Il boss Giuseppe Graviano, definito l’uomo delle stragi, nel corso dell’udienza di oggi del processo che lo vede imputato insieme a Rocco Filippone per l’uccisione di due carabinieri avvenuta nel 1994, ha reso nuove rivelazioni suoi presunti incontri con Silvio Berlusconi. Graviano li ha collocati al suo periodo di latitanza, nel dicembre 1993, quando spiega di aver incontrato l’ex premier a Milano. “Berlusconi sapeva come mi chiamavo. E sapeva che ero latitante da dieci anni. Alla riunione ha partecipato anche mio cugino Salvo e con Berlusconi c’erano persone che non conoscevo. Dovevamo discutere dell’ingresso di alcuni soci nelle società immobiliari di Berlusconi”, ha rivelato il boss come riferisce anche Corriere.it. Gli incontri, a suo dire, erano finalizzati agli investimenti nel settore immobiliare tramite la realizzazione di una società che il nonno materno di Graviano avrebbe dovuto fare con Berlusconi. Investimento che alla fine fallì: “Dovevamo prendere parte al progetto mantenendo non formalizzando la società, ma mantenendo i nostri nomi occulti. Sarebbero stati inseriti solo in una carta privata. Non accettammo e dopo qualche tempo io fui arrestato insieme a mio fratello Filippo e alle nostre fidanzate”, ha riferito. Ma in seguito alle sue parole non è tardata la replica dell’avvocato Niccolò Ghedini, difensore di Berlusconi che ha parlato di mera diffamazione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LE DICHIARAZIONI DI GRAVIANO SU BERLUSCONI

Sono decisamente forti le dichiarazioni rilasciate dal boss di Cosa Nostra, la storica mafia siciliana, Giuseppe Graviano, sul numero uno di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Il malavitoso, già condannato all’ergastolo per associazione mafiosa e vari reati connessi, è intervenuto in videoconferenza durante il processo “’Ndrangheta stragista”, in cui è imputato, e che si sta svolgendo in quel di Reggio Calabria. Come riferito da numerosi organi di informazione autorevoli, fra cui l’Agenzia Ansa, Graviano ha spiegato di aver incontrato più volte l’ex presidente del consiglio mentre era latitante. Ecco il passaggio: “Ho incontrato tre volte a Milano Silvio Berlusconi mentre ero latitante”. “Il primo incontro avvenne nell’hotel Quark, nell’83 – riporta invece Repubblica, citando il boss di Cosa Nostra – c’erano Berlusconi, mio nonno e mio cugino Salvatore”.



MAFIA, GRAVIANO CONTRO BERLUSCONI: LA REPLICA IMMEDIATA DI GHEDINI

Parole che sono state riprese da pressoché ogni organo di informazione online e prontamente smentite da Niccolò Ghedini, storico legale di Berlusconi. “Le dichiarazioni rese quest’oggi da Giuseppe Graviano – si legge in una nota pubblicata dall’agenzia Ansa poco fa – sono totalmente e platealmente destituite di ogni fondamento, sconnesse dalla realtà nonché palesemente diffamatorie. Si osservi – prosegue Ghedini – che Graviano nega ogni sua responsabilità pur a fronte di molteplici sentenze passate in giudicato che lo hanno condannato a plurimi ergastoli per gravissimi delitti”. Secondo l’avvocato di Berlusconi, l’intento del boss è quello di ottenere dei benefici: “Dopo 26 anni ininterrotti di carcerazione, improvvisamente il signor Graviano rende dichiarazioni chiaramente finalizzate ad ottenere benefici processuali o carcerari inventando incontri, cifre ed episodi inverosimili ed inveritieri”. Infine Ghedini ci tiene a sottolineare l’impegno dell’ex Premier, Berlusconi, nella lotta alle mafie: “Si comprende, fra l’altro, perfettamente l’astio profondo nei confronti del Presidente Berlusconi per tutte le leggi promulgate dai suoi governi proprio contro la mafia. Ovviamente saranno esperite tutte le azioni del caso avanti l’autorità giudiziaria”.

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