Maria Elena Boschi scende in campo e affila le armi per aiutare il suo sodale dell’ex Giglio Magico renziano, Luca Lotti: non esiste solo un problema magistrati nell’immenso scandalo Csm-Anm-Palamara – giunto tra l’altro questa mattina con un nuovo epilogo che ha portato alle dimissioni del presidente Pasquale Grasso – ma è il ruolo di Luca Lotti (e David Ermini in parte) ad essere messo in discussione in quella accesa e ormai chiaccheratissima riunione “segreta” il 9 maggio scorso tra il renziano di ferro, Luca Palamara e diversi membri del Consiglio Superiore della Magistratura per “organizzare” le prossime nomine alla Procura di Roma. Nel Pd, dopo l’autosospensione avvenuta ieri per decisione dello stesso Lotti, ora è un wrestling totale con due “correnti” l’una contro l’altra: i renziani contro gli zingarettiani. Tutto quanto era stato sopito prima e dopo le Elezioni Europee, lo scandalo procure con i presunti incontri e dialoghi di Lotti con i magistrati (mentre lui è ancora sotto indagine sul caso Consip, ndr) lo ha di fatto fatto riesplodere e ora gli uomini di Renzi affilano le armi contro la Segreteria. Ci aveva già pensato ieri l’ex Ministro dello Sport a lanciare qualche stoccata contro Zanda e Zingaretti – «Io sono innocente. E spero di cuore che lo sia anche chi mi accusa di tutto, senza conoscere niente» – ma oggi è l’ex Ministra delle Riforme a piazzare la “zampata” contro l’attuale Segretario.
CAOS CSM, BOSCHI DIFENDE LUCA LOTTI
«Sono arrivati più attacchi a Lotti dall’interno del Pd che dagli avversari politici. Autosospendendosi ha fatto una scelta che non era scontata e dovuta, di grande generosità verso la comunità del Pd e va quindi rispettato» ha attaccato oggi ad Assisi Maria Elena Boschi, in totale difesa della posizione di Luca Lotti sullo scandalo Csm e non solo. La stessa senatrice dem si è augurata che in una comunità come il Pd, «vista anche la disponibilità di Lotti, ci si possa parlare guardandosi negli occhi. E non con interviste che sparano addosso ai compagni del proprio partito» ha aggiunto l’ex Sottosegretario durante il primo incontro nazionale della mozione “Sempre Avanti” ad Assisi. I renziani sono una furia e già Ettore Rosato questa mattina aveva avanzato «Se partiamo dal principio che la politica richiede leadership, io dico che di leadership in giro se ne vedono tante ma di quelle che muovono il Paese ne ho vista una. Ci siamo messi tutti insieme – D’Alema, Bersani, Casini, Calenda, Pisapia – e dopo un anno di opposizione abbiamo preso 3 punti e mezzo in più. Allora lo dico con preoccupazione, perché i nostri avversari hanno superato il 48%, quindi prendiamo atto che c’è un problema e che la politica non è solo testimonianza». Nel raduno “renziano” di Assisi interviene anche Alessia Morani che lancia l’invettiva «La segreteria varata da Zingaretti ne è la prova più palese: è l’esercizio di bullismo correntizio più potente mai visto dalla nascita del Partito Democratico». Dal Csm allo scandalo Lotti-Palamara passando per le nomine della nuova segreteria di Zingaretti: un “incastro” (sospetto?) di tempi ed eventi che portano al pettine il vero nodo interno e mai risolto dal Pd, Matteo Renzi.