Mercati azionari e obbligazionari in territorio positivo mentre il principale indice rappresentativo delle materie prime (CRB Index) capitola pressoché invariato: questa la sintesi della trascorsa ottava. All’ombra dell’avvenuta e tanto attesa conclusione dell’Eurogruppo, e grazie ai primi e ormai concreti spiragli sul fronte della disputa in ambito petrolifero tra Russia, Stati Uniti e Arabia Saudita, l’intera platea finanziaria ha iniziato a focalizzare la propria azione attraverso una prima fase di acquisti generalizzati. Nonostante la diffusa positività registrata, i fondamentali economici sembrano irrimediabilmente compromessi nel breve termine e, a causa di questa ormai divenuta “certezza”, appare unicamente prossima la scoperta della sola “incognita” nel quantificare il “quanto” dell’ammontare negativo (diminuzione del Pil, disavanzo, debito pubblico, rapporto debito/Pil ecc).
Sul fronte domestico è opportuno rilevare l’istituzione della nuova task force (guidata da Vittorio Colao) voluta dal Governo con il benestare del Quirinale: gli ampi spazi di manovra in capo ai membri di questo team di eccellenze appare tempestivo e concretamente adeguato al fine di una “messa in campo” di un’insieme di competenze per l’interesse del nostro Paese.
Come consuetudine è opportuno contestualizzare le nostre precedenti parole ai successivi fatti. L’attuale sentiment sui mercati è in miglioramento e, se associato all’indice Vix, la discesa avvenuta nel corso di queste ultime settimane ne rappresenta una prova tangibile: come già indicato, gli attuali valori (area 42 punti) appaiono congrui per le dinamiche politiche/economiche affrontate finora nelle varie sedi.
Un buon livello di consolidamento lo individuiamo in prossimità di quota 36,29, ma siamo consapevoli che prima di approssimarsi a tale soglia potrebbero esserci dei repentini e contrastanti movimenti interlocutori.
Osservando quanto accaduto dal punto di vista operativo è interessante il movimento fatto registrare dall’indice MSCI World Usd: mancata la violazione di area 1.761,09 punti (minimo settimanale a 1.775,61) i corsi si sono riportati a ridosso della soglia individuata a 1.880. A seguito del suo superamento hanno poi proseguito in direzione dell’indicato target (over weekly) oltre i 2.000 punti: l’aver arrestato il proprio cammino a 1.985,11 (massimo settimanale) è coerente con l’intera dinamica prospettata.
Per l’ottava in corso risulta favorevole l’oltrepassare dei prezzi di area 2.000 punti: tale spinta riporrebbe le quotazioni in direzione del primo target a 2.041,24. Confermiamo inoltre il precedente livello (area 1.761,09 punti) come pivot point per un’accentuata fase ribassista in caso di suo cedimento. La componente azionaria emerging market presenta un quadro grafico maggiormente robusto rispetto alla precedente (developed market): la rottura (al rialzo) di area 900 punti vedrebbe un ulteriore upside con obiettivo a 940,74. Negativo il ritorno sotto quota 855,385 con primo arresto in prossimità di soglia 821,76 punti.
Passando all’asset class obbligazionaria e al suo JPM GBI GL Usd, il nostro precedente supporto (575,354) è stato lambito (minimo weekly a 575,84): tale view viene pertanto riconfermata per l’ottava in corso (con target a 558). Scenario positivo in caso di superamento di soglia 580,20 punti con potenziale allungo in prossimità di quota 583,34 punti. Buona impostazione tecnica per i bond paesi emergenti (rif. JPM EMBI+TR Usd) che, se oltrepassata la resistenza statica posta a 823,974, vedrebbero una fase di potenziale upside oltre area 535 punti.
Il mercato delle commodities appare contrastato: il comparto energy vede i prezzi del petrolio (rif. Wti) circoscritti in un trading range delimitato tra il supporto a 19,58 e la resistenza a 28,70 dollari. Entrambe le soglie di prezzo rappresentano i segnali di entrata (short/long) in caso di loro violazione: in ottica ribassista il target è posto a 18,53 mentre al rialzo si prospetta un potenziale fino a quota 36,35 dollari. Da evidenziare la performance sul natural gas che, dal nostro intervento di marzo scorso, ha messo a segno un incremento complessivo di poco inferiore ai 20 punti percentuali. Ottima rivalutazione per il paniere costituito dai principali metalli preziosi (oro e argento): non è da escludersi un ulteriore rialzo – in ottica di breve termine – con target 1.800 dollari per il lingotto.
In ambito forex, per le prossime giornate, osserviamo con molta attenzione l’eventuale rottura al rialzo sui cross Eur/Usd (1,0951) e Gbp/Usd (1,2484): la possibile rivalutazione ammonta ad un +0,93% per entrambi i rapporti valutari.
Cogliamo l’occasione di questo nostro periodico appuntamento per sottolineare – doverosamente -l’importanza di quanto ottenuto dall’Italia in sede di Eurogruppo. Su queste pagine confidavamo in «un piano – anche se allo stesso Mes riconducibile – caratterizzato da maggiore flessibilità e strumenti di più immediato impiego a favore dell’economie nazionali europee». Dal nostro punto di vista l’obiettivo è stato raggiunto. L’eventuale accordo su emissioni di prestiti a medio/lungo termine (Eurobond) sarà un ulteriore mezzo per raggiungere il fine comune. Al momento, lo ribadiamo, quanto ottenuto (con le sue modalità) appare soddisfacente e rivolto al principale destinatario: il popolo italiano.