A “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, è stata raccontata la drammatica vicenda di un padre padrone che ha perpetrato violenza fisica e psicologica nei confronti della moglie e delle sue quattro figlie per diciotto anni. Nel corso del programma sono state mandate in onda le ricostruzioni del pm, di cui riportiamo alcuni stralci: “Nel 2003, l’uomo metteva una busta di plastica in testa alla moglie. Dopo che la stessa, divincolandosi, si liberava, la percuoteva ripetutamente. Nel 2004, trovandola sul balcone, la fece rientrare aggressivamente in casa, percuotendola su tutto il corpo, irritato dalla possibilità che le persone potessero vederla e lei ricambiasse il loro sguardo. Di notte, mentre lei dormiva, lui proferiva minacce: ‘Dopo di me, c’è il buio. Niente per me, niente per nessuno. Vedi questo bel viso che hai? Te lo distruggo’.



Poi, nell’estate del 2015, a seguito di un litigio con una delle figlie, scaturito dall’invio di una sua foto a un ragazzo, il padre padrone la percosse con la scopa, fino a spezzarla. Le diede poi numerosi calci in testa, fino a farle perdere conoscenza. La sera, le impedì di sedersi a tavola, fino a farla mangiare sul pavimento. Nel 2017 e nel 2018, premette a una figlia un cuscino sulla faccia, spaventandola e rendendo faticosa la respirazione, sino all’intervento della madre. Una sequela impressionante di azioni esecrabili, che purtroppo si è arricchita ulteriormente negli anni a venire.



PADRE PADRONE A GIUDIZIO: “MINACCIÒ DI FARE ABORTIRE LA FIGLIA INCINTA SALTANDOLE SULLA PANCIA”

Il padre padrone, ha riferito il pm (documento mostrato a “Storie Italiane”, ndr), in un’altra occasione minacciò una figlia di tagliarle il viso e i capelli e di sbatterla fuori casa nuda. Mosse altre minacce poi alla figlia incinta, dicendo che l’avrebbe fatta abortire saltandole sulla pancia. E, ancora: nell’agosto 2021, dopo che la madre e una figlia gli negarono il denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti, l’uomo si avventò sulla giovane, non riuscendo a strangolarla soltanto grazie all’intervento delle altre figlie. Inoltre, pretendeva puntualmente che gli fossero consegnati denaro e la carta ricaricabile dove veniva accreditata la pensione di invalidità a una delle figlie per via del suo stato di epilessia.



Alessia Turci, legale di parte civile, ha commentato: “Una sera, una delle figlie ha trovato il coraggio di chiamare la polizia e chiedere l’intervento di una volante, che ha prelevato il marito/padre maltrattante e lo ha portato in Questura. Questo ha permesso alle donne di fare le valigie e di allontanarsi dall’abitazione e dalla città in cui vivevano. Queste persone sono cresciute in un clima aggressivo e violento e da parte loro c’era paura di allontanarsi da quest’uomo che utilizzava la violenza fisica, verbale e psicologica come metodo comunicativo”.