Poco dopo il “piano” ipotizzato sulle diverse posizioni tenute nel Pd in questa giornata di potenziale crisi di Governo Lega-M5s, l’ex Segretario dem oggi senatore “semplice” è tornato sui social per ribadire con forza la sua proposta: «C’è una cosa da fare, subito: presentare una mozione di sfiducia a Salvini. Se i Cinque Stelle la votano, finisce l’esperienza del peggior governo della storia repubblicana. Se i Cinque Stelle lo salvano di nuovo, la vicenda dei rubli sarà per loro come la vicenda Ruby. E avranno perso ogni residua credibilità. L’opposizione deve fare l’opposizione: che altro deve fare Salvini per meritarsi una mozione di sfiducia?». Per Renzi la mossa sembra sempre più quella di mettere alle strette la leadership di Zingaretti che finora non ha ancora avanzato alcuna richiesta di mozione di sfiducia e non ha neanche risposto ufficialmente dopo la proposta avanzata dalla deputata Maria Elena Boschi. Un parlamentare molto vicino a Zingaretti, sentito dall’Adnkronos, avrebbe spiegato che la strada da prendere è proprio all’opposto di quanto voluto da Renzi: «la mozione di sfiducia ora sarebbe un regalo inaspettato a Salvini e Di Maio, in quanto li ricompatterebbe». Non solo, sempre dalle parti della maggioranza Pd – riportato su Huffington Post – l’insistenza dei renziani (si sono iscritti alla richiesta anche Anna Ascani, Alessia Morani e Alessia Rotta, ndr) sarebbe dettata dal successo della linea Zingaretti: «Stanno impazzendo perché la strategia di Nicola sta avendo successo, come è stato al Senato con Conte. Renzi avrebbe timore di una crisi di governo e la mozione sarebbe un assist proprio a Lega e M5S. Ha paura perchè sa che se si va al voto, i gruppi non sarebbero più quelli di adesso, in cui l′80% dei parlamentari sono suoi…», spiegano le fonti vicine alla Segreteria dell’HuffPost.
MOZIONE SFIDUCIA A SALVINI: IL PIANO DI RENZI E BOSCHI
L’esecutivo Lega-M5s vive ore di tensione assoluta, all’interno di una intricata e forse definitiva crisi di Governo dopo il botta e risposta continuo e a distanza tra Salvini e Di Maio: il Parlamento vive di conseguenza ore frenetiche perché nessuno dei due vicepremier ha escluso la possibilità di ritornare a Elezioni anticipate nei prossimi mesi, con i gruppi di Pd e Forza Italia che muovono le varie “strategie” per capire come posizionarsi. Berlusconi difende Salvini sul Russiagate ma consiglia di staccare la spina, Zingaretti invece condanna il presunto scandalo Russia-Lega ma allontana la possibilità che vi possa essere un accordo nascosto col M5s in un’ipotesi Conte-bis senza più Salvini ma con i dem al comando. In tutto questo, Renzi ha più volte allertato la sua compagine che mai e poi mai si dovrà stringere alleanza con Di Maio e Di Battista: ebbene, quando lo stallo sembra servito e quando lo stesso Salvini si vede costretto a sentenziare negli scorsi giorni (“rischio di “complotto” tra Pd e M5s? Spero di no, ma se così fosse sarebbero più voti per noi”) allora cala l’asso la renzianissima Maria Elena Boschi. In un tweet stamattina, in piena crisi di Governo avviata, l’ex Ministro delle Riforme scrive «Salvini fugge dal Parlamento. Il M5S tiene come sempre i piedi in due staffe. C’è solo un modo per essere seri: presentare oggi stesso una mozione di sfiducia a Salvini alla Camera. Così scopriremo finalmente che cosa dirà Salvini e come voteranno i grillini».
CAOS NEL PD PER “SVELARE” GOVERNO PD-M5S?
In un momento del genere infatti il Governo potrebbe essere costretto a dover decidere in fretta se proseguire l’esperienza votando fiducia a Salvini oppure se “cogliere” l’occasione e rendere effettiva la crisi di Governo. Il problema è che Di Maio ben sa che i consensi attorno al M5s sono piuttosto bassi per poter essere rieletti alla guida del Paese e idem per Pd e Forza Italia: dunque l’ipotesi di alleanza dem-grillini potrebbe non essere un’opzione così strampalata nonché forse l’unico in alternativa ad un bicolore Lega-FdI. E allora il “piano” di Renzi è servito: in primis retwitta la richiesta di mozione di sfiducia della Boschi, poi scrive «E anche oggi Salvini e Di Maio litigano a mezzo stampa. Sono in grado di governare? Governino. Hanno rotto? Si certifichi in Parlamento la crisi e si torni a votare. Ma basta con questa telenovela di terza categoria. L’Italia non merita questa pagliacciata permanente». Ma il vero piano potrebbe essere un altro: con una mozione di sfiducia si metterebbe pressione sì al M5s per decidere da che parte stare, ma sarebbe soprattutto un “puntiglio” piuttosto netto anche allo stesso Segretario Pd Nicola Zingaretti. Una sorta di “prova del nove” per smascherare l’ipotesi di accordo tra Pd e 5Stelle per un possibile futuro Governo di sinistra. A conferma di ciò poco fa sempre Renzi ha rilanciato la protesta di Orfini contro Di Maio per aver definito oggi il Partito Democratico come «il partito di Bibbiano»: «Non era facile riuscire ad essere più ignobili di Salvini. Ma Di Maio è riuscito in questo capolavoro. Con uno che si comporta in modo così indegno non solo non ci si fa un governo insieme. Ma non gli si stringe nemmeno la mano», spiega Orfini retwittato da Renzi con queste parole «Condivido Orfini per filo e per segno. Le frasi di Luigi Di Maio fanno semplicemente schifo». Mettere in fila i fatti e le dichiarazioni, ci siamo limitati a questo per provare a vedere cosa si muove in pentola all’opposizione durante la possibile crisi di Governo: ad aggiungere “pepe” alla vicenda, ci pensa la parlamentare di Forza Italia Elvira Savino che si scaglia contro il Pd accusandolo di mossa incapace «Il Governo è in serissime difficoltà, potrebbe addirittura cadere e che cosa fanno i renziani? Vogliono presentare una mozione di sfiducia contro Salvini così ricompattano la maggioranza ed evitano che i zingarettiani flirtino con i grillini. Il Pd è l’assicurazione sulla vita di questo Governo». Chi avrà ragione, il Matteo fiorentino o il Silvio milanese?