europa, la Germania, osserva il Pil nazionale (0,60% nel 2019) in netta riduzione rispetto al 2017 (2,5%) e 2018 (1,5%). I
l dato tedesco non può considerarsi una sorpresa: le difficoltà erano già note ai mercati e, noi stessi, avevamo riportato un possibile epilogo in ottica futura. Guardando ai numeri della settimana, vediamo come il benchmark azionario (rif. MSCI World Usd), ha superato il proprio target 1 rialzista mensile avvicinandosi a quello di secondo livello (2.444,50): il raggiungimento di quest’ultimo nel corso delle prossime sedute non è precluso. Negativa l’impostazione del JPM GBI che ha ritestato il supporto in prossimità di area 560,30 punti: pur attestandosi al di sopra del proprio obiettivo mensile ribassista (rif. Target 1 a 559,57 punti), la dinamica dei prezzi fatta registrare, può far presagire un possibile raggiungimento con potenziale violazione. Per la componente bond appartenente ai mercati emergenti, pur registrando nuovi massimi e superando l’obiettivo rialzista (rif. Target 1) mensile, rimaniamo prudenti privilegiando un outlook negativo con possibile downside a 892,74 punti.
Anche Piazza Affari aggiorna i propri massimi di breve termine con la conclusione degli scambi oltre i 24.000 punti. Sul finire di ottava si è potuto osservare il gap up registrato a quota 23.960,79: una sua chiusura nell’arco delle prime sessioni di contrattazioni potrebbe agevolare ulteriormente la spinta rialzista in ottica di raggiungimento del Target 2 mensile. All’opposto, invece, potremmo assistere a un veloce ripiegamento dei corsi con un potenziale ritorno in prossimità di quota 23.635,90 punti.
Oltreoceano, l’indice S&P 500, gode di nuovi record: gli sviluppi tra Usa e Cina e, l’attuale scampato conflitto tra Stati Uniti e Iran, hanno rafforzato la consapevolezza dei compratori che hanno spinto i prezzi al rialzo portandoli a ridosso del nostro stimato Target 2 mensile. Riteniamo che, qualora quest’ultimo fosse raggiunto e superato (anche di pochi punti), si potrebbe assistere a una prima fase di flessione (non accentuata) nel brevissimo periodo.
Come indicato, il mercato obbligazionario internazionale, sta vivendo un periodo di presa di profitto generalizzato dopo il rally fatto registrare anche nel corso dell’ultimo anno: la nostra precedente view (posizionamento flat sui bond future) appare confermata anche per l’ottava in corso poiché stiamo assistendo a una fase di costruzione laterale che dovrà definire il proprio trading range nel corso delle prossime sedute. Guardando al decennale domestico (Btp future), i corsi non hanno raggiunto (e oltrepassato) quota 144, e attualmente stazionano nell’area intermedia tra i rispettivi Target 1 mensili (rialzista e ribassista): in assenza di direzionalità non appare opportuno anticipare il mercato e pertanto si escludono strategie operative.
Le materie prime oggetto di principale osservazione (rif. oro e petrolio) hanno registrato nuovi minimi per successivamente riprendere quota; rimanendo in prossimità di quest’ultimi, per tutti coloro che volessero acquistare, la prudenza è il principale fattore da prendere in considerazione. Di fatto, non è escluso, un potenziale downside con primo target in corrispondenza dei valori stimati su base mensile: l’oro nero sembra essere il sottostante che potrebbe vivere un incremento di volatilità nell’arco delle prossime sedute: qualora fosse raggiunta la soglia dei 56,83 dollari, potremmo assistere a un veloce pull back nell’arco della stessa giornata. Anche sul lingotto appare plausibile un rialzo con primo obiettivo a quota 1.578,80: a causa della modesta entità dell’upside, il mercato potrebbe preferire un veloce riposizionamento ribassista subito dopo aver raggiunto tale soglia. Attendiamo che si possa configurare questo scenario al fine di poter impostare una strategia short con primo take profit in area 1.534,21 dollari.
Sul fronte valutario, rimaniamo in attesa di maggior chiarezza sul principale cross Eur/Usd, mentre è opportuno rilevare come il rapporto Usd/Jpy abbia conseguito il proprio obiettivo mensile di secondo livello (massimo weekly a 110,28) completando – di fatto – l’intera dinamica rialzista ipotizzata: per tale conclusione, è plausibile assistere a una prima fase ribassista. Sul rapporto Gbp/Usd, scontando un possibile trading range di brevissimo periodo, potremmo assistere al test di soglia 1,293: la verifica di tale ipotesi è auspicabile dal punto di vista operativo.
L’ottava in corso, per i mercati azionari, potrebbe contribuire al raggiungimento dei singoli obiettivi mensili rialzisti di secondo livello. Confermiamo quindi il nostro sentiment positivo sulla componente equity con la liquidazione delle posizioni in corrispondenza del superamento degli individuati target. Per il mercato obbligazionario, la nostra view è flat con outlook negativo.