Tutti contro il reddito di cittadinanza, anche i boss di Porta Nuova. Dopo gli imprenditori, in particolare quelli del settore della ristorazione, anche i mafiosi non sono contenti degli effetti del sussidio voluto dal Movimento 5 Stelle. Proprio come i titolari di ristoranti e alberghi che sostengono di non riuscire a trovare personale da quando c’è il reddito di cittadinanza, anche i boss di Porta Nuova fanno fatica a trovare i cosiddetti “picciuttieddi“, come viene chiamata la bassa manovalanza da usare per lo spaccio, ma anche per altre attività illecite.
Essendoci il reddito di cittadinanza, non si possono “assoldare” queste persone. Il retroscena sconcertante è emerso dall’operazione Vento, con cui sono state fermate 18 persone dopo l’omicidio di Giuseppe Incontrera, considerato uno dei capi del clan, ucciso con tre colpi di pistola calibro 22. Dall’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Giovanni Antoci, Luisa Bettiol e Gaspare Spedale, emerge – come riportato da Palermo Today – che proprio Giuseppe Incontrera si lamenta del reddito di cittadinanza.
L’INTERCETTAZIONE DEL BOSS SUL REDDITO DI CITTADINANZA
È emersa un’intercettazione del 27 febbraio 2020, quando si sarebbe deciso di avviare una nuova piazza di spaccio al Capo. Il boss Giuseppe Incontrera ne discuteva con Andrea Damiano, come riportato da Palermo Today: «Al Capo non la possiamo fare una piazza nuova, Andrea… Ora vediamo a chi ci devo chiamare (omissis) a costo che gli mettiamo un picciuttieddu». Poi commentava: «Uno in questo momento non gliel’avrei messo… Lo sai quanto incasso, 35 euro al giorno…». Si arriva poi al riferimento esplicito al reddito di cittadinanzaCon questa min*hia di Cittadinanza, peggio è», l’esclamazione del boss di Porta Nuova. Lo sfogo va avanti: «Min*hia, perché quello già dice ‘io ho 1.200 al mese… che min*hia vengo!’». Praticamente lo stesso ragionamento fatto da chi non riesce a reperire camerieri e personale di sala nei ristoranti, ma per scopi ovviamente diversi e nel caso dei boss mafiosi tutt’altro che etici e raccomandabili.