La notizia ha del clamoroso ma Marco Bortolotti non potrà parteciperà agli US Open al via domani. Il tennista italiano, che avrebbe dovuto prendere parte al Grande Slam statunitense in coppia con Cobolli nel doppio, a poche ore dall’inizio del torneo è stato costretto a dare forfait, per via di problemi legati al visto. L’atleta, numero 87 al mondo nel doppio, avrebbe dovuto volare negli Stati Uniti per disputare il suo primo Slam, in coppia con Flavio Cobolli, specializzato appunto nel doppio. Alla vigilia dell’inizio del torneo statunitense, però, è stato costretto a rinunciare per via di problemi irrisolvibili con il governo Usa, che ha negato il visto.



Bortolotti, con un annuncio sui social, ha spiegato di essersi visto rifiutare l’Esta, ovvero un’autorizzazione ad entrare nel Paese senza visto. Non possono infatti accedere al programma “Viaggio senza visto” i cittadini che hanno in precedenza visitato Paesi nella black list degli Usa, tra i quali Cuba, Siria, Iraq, Sudan, Libia, Somalia, Yemen e Iran. Proprio quest’ultimo Paese è stato visitato dal tennista nel 2015, che si è recato in Medio Oriente per giocare un torneo.



Bortolotti non parteciperà agli US Open: rifiutato il visto

Per risolvere il problema, Bortolotti ha provato a chiedere un visto vero e proprio al consolato Usa che è stato a sua volta rifiutato, così come l’Esta. Un colpo durissimo per il tennista, che sognava di giocare l’US Open, che sarebbe stato il primo Slam nella sua carriera. Sui social, il doppista (che avrebbe dovuto partecipare in coppia con Cobolli), ha scritto: “Ringrazio tutte le persone che hanno provato invano ad aiutarmi in questa vicenda surreale. Manderò giù il boccone e ripartirò, come sempre”.

Sotto il post del tennista, vari commenti di solidarietà sono arrivati da fan e colleghi. Tra questi quello di Andrea Vavassori, che ha scritto: “Surreale davvero… Non ti meritavi assolutamente un epilogo del genere… Road to Melbourne 2025. Forza Borto”. Negli scorsi giorni Bortolotti era entrato nelle cronache nazionali in quanto ebbe un caso di positività al doping molto simile a quella di Jannik Sinner: anche lui per colpa di un contatto accidentale con la sostanza Clostebol era stato ritenuto in un primo momento positivo e poi subito scagionato dopo un torneo a Lisbona nel 2023.