«Non si potranno escludere nuove difficoltà. Non solo oltreoceano». Questo il nostro finale pensiero al consueto approfondimento a inizio della scorsa settimana. Ebbene, con il cosiddetto senno di poi, sul finire dell’ottava che ci lasciamo alle spalle il destinatario delle nostre «nuove difficoltà. Non solo oltreoceano» ha visto il principale istituto bancario tedesco Deutsche Bank accusare i colpi della speculazione ribassista nei suoi stessi confronti. Nel frattempo, il precedente “casus belli” che ha penalizzato l’ex colosso elvetico Credit Suisse ha ulteriormente comportato strascichi nel già precario e fragile mercato obbligazionario e, con il parere (seppur non richiesto) dell’agenzia di rating Fitch, il dossier sugli azzerati bond AT1 appare (al momento) archiviato.
A corollario dell’incertezza sull’intero sistema bancario internazionale, le azioni e le parole della banca centrale statunitense Fed non hanno rappresentato alcuna sorpresa, poiché, di fatto, hanno visto il rialzo di altri 25 punti base (le azioni) e l’ormai consueta rassicurazione (le parole) sulla salvaguardia del sistema creditizio a stelle e strisce, così come, l’eventuale facoltà di poter procedere (ancora) attraverso una politica monetaria restrittiva. Di certo, oggi, immaginare di assistere a un taglio dei tassi nel corso di quest’anno identifica una possibilità alquanto remota.
Causa il calo di fiducia sui mercati finanziari solo sul finire di ottava, le principali asset class equity, bond e commodities, registrano comunque un saldo complessivo settimanale positivo. La componente azionaria circoscrivibile al consueto MSCI World Usd, dopo aver oltrepassato l’importante transito (2.656 punti) della media mobile a 50 osservazioni weekly ha diretto i propri corsi in direzione del nostro precedente prezzo indicato (2.690 punti) oltrepassandolo con slancio fino a giungere a quota 2.743,37 (massimi di ottava). Successivamente, complice l’inasprirsi dell’attuale crisi in essere sul mondo bancario, ha visto ridimensionare il livello delle quotazioni terminando la sessione a 2.692,55 punti ossia poco sopra l’indicata media mobile che, ora, transita in area 2.665 punti.
Analizzando l’impianto algoritmico, le debolezze in dote all’intero palinsesto di indicatori da noi osservati non possono escludere un ulteriore downside con quotazioni inferiori a 2.661,22 punti; se ciò dovesse accadere, il target a 2.650,42 non appare sufficientemente robusto quale supporto a una successiva onda ribassista con primo obiettivo in prossimità di soglia 2.617 punti. Scenario positivo, invece, il riscontro di un ritorno dei prezzi oltre area 2.748,50 che, beneficiando di una forza compratrice maggiormente confident, agevolerebbe un potenziale upside a 2.834,25 punti.
Buona settimana anche per la contrapposta asset class obbligazionaria che, nonostante l’instabilità accusata da alcune specifiche tipologie di strumenti finanziari (rif. corporate bonds), vede il benchmark JPM GBI Gl. Usd archiviare la terza ottava consecutiva contraddistinta da un segno positivo finale.
Dal punto di vista grafico gli attuali prezzi vedono un’imminente resistenza a quota 496,359 punti che, se violata, favorirebbe la prosecuzione del trend di brevissimo termine: il primario obiettivo rialzista si colloca a 505,05 nel breve periodo. Viceversa, un accentuato ripiegamento rispetto alle recenti quotazioni, potremmo averlo qualora dovessimo rivedere il cedimento di area 490,58 punti con primo approdo a 485,59 punti (zona di gap up).
Mercato delle materie prime in fermento. I singoli basket (energy e metals) appartenenti al comune sottostante CRB Index viaggiano a velocità contrapposte con il comparto oil ancora una volta maggiormente penalizzato.
Nell’insieme energy non sono presenti segnali di acquisto di brevissimo termine e, solo per il RBOB Gasoline, si potrebbe ipotizzare una prima inversione rialzista (attualmente in attesa di conferma) nel corso delle prossime giornate. Ottima, invece, la performance dei due metalli preziosi gold e silver con il primo giunto a quota 2.000. Per quest’ultimo può essere esclusa un’ennesima gamba rialzista con destinazione oltre area 2.050. Guardano all’argento: le attuali quotazioni potrebbero vivere di un ritrovato posizionamento in chiave long con ovvie ripercussioni sui prezzi e un verosimile avvicinamento ai massimi di inizio anno. Particolare attenzione al rame che, se trainato da una potenziale accelerazione (long) su alluminio e nickel, vedrebbe una spinta con target oltre soglia 420.
I due precedenti cross (Eur/Usd e Gbp/Usd) da noi individuati nel paniere valutario hanno (entrambi) beneficiato di importanti rivalutazioni rispetto ai valori di ingresso. Per l’ottava in corso preferiamo essere spettatori non assumendo, pertanto, alcuna posizione. Come già accaduto, privilegiamo questa scelta di non operare, al fine di poter evitare eventuali falsi segnali.
La settimana che oggi inizia vedrà la nostra attenzione focalizzarsi sull’intero settore bancario del Vecchio continente con un particolare focus sulle dinamiche giornaliere dei titoli azionari e obbligazionari quotati e riconducibili a Spagna e Francia. Ovviamente, dando per scontata (perché già costante) l’osservazione dei sottostanti banking di casa nostra, poniamo il nostro sguardo anche su alcuni istituti di credito del nord Europa: l’universo bancario essendo molto vasto e ramificato potrebbe nascondere qualche insidia.
Molta prudenza e minima assunzione di rischio poiché potrebbero prospettarsi intense giornate caratterizzate da un’elevata volatilità.
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