La finanza, quella operativa, talvolta si fregia di alcune considerazioni, aneddoti e affermazioni che provano la loro veridicità attraverso l’aver profetizzato un evento. Qualora, invece, non si dovesse trovare riscontro in una certa citazione, l’oggetto dell’analisi rientra in quella casistica che trova la propria identificazione nel cosiddetto “cigno nero”. Nulla togliendo a Nassim Nicholas Taleb e al suo testo tornato alla ribalta a seguito della crisi del 2008, è bene, e opportuno, riportare anche all’attenzione una delle altre opere sempre firmate dallo stesso Taleb: “Giocati dal caso”. Lo stesso inciso presente nel titolo (“Il ruolo della fortuna nella finanza e nella vita”) è un’anteprima dell’intero argomentare che sarà affrontato nel libro.



Oggi, a differenza di altri periodi, i “cigni neri” sono molto più numerosi, ma, allo stesso tempo, ci sono anche altri casi di (utile) monitoraggio; quest’ultimi possono essere analizzati mediante la consultazione attenta e costante delle informazioni diffuse. Già in più occasioni, su queste pagine, abbiamo dimostrato oggettivamente quanto il “mercato” avesse dettato la cadenza ad alcuni avvenimenti che – dopo – si sono prontamente realizzati. Nessuna profezia, nessun azzardo, ma semplicemente un’analisi dei “numeri” che rappresentano a tutti gli effetti una verosimile orma lasciata su di un bagnasciuga agostano. Perseguendo la linea della in-formazione per il lettore, sottoponiamo alla sua attenzione un ulteriore elemento al fine di poter illustrare alcune dinamiche che riteniamo possano essere oggetto di approfondita riflessione.



I mercati finanziari stanno ripiegando rispetto ai precedenti massimi raggiunti nel corso dell’anno. Sono molte le considerazioni che possono essere utilizzate a commento di quanto accaduto, ma noi ci soffermeremo su altri elementi: come più volte sottolineato, analizzeremo solo i “numeri”, alcuni “numeri”. Assogestioni, il 21 maggio scorso, ha diffuso il proprio comunicato stampa periodico riportando i dati relativi alla raccolta registrata nel I trimestre 2019 nel cosiddetto “risparmio gestito”. Dal documento emerge come «le preferenze dei sottoscrittori si sono rivolte verso i prodotti Obbligazionari (+2,2 mld), i Monetari (+1,4 mld) e i Bilanciati (+567 mln)». Approfondendo l’analisi dell’intero rapporto, emerge inoltre come si sia registrata una vera e propria fuoriuscita dai comparti Azionari (-1,7 mld). Proseguendo ancor più, e andando ad analizzare le serie storiche dei trimestri precedenti, si evidenzia come l’attuale “flusso” in uscita, rappresenti un proseguimento di quello fatto registrare a dicembre 2018. È evidente che si stanno trattando le cosiddette “macro categorie”, ma si può confermare come, anche nel caso dell’analisi “per Paese”, ci sono riscontri degni di assoluta concretezza.



Sintetizzando i singoli aggregati si arriva alla seguente considerazione: il “sentiment” dei sottoscrittori era orientato ad un alleggerimento delle proprie posizioni azionarie già sul finire dello scorso anno (-1,8 mld). Successivamente, ovvero nel corso dei primi tre mesi del 2019, si è vista ulteriormente incrementare tale volontà fino ad arrivare a quanto riportato (-1,7 mld) e soprattutto all’attuale situazione finanziaria negativa.

Non si vuole essere dogmatici nel dimostrare sempre, e a ogni costo, quanto “l’accaduto” trovi una sua spiegazione oggettiva: come spesso accade, in ambito finanziario, si fa ricorso a frasi relative al “senno di poi” (es.: «il senno di poi: è come essere lungimiranti sul passato», film “L’ultimo sogno”). In questo nostro appuntamento periodico, abbiamo intenzione di far emergere un punto di vista alternativo al “detto comune” e pertanto riportare alla luce quanto possa essere significativo in termini di efficienza operativa.

Per alcuni potrà essere una coincidenza, come per altri si tratterà di un caso: a noi, quello che più importa, è fornire utili strumenti di analisi al fine di poter concretizzare al massimo le proprie scelte di investimento. Ovviamente – tutto questo agire – implica un rischio, ma già preventivato al pari dello stesso titolo relativo a un’altra importante e fondamentale opera del citato Nassim Nicholas Taleb: “Rischiare grosso. L’importanza di metterci la faccia nella vita di tutti i giorni” ovvero la via da noi intrapresa.