Diretta Boss in incognito 2023 con Angelo Pinto: commento live 23 gennaio 2023
Giuseppe, Tayna e Selene sono gli ultimi tre dipendenti che Angelo Pinto incontra. Per le due ragazze c’è un contratto a tempo indeterminato e non solamente: loro, infatti, avranno la possibilità di realizzare i loro desideri grazie a Boss in Incognito. Per la giovane dipendente brasiliana, infatti, c’è un viaggio nel suo Paese d’origine, nel quale potrà portare una valigia piena di regali e riabbracciare i suoi affetti. Per Selene, invece, una vacanza in montagna con la sorella e un assegno con il quale potrà pensare di comprare la moto, suo grande sogno. Giuseppe, dipendente storico della Pinto, viene premiato con delle parole di riconoscimento da parte di Angelo e con un assegno con il quale potrà realizzare i sogni suoi e della famiglia, come quello di andare sull’Etna.
Boss in incognito 2023, le sorprese ai dipendenti
Angelo Pinto convoca i dipendenti con i quali ha lavorato per rivelare a loro la verità su Boss in Incognito. Il primo operaio incontrato è Christian, che l’imprenditore premia per il suo lavoro e la sua umanità: a lui un assegno, i biglietti per un viaggio in Ecuador per lui e la sua famiglia e un regalo per la figlia, che desiderava da tempo una bicicletta. La famiglia di Christian entra nell’ufficio dell’imprenditore, per fare l’ennesima sorpresa al dipendente. A seguire entra nello studio di Angelo Pinto Carmen: per lei ci sono un contratto a tempo indeterminato, una sorpresa da parte della famiglia e un viaggio da scegliere e da vivere insieme alle sue bambine.
Boss in incognito 2023, la storia di Tayna
L’ultima dipendente che Angelo Pinto incontra è Tayna, una giovane ragazza brasiliana in Italia da quattro anni ma in azienda da tre mesi. A “Salvatore”, racconta: “Sono venuta in Italia perché volevo provare la vita fuori dal Brasile, perché lì eravamo poveri. Mia mamma è in Brasile, i miei fratelli anche. Mio papà non ce l’ho più, è morto quando avevo quattro anni. Aveva litigato con una persona, dopo qualche tempo questa persona gli ha sparato alla schiena mentre era in motocicletta. Lui ha guidato comunque fino in ospedale, non è morto ma è rimasto paralizzato. I fratelli di mio papà lo hanno vendicato e hanno ucciso quell’uomo. Un anno dopo, un parente di quello ha ucciso mio padre, che aveva 31 anni. Io non sono cresciuta con mamma, noi fratello siamo stati tutti divisi, ognuno con un parente diverso, perché mia madre era in difficoltà. Prima io ero arrabbiata con lei, ora non porto rancore. Io sono cresciuta con una zia di mia mamma che mi ha fatto da madre, padre, amica… Vorrei tornare lì e portare una valigia di regali per tutti. A loro mando spesso dei soldi”.
Boss in incognito 2023, il lavoro con Giuseppe e Carmen
Il terzo dipendente di Boss in Incognito è Giuseppe, che però non incontra Salvatore ma Max Giusti, travestito da José. Dopo il lavoro, l’uomo racconta: “Mia madre è morta che io ero piccolo, avevo 7 anni. Anche papà è morto che ero abbastanza giovane. Ti cambia la vita, se cresci senza un genitore parti svantaggiato nella vita, come un albero che cresce senza una parte di radici. Ti mancano nei giorni importanti. Mia sorella mi è stata vicina, così come mia moglie quando è morto mio padre. Abbiamo un figlio meraviglioso, ha 12 anni ed è educato e rispettoso. Quando lo vedo penso che sta crescendo bene. Io qualche anno fa ho avuto qualche problema di salute, un tumore, scoperto da una cronaca renale. Lì apprezzi tutto: la famiglia, mia sorella, tornata dalla Germania per venire da me”.
Dopo José, torna in azienda Angelo Pinto vestito da “Salvatore”. L’imprenditore incontra Carmen, una giovane mamma e moglie che ha perso da tre anni sua madre: “Aveva 51 anni, ha lottato per quattro anni contro un tumore. Avevamo un rapporto molto stretto, quando ne parlo mi fa male. Le sono stata vicina, ho smesso di lavorare nel periodo della sua malattia. Ho cercato di essere presente il più possibile fino all’ultimo. Per le mie figlie non è stato facile, soprattutto per la più grande. Mia figlia la chiamava mamma perché lei mi ha aiutato molto, è cresciuta con lei. Per le bambine è stato un impatto duro, soprattutto per la grande. Ha fatto la prima comunione e ha voluto far fare un cuore di fiori e portarlo al cimitero alla nonna”.
Boss in incognito 2023, Christian emoziona Salvatore
Il secondo operaio che Angelo Pinto, travestito da Salvatore, incontra, è Christian, un uomo di origine sudamericana, che racconta la sua vita: “Sono arrivato cinque anni fa. In Ecuador facevo il macellaio, lì sono rimasto senza lavoro e mi sono cominciato a vendere le mie cose perché non avevo i soldi. Mia mamma è in Italia da una ventina d’anni e mi ha fatto la proposta di venire in Italia cercando un lavoro, lasciando mia moglie e mia figlia. Sono venuto qua con la speranza di farle venire in Italia. All’inizio è stato molto complicato, siamo molto uniti. Non ero tranquillo, è stato un periodo molto complicato. Ma me la sono cavata insieme a mia madre, ma loro mi mancavano. Ma ringraziando Dio il capo mi ha fatto un contratto a tempo indeterminato e le ho fatte arrivare in Italia. Loro sono felici di stare qui in Italia ma purtroppo a mia moglie hanno diagnosticato un tumore al seno. Siamo stati male. Mi mettevo in un lato e piangevo, davanti a lei fingevo di essere forte. Oggi sta meglio ma questo è un percorso molto duro. Cerco di stringere la cinghia. Ad agosto ho perso mio fratello in Ecuador. Stavo lavorando, mi ha chiamato mia sorella. Sono crollato, eravamo molto legati. Aveva 26 anni. Mamma stava facendo i documenti per portarlo in Italia”.
Boss in incognito 2023, “Salvatore” lavora con Selene
La prima dipendente con cui Angelo Pinto, travestito da Salvatore, si trova a lavorare, è Selene, una giovane ragazza. Lei racconta di aver studiato alla scuola alberghiera e parla un po’ della sua vita privata: “Ho un’idea di amore legato a quella di mia nonna e mio nonno. Lei mi ha insegnato tutto tranne ad andare a casa sua e a non trovarla. Ce la siamo vissuta fino alla fine. È un bell’esempio, più che altro quello che ti lascia. Non c’è più quell’odore. Per me Natale era andare a casa di nonna. Viene a mancare un pilastro, l’amore della famiglia riunita…”. Alla domanda di Salvatore su come abbia vissuto la morte della nonna, lei racconta: “L’ho vissuto un po’ male, ho avuto problemi alimentari. Tutto facevo, mi dimenticavo persino di mangiare. In un mesetto ho perso quasi 8 kg. Non te ne rendi conto, non hai fame ma poi arrivano gli scompensi. Non ti senti più stabile, giramenti di testa e altro. Non mi piacevo più. Mia mamma se ne era resa conto ma io dicevo di lasciarmi stare. Poi avendo mia sorella e tanti amici stretti ne sono uscita”.
Boss in incognito 2023, chi è Angelo Pinto
“Sono Angelo Pinto, titolare della Pinto Srl. È un’azienda familiare nata dal sacrificio di mio padre, che dagli anni ’80, dopo essere rientrato come migrante dalla Germania, decide di dar vita a questa attività per far crescere noi figli in Italia. Parte da un garage, tanto da diventare la principale realtà della regione Campania”, racconta il Boss in incognito di oggi. Ora la Pinto, che ha 250 dipendenti e un fatturato di 80 milioni di euro, ha tre sedi in Italia. “Circa 15 anni trasformiamo il concept del prodotto tapparella in un concetto di design per le abitazioni. Da qui diventiamo la prima azienda nazionale e tra le prime internazionali di tapparelle. Quello che ci ha dato la spinta al cambiamento è stata la scelta di aprire una succursale al nord Italia. Decido così di trasferirmi a Fidenza. All’inizio è stato difficile, avevamo solo 4 dipendenti, facevo tutto: vendevo, scaricavo…” racconta Angelo. “Oggi posso dire che i miei sacrifici sono stati ripagati perché diamo lavoro a 100 dipendenti”. Il boss racconta: “Ho deciso di partecipare al programma per far vedere i sacrifici di mio padre”.
Boss in incognito 2023, anticipazioni terza puntata
Questa sera, lunedì 23 gennaio, alle 21.20 su Rai 2 va in onda la terza puntata di Boss in incognito 2023, il docu-reality condotto da Max Giusti che racconta le storie degli imprenditori che hanno deciso di affrontare la sfida di lavorare per una settimana insieme ai loro dipendenti sotto mentite spoglie. Il protagonista della terza puntata è Angelo Pinto direttore generale di Pinto srl, azienda che produce sistemi oscuranti, tapparelle, box doccia e porte a soffietto.
Prima di lui si sono cimentati nell’avventura di Boss in incognito Claudio Papa di Dolceamaro e Riccardo Pezzali di Profunghi. Nelle ultime due puntate ci saranno: un’azienda che opera nel settore della pasticceria e un’azienda di borse e accessori.
Angelo Pinto, protagonista della terza puntata di Boss in incognito 2023
Il terzo boss di Boss in incognito 2023 è Angelo Pinto, direttore generale di Pinto srl, azienda che produce sistemi oscuranti, tapparelle, box doccia e porte a soffietto. La Pinto srl ha una storia lunga trent’anni e tre stabilimenti in Italia, uno a Fidenza, uno a Mediglia, in provincia di Milano, il terzo a Polla, in provincia di Salerno. Ed è nello stabilimento campano che Angelo andrà in missione sotto copertura. L’azienda vanta 250 dipendenti e realizza 300.000 prodotti al giorno, per un fatturato di quasi 80 milioni di euro l’anno. Il boss lavorerà con Tayna, con cui creerà i box doccia; con Christian, con cui darà vita alla tapparella; con Selene per l’assemblaggio e il confezionamento delle tapparelle; e con Carmen per la realizzazione della mazzetta dei colori. Max Giusti, nei panni di Josè, con Giuseppe produrrà una porta a soffietto.
Boss in incognito 2023: una settimana di riprese
Come sempre agli operai, impegnati a lavorare con il boss o con Max Giusti, verrà detto che si sta girando “Missione lavoro”, un factual che racconta il mondo dell’imprenditoria e del lavoro italiano. Al termine della settimana di riprese nell’azienda, i lavoratori scopriranno che sono stati affiancati nelle loro mansioni dal loro boss e dal conduttore di Rai 2. L’esperienza di Boss in incognito 2023 permette ai boss di conoscere meglio chi lavora per loro e scoprire in prima persona punti di forza e criticità della loro azienda. Dall’altro lato, i lavoratori potranno conoscere i propri titolari umanamente e non solo professionalmente.