Andamento contrastato per la settimana finanziaria terminata prima del fine settimana pasquale. Complice una conclusione anticipata a giovedì, i principali listini azionari hanno registrato performance diverse che, attraverso la consueta sintesi operativa rappresentata dal benchmark MSCI World Usd, vedono archiviata un’ottava con segno invariato (-0,048%).
Intonazione diversa, poiché caratterizzata da un ulteriore allungo rialzista è, invece, l’epilogo della contrapposta asset class obbligazionaria che vede il JPM GBI Gl. Usd capitolare positivamente oltre la parità (+1,09%). Buono, inoltre, il sopraggiunto incremento delle materie prime che, trainate dell’importante e significativa dinamica del petrolio, completano l’intero quadro weekly a quota +1,59% (rif. CRB Index).
A confermare uno stato di calmierata incertezza arriva il monitoraggio del consueto indice Vix che, nuovamente giunto a ridosso dell’importante soglia psicologica dei 18 punti, appare verosimilmente improntato a proseguire nel suo ribasso (positivo per i mercati azionari) destinando i propri corsi in coincidenza della prima area di supporto a 17,64 punti. Unico aspetto negativo, invece, qualora si dovesse assistere a un ritorno oltre soglia 19,81 che, conseguentemente, coinciderebbe con un cedimento sulla diretta asset class equity.
Di fatto, su quest’ultima, in ottica di brevissimo termine un punto interrogativo appare lecito e motivato dall’ultima configurazione grafica candlestick su base settimanale: infatti, come già accaduto lo scorso marzo, la recente “Dojy star” sintetizza l’equilibrio (e pertanto sinonimo di incertezza) raggiunto tra compratori e venditori. Tecnicamente viene confermato il precedente obiettivo rialzista a quota 2.851,11 punti, mentre, in caso di scenario negativo possiamo individuare soglia 2.743,37 punti quale primario supporto dinamico.
Nonostante il raggiungimento e conseguimento di nuovi massimi di periodo (rif. anno 2023), la compagine obbligazionaria rappresentata dal sottostante JPM GBI Gl. Usd, contestualizza nella sua stessa dinamica rialzista ulteriori elementi di incertezza riconducibili ai recenti gap up settimanali. Come accaduto a marzo, anche la scorsa ottava, ha visto una partenza all’insegna di un accentuato incremento fin dalle prime battute con successivo proseguimento in territorio rialzista (massimo weekly). L’area di prezzo compresa tra i 492,32 e 494,68 punti identifica un potenziale approdo qualora dovessimo assistere a una prima fase di ribasso. Viceversa, quota 505,05 punti viene individuata come primario obiettivo di breve termine in chiave rialzista se la resistenza a 499,81 punti non dovesse respingere la forza dei compratori.
Entità diverse, ma medesima struttura tecnica contraddistinta da importanti gap up, è anche quella riconducibile alle commodities e al loro più stretto e collegato CRB Index. Beneficiando della ritrovata corsa agli acquisti sul petrolio, il citato benchmark delle materie prime ha prima registrato un significativo balzo in avanti a inizio della precedente ottava per, successivamente, consolidare oltre area 270 punti. Alle attuali quotazioni è plausibile ipotizzare un ritorno inferiore a quota 271,147 con target in coincidenza del precedente massimo settimanale a 267,727 punti (rif. chiusura gap weekly). Scenario positivo, invece, con area 272,919 punti che viene vista come la più probabile soglia per un eventuale upside su base settimanale.
A seguito del recente rally (iniziato a marzo) sul comparto metalli preziosi, prudenzialmente, viene suggerito il completo alleggerimento delle posizioni eventualmente finora detenute e, allo stesso tempo, si rimane in attesa di un possibile deterioramento dello scenario di brevissimo termine sui restanti strumenti appartenenti al basket metals non preziosi. Ancora nullo (out of the market), nonostante le recenti dinamiche, il nostro outlook sul contrapposto paniere energy.
Ottima performance quella ottenuta sui due cross Eur/Usd e Gbp/Usd che, conseguendo nuovi massimi di periodo, hanno soddisfatto le nostre precedenti aspettative. Ora, sugli stessi rapporti “contro dollaro”, riteniamo corretto attendere nuovi segnali al fine di poter concretizzare un’eventuale strategia a elevato ratio di profittabilità (rif. rendimento/rischio atteso). Su Usd/Jpy, invece, soglia 135 appare al momento poco realizzabile e, pertanto, viene rivisto il precedente monito concernente il time period (rif. «prima decade mensile»): monitoriamo area 131,29 quale supporto che, se violato, agevolerebbe un downside fino a quota 130,39. Nuovo spunto rialzista, invece, in caso di superamento di soglia 132,79 con l’obiettivo ritrovato (rif. soglia 135) entro fine mese.
In settimana sarà pubblicato il nuovo World Economic Outlook a firma del Fondo monetario internazionale e, già nelle scorse ore, si è potuto apprendere di una revisione al ribasso delle precedenti stime di crescita. Non riteniamo che la versione aggiornata possa incidere sugli umori dei principali mercati finanziari internazionali, ma, allo stesso tempo, non possiamo escludere la diffusione di ulteriori elementi su future potenziali azioni in sede di politica monetaria soprattutto sul versante statunitense. Quindi, particolare attenzione alle quotazioni dei principali futures sui titoli di Stato decennali con, inevitabile, revisione delle proprie strategie di investimento su tale intera asset class.
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