Da bosco della droga a bosco della musica: prende sempre più forma il progetto per rilanciare un’area che era nota in passato per il suo degrado e le attività di spaccio. Anche grazie agli investimenti di Regione Lombardia, diventerà il “polmone” della cultura lombarda, visto che verrà realizzato un campus per svolgere attività didattica come corsi e laboratori di musica, coinvolgendo così studenti e docenti.
Su proposta dell’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso, la Regione Lombardia ha stanziato 26,6 milioni di euro destinati, tramite apposita delibera approvata dalla Giunta regionale, al Conservatorio di musica “Giuseppe Verdi” di Milano.
BOSCO DELLA MUSICA ROGOREDO, FONDI E COSTI
Il progetto per il Bosco della Musica Rogoredo coinvolge anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da cui arrivano fondi per 20 milioni di euro, e il Ministero dell’Università e della Ricerca, che invece ha stanziato 15 milioni di euro. Infatti, il costo finale dell’opera è di 61,6 milioni di euro: è aumentato rispetto alla previsione fatta tre anni fa, quando la stima ammontava a 47 milioni di euro. L’aggiornamento è stato effettuato attraverso il nuovo “Piano dei Conti” che è stato approvato dal Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e l’Emilia Romagna.
L’assessore Caruso si è detta soddisfatta anche per la tempistica, visto che quanto era stato pianificato è stato concretizzato in meno di un anno dalla stipula degli Accordi di Coesione tra la premier Giorgia Meloni e il governatore lombardo Attilio Fontana. Ma Caruso rivendica anche l’idea di cultura alla base di questo progetto, che riflette la propria: si tratta, infatti, di una cultura che si apre ai territori e arriva ovunque, anche nelle periferie, quindi ogni luogo può diventare accessibile a chiunque.
IL PROGETTO E I TEMPI
Per quanto riguarda i dettagli del progetto, lo scorso febbraio era emerso che è firmato dallo studio Settanta7: verranno realizzati quattro edifici di cui il più grande, su due piani, ospiterà aule didattiche, studi di registrazione e una sala concerti. Ma è prevista anche la realizzazione di un auditorium da 400 posti, un edificio residenziale e uno per le aule didattiche nella Palazzina ex chimici, che è l’unica testimonianza delle acciaierie Redaelli che ha occupato la zona per oltre un secolo. In merito, invece, alle tempistiche era emerso che i lavori dovrebbero cominciare a fine anno e termine nel 2026.