I mercati azionari internazionali iniziano a risentire della pandemia ancora in essere. Sono due le ottave consecutive contraddistinte da un saldo settimanale finale negativo e, all’orizzonte, sembrano esserci maggiori incertezze rispetto alla precedente ondata di marzo. Anche dal punto di vista meramente tecnico, il principale benchmark azionario rappresentato dal sottostante MSCI World Usd vede i propri corsi permanere in area 2.450 punti, ma, a differenza delle scorse giornate, presenta un generalizzato indebolimento sia sul fronte grafico che su quello algoritmico. Osservando nel dettaglio la dinamica delle serie storiche registrate recentemente, si può riscontrare come il massimo weekly (2.484,98) di due settimane fa abbia perfettamente concretizzato il target mensile rialzista (2.484,78) di primo livello individuato in precedenza. Da tale coincidenza si è poi assistito a un trend negativo di brevissimo periodo che, alle attuali quotazioni, vede il suo principale supporto a 2.406,65 punti. È importante rilevare come quest’ultima soglia rappresenti un fondamentale livello di prezzo poiché in caso di sua violazione vedrebbe quota 2.348,91 punti quale principale target ribassista e obiettivo di breve termine.



Un punto di svolta in ottica rialzista potremmo ritrovarlo mediante il superamento della resistenza dinamica posta a 2.437,36 punti: qualora si dovesse assistere a più chiusure superiori a tale livello, non si potrà escludere, il conseguimento di nuovi massimi nel corso di novembre.

Per meglio agevolare l’interpretazione del prossimo movimento sul mercato azionario risulta fondamentale il monitoraggio costante dell’indice Vix che ha visto i propri valori incrementarsi nel corso delle ultime due ottave. In base agli ultimi scambi, è facilmente individuabile l’area a 29,575 quale primaria resistenza statica con obiettivo rialzista (in caso di superamento) a quota 31,63 punti. Scenario opposto, è dato dall’argine rappresentato da soglia 24,763 quale supporto di breve termine che, mediante il suo avvicinamento, faciliterebbe l’approssimarsi a nuovi massimi da parte del mercato azionario.



A una componente equity circoscritta tra specifiche soglie di prezzo troviamo invece la contrapposta asset class obbligazionaria (rif. JPM GBI Gl. Usd) delimitata in un prolungato e frammentato trading range iniziato lo scorso agosto. Generalmente, questa tipologia di continuazione, è anticipatoria di un significativo movimento direzionale che, a oggi, potrebbe coincidere con la violazione del primo supporto di area 601,73 punti. A seguito di questa possibile evoluzione, come già descritto in precedenza, viene privilegiata la componente cash rispetto all’investimento obbligazionario. A rafforzare ulteriormente questa prudenziale scelta può essere d’aiuto l’analisi del decennale Usa che,dopo aver violato l’indicata area a 139 ha poi raggiunto il secondo obiettivo mensile ribassista (138,57) e ora vede i propri corsi gravitare sull’importante supporto a 138,256. La tenuta di quest’ultimo è fondamentale poiché in caso di cedimento i prezzi subirebbero un downside fino a 137,50 punti con serie ripercussioni anche sul versante internazionale (rif. JPM GBI Gl. Usd).



Sul mercato delle commodities, e con particolare riferimento al petrolio, è possibile delineare due possibili scenari in chiave rialzista rispetto alla attuali quotazioni: qualora i prezzi dovessero scendere a quota 38,58, un primo acquisto è auspicabile. Viceversa, se nell’arco delle prossime giornate si dovessero osservare un rialzo oltre i 41,05 dollari (soglia di price entry) è plausibile ipotizzare un incremento oltre area 43. Sul comparto metals (rif. metalli preziosi), la nostra precedente view sull’oro appare ancora valida.

Sui mercati valutari, il precedente outlook sul cambio Gbp/Usd ha beneficiato del recedente rialzo (massimo weekly a 1,3177) ben oltre il target price individuato in corrispondenza di 1,3132. Sulla base dei possibili sviluppi che potrebbero coinvolgere i mercati obbligazionari, al momento, è preferibile astenersi nell’assumere una posizione sui principali cross valutari: un potenziale incremento di volatilità potrebbe impattare negativamente su eventuali strategie operative.

Nel suo complesso, la nostra view sui mercati finanziari internazionali evidenzia elementi di maggior prudenza rispetto al recente passato. Sono troppi i fattori di incertezza che potrebbero inficiare sul buon esito operativo, ma ancor più elevate sono le probabilità di poter vedere vanificati i risultati finora conseguiti. La liquidità viene preferita mentre il “rischio” (valutato ex ante) deve essere arginato il più possibile: l’insieme di entrambi, generalmente, è sinonimo di buon investimento.