«Noi non staremo mai con grillini o con la destra sovranista». È netta Maria Elena Boschi nell’intervista odierna al “Corriere della Sera”, rispondendo alle polemiche sulle presunte fughe imminenti di alcuni parlamentari da Italia Viva dopo le ultime novità sull’inchiesta Fondazione Open.
Ma il “messaggio” di MEB può essere letto non solo con l’evidente indirizzo ai gruppi parlamentari di IV, ma per una volta anche con il possibile “recapito” del leader indiscusso del piccolo partito nato dalla scissione dal Pd: al di là delle inchieste lanciate dal “Fatto Quotidiano” contro Matteo Renzi, sono le ultime mosse in Sicilia (l’alleanza con Miccicchè) e verso il Quirinale ad aver messo sul chi va là diversi renzianissimi, come Gennaro Migliore che ha dato una sorta di ultimatum secco al suo leader. «Non so a quale disagio si riferisca. So che nel 2019 abbiamo mandato a casa Salvini mentre l’allora gruppo dirigente del Pd voleva regalargli i pieni poteri dopo il Papeete andando alle elezioni anticipate. Siamo contro i populisti di destra, ma contro anche i populisti grillini che in questa settimana hanno chiuso l’accordo con il Pd a Bruxelles. Noi siamo un’altra cosa rispetto a Salvini e Meloni, ma anche rispetto a Conte e Di Maio. Su questo tutta Italia viva la pensa allo stesso modo. Se qualcuno vuole andare con sovranisti o grillini lo dica. Non avrà il mio consenso, ma avrà il mio rispetto», è la risposta di Maria Elena Boschi al collega di partito.
“MAI CON DESTRE O M5S”: MESSAGGIO MEB A RENZI?
Mai con la Lega, mai con FdI e mai con il M5s: questo il senso del monito lanciato da Boschi a tutta Italia Viva. Certo, la partita sul Quirinale incombe e sul fronte alleanze non si può dire “mai” a nulla: «ci condizionano con critiche e indiscrezioni? Con noi questi giochetti non funzionano. Se ne sono accorti quando hanno tentato la stessa operazione per difendere Conte. Non ci siamo fermati e oggi con Draghi l’Italia è più forte». Boschi smentisce categoricamente che Dell’Utri possa aver contattato Renzi per eleggere Berlusconi al Colle e rilancia sulla tenuta interna di Italia Viva, «Ciò che voteremo per il Quirinale lo decideremo tutti insieme, con Renzi. Ma trovo incredibile che si debbano rincorrere pettegolezzi. Crescono i contagi, serve più Europa, bisogna sostenere la ripresa, Parliamo di questo, non di fantapolitica». Resta la forte distanza non solo da destre e M5s ma anche dallo stesso Pd di Letta: non sono piaciute le mancate solidarietà tributate dai Dem per le inchieste su Open-Renzi, se si esclude il messaggio di Irene Tinagli, «donna coraggiosa, vicesegretaria del Pd. Che poi lo abbia fatto a nome personale o del partito, non so». Lo scontro tra Pd e Italia Viva si è consumato però sul Ddl Zan e qui Boschi scaglia l’ultima stilettata della sua intervista al “CorSera”: «hanno preferito il muro contro muro e chi ne ha fatto le spese sono le persone omosessuali, transessuali, con disabilità. Lo scontro è lì, tra la sinistra che agita le bandierine e quella che porta a casa le riforme. Io ho messo in Aula la fiducia sulle unioni civili e ricordo le difficoltà di quelle ore». Futuro incerto, quello sempre, anche se l’indicazione renziana resta quella del riformismo piuttosto che la socialdemocrazia: «Noi non staremo mai coi grillini o con la destra sovranista. Cercheremo orgogliosamente la strada del riformismo liberal democratico. Anche per questo abbiamo aperto il cantiere Renew Europe in Italia, sulla base del modello Macron. Comunque è molto presto per discutere delle prossime elezioni: il M5S non arriverà vivo all’appuntamento».