Boss Doms è uno dei musicisti che accompagnano Achille Lauro durante le sue esibizioni in televisione. Edoardo Manozzi (questo il suo vero nome) è anche il suo produttore, ed è conosciuto soprattutto per via di questo ruolo. Oggi sarà con lui a Domenica in, per accompagnarlo alla chitarra così come ha fatto a Sanremo. Proprio lo scorso Festival ha rappresentato un trampolino di lancio per i due musicisti, la cui carriera e i cui stili si somigliano molto. Classe 1988, Boss Doms inizia a suonare da autodidatta all’età di soli 10 anni. Il suo primo strumento è la chitarra, prima quella classica, poi quella elettronica, con cui si esibisce ancora oggi al fianco del collega Lauro. Ma questi non è l’unico rapper con cui ha avuto modo di collaborare: a partire dal 2011, infatti, ha iniziato a farsi notare soprattutto con il brano Dustep, remix della celebre Jah Army di Stephen & Damian Marley, grazie al quale è stato ingaggiato per il primo liveset e ha iniziato a duettare con diversi artisti.



La carriera di Boss Doms

Poco dopo l’esordio, Boss Doms ha pubblicato il primo ep Electro/Glitch Hop dal titolo Marco Bello & Fied Chicken, prodotto da Evilsound Label. I suoi lavori non sono riconducibili a un unico genere. Evidente il mix di influenze fra Electro House, Dubstep e Glitch Hop e le sonorità Drumstep, Trap e Drum and Bass. Numerosi anche i cantanti con cui a condiviso il palco: Feed Me a Hadouken, Zomboy, Dodge & Fuski, Doctor P, Dementia, Pendulum, The Upbeats, Foreign Beggars e Culprate. Ma è stata soprattutto la collaborazione con Achille Lauro a portarlo al successo: “Avevamo già collaborato in passato”, si legge nell’intervista riportata da Supereva, “e abbiamo deciso di fare questo disco insieme, perché è necessario interpretare non solo le parole che vanno su un mood di una base, ma è anche la base che deve interpretare le parole. Quindi ci vogliono due persone cardine, scegliendo anche beat di altri magari: uno che parla e uno che suona”.



Boss Doms e l’approdo al rap

La passione per il rap di Boss Doms non arriva da tanto lontano. In qualche modo, Manozzi la deve ad Achille Lauro e a Ragazzi madre: “Essendo un producer, mi capitava di stare anche un mese sullo stesso pezzo”, ha spiegato, “la musica elettronica è parecchio martellante quindi ogni tanto interrompevo e mi mettevo a fare beat rap, cosi per pulirmi le orecchie. Poi, per puro caso, tra i miei amici si è sparsa voce di queste mie produzioni rap, di conseguenza ho deciso di lavorarci su e ho iniziato a mettere la stessa cura maniacale che mettevo nella musica elettronica, anche nel rap”.

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